Svizzera Settore vendita: il fatturato salirà nel 2025, malgrado lo shock dei premi

hm, ats

8.1.2025 - 16:00

I commercianti si concentreranno sempre più sulle esigenze delle persone non più giovani.
I commercianti si concentreranno sempre più sulle esigenze delle persone non più giovani.
Keystone

Il fatturato del commercio al dettaglio crescerà quest'anno dello 0,6% in Svizzera in termini reali, un dato in linea con quello del 2024, stimato allo 0,5%.

Keystone-SDA, hm, ats

È la previsione di uno studio di UBS, che osserva peraltro una crescente dicotomia fra le esigenze dei baby boomer e quelle della generazione Z.

Stando agli economisti della grande banca la progressione nominale dei ricavi del ramo si attesterà nel 2025 all'1,1%. L'incremento sarà favorito ancora una volta dall'immigrazione e, per il secondo anno consecutivo, dalla crescita dei salari reali, mentre fungerà da freno il forte aumento dei premi della cassa malati.

Per quanto riguarda l'estero, l'impatto sarà ambivalente: se da un lato l'attrattiva del turismo dello shopping potrebbe diminuire a causa dell'abbassamento da 300 a 150 franchi della franchigia per le dichiarazioni in dogana, dall'altro ci si aspetta che il commercio online diventi ancora più importante, facendo sì che un maggior volume di acquisti venga convogliato verso altri paesi.

Oltre che con il web e con le spese oltre frontiera il settore deve confrontarsi anche con diverse tendenze strutturali. Tra queste figura il cambiamento demografico: i consumatori più anziani stanno diventando sempre più importanti. Ne potranno beneficiare vari segmenti di prodotti specificamente adattati alle esigenze di chi è più in là con gli anni, ad esempio nei comparti dell'alimentazione sana, della cura della persona e della bellezza. «Le esigenze dei consumatori più anziani sono importanti per lo sviluppo futuro del settore della vendita», spiega Meret Mügeli, esperta di UBS, citata in un comunicato.

Un sondaggio condotto dalla società di consulenza Fuhrer & Hotz per conto di UBS mostra inoltre differenze significative fra i consumatori a seconda delle fasce di età. La generazione Z ha una minore fedeltà ai marchi, mentre ritiene centrali piattaforme quali Zalando o Temu. I giovani rispondono inoltre molto meglio alle applicazioni basate sull'intelligenza artificiale, come gli schermi interattivi o le soluzioni di pagamento con riconoscimento automatico.

«Non solo le grandi piattaforme di vendita, ma anche le reti sociali come Instagram e TikTok stanno dimostrando come l'ispirazione, l'intrattenimento e lo shopping si stiano fondendo sempre più», commenta Martin Hotz, titolare di Fuhrer & Hotz, a sua volta citato nella nota. «I rivenditori tradizionali dovrebbero quindi investire costantemente in concetti omnicanale per garantire ai loro clienti un'esperienza senza soluzione di continuità su tutti i fronti», conclude lo specialista.