Modalità di pagamentoAbolire il contante? La quasi totalità degli svizzeri è contrario
hm, ats
17.1.2025 - 14:01
L'88% degli svizzeri è contrario ad abolire il contante, un dato ulteriormente in crescita rispetto al 72% rilevato in precedenza.
Keystone-SDA, hm, ats
17.01.2025, 14:01
17.01.2025, 14:07
SDA
È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'università di San Gallo (HSG) in collaborazione con Philoro, società di commercio di metalli preziosi con sede a Wittenbach (SG). Sono state interrogate 1000 persone fra luglio e settembre in tutte e tre le principali regioni linguistiche.
«I pagamenti con carta di credito e altre soluzioni senza contanti sono diventati molto popolari dopo la pandemia di Covid, ma pochissime persone vogliono fare completamente a meno di monete e banconote», afferma Christian Brenner, direttore di Philoro, citato in un comunicato odierno.
Secondo Sven Reinecke, professore alla HSG e responsabile del locale istituto di marketing, all'origine dell'accresciuta popolarità del contante vi è la situazione di incertezza geopolitica. «In tempi di crisi la gente accumula sempre più contanti come riserva di valore», spiega l'esperto.
La contrarietà a rinunciare alle banconote è aumentata in modo deciso in quasi tutte le fasce di età: è passata dal 69% all'82% fra i 18-29enni, dal 70% all'84% fra i 30-39enni, dal 60% all'87% fra i 40-49enni e dal 90% al 96% fra gli ultra 59enni.
L'unico gruppo che mostra un calo, seppur lieve (dall'88% all'87%) è quello dei 50-59enni. Si nota anche una chiara tendenza in base ai livelli di reddito: più esso è basso, maggiormente diventa probabile che le persone vogliano conservare i contanti.
L'opinione dei partecipanti al rilevamento è influenzata dal fatto che un terzo teme una crisi finanziaria fra 1-3 anni, il 27% fra 3-5 anni e il 17% fra 5-10 anni.
«In tempi di crisi le persone non solo accumulano più contanti, ma anche metalli preziosi, soprattutto l'oro: sono molto richiesti come copertura», osserva Brenner.
«Malgrado le incertezze geopolitiche ed economiche attualmente però molte persone vendono i metalli preziosi per realizzare i guadagni o per accedere a fondi liquidi», conclude il dirigente.