BancheLa CPI sul naufragio del Credit Suisse: «La presentazione non rimpiazza la lettura del rapporto»
mp, ats
20.12.2024 - 11:36
«La nostra presentazione non può sostituire la lettura del nostro rapporto». Lo ha dichiarato oggi a Berna la consigliera agli Stati e presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta (CPI) sul tracollo di Credit Suisse, Isabelle Chassot (Centro/FR).
Keystone-SDA, mp, ats
20.12.2024, 11:36
20.12.2024, 11:45
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L'oggetto dell'indagine, trasversale agli uffici e ai dipartimenti, ha rappresentato una sfida.
È stato necessario concentrarsi sugli sviluppi decisivi che hanno portato alla crisi del marzo 2023. La CPI si è occupata in particolare del lavoro delle autorità in relazione al salvataggio d'emergenza di Credit Suisse e alla sua acquisizione forzata da parte di UBS.
Chassot ha tenuto a sottolineare che senza l'intervento del Consiglio federale «saremmo entrati in una crisi finanziaria globale».
Per completare il lavoro in 18 mesi, sfociato in un documento di oltre 500 pagine, la CPI ha dovuto tenere una riunione praticamente ogni settimana, ha detto Chassot. Ciò è avvenuto anche durante le sessioni delle Camere federali.
Anche la sicurezza delle informazioni è stata una sfida, ha aggiunto la «senatrice» friburghese, sottolineando l'obbligo di rispettare il segreto della CPI. Due denunce penali sono state presentate a causa di indiscrezioni. E «non tutte le notizie apparse sui giornali erano fughe di notizie», ha detto ancora Chassot. Alcuni erano anche tentativi di controllare la narrazione.
Nella Commissione d'inchiesta erano rappresentati tutti i gruppi parlamentari. All'inizio del lavoro non si è voluto, giustamente, escludere le minoranze, ha aggiunto la friburghese. Alla fine, la CPI ha adottato il suo rapporto all'unanimità.
Ad eccezione del «senatore» Andrea Caroni (PLR/AR) per motivi istituzionali – l'appenzellese è presidente del Consiglio degli Stati – membri di tutti i gruppi parlamentari della CPI erano presenti alla conferenza stampa.