Sempre più giocatori statunitensi esprimono la loro opinione a favore della partecipazione del serbo agli US Open. Il governo degli Stati Uniti per il momento tace sulla questione.
Lo statunitense John Isner afferma che è «una follia» che Novak Djokovic non possa partecipare agli US Open di quest'anno a causa del suo stato di non vaccinato contro il coronavirus.
Il 21 volte vincitore di Grandi Slam, da parte sua, ha ribadito che non si vaccinerà per entrare negli Stati Uniti per giocare a Flushing Meadows, nonostante abbia già dovuto saltato gli Australian Open, Indian Wells, e i Miami Open per lo stesso motivo.
Giovedì inoltre, il 35enne ha fatto sapere di essersi ritirato anche dal Canadian Open di Montreal della prossima settimana perché non ha il permesso di entrare in Canada.
L'allenatore di Djokovic, Goran Ivanisevic, ritiene che ci siano «zero speranze» che il presidente Joe Biden «cambi le regole» sulla vaccinazione prima dell'inizio del Grande Slam il 29 agosto. Riflessione, quella del coach del tennista serbo, la quale segue la notizia di un gruppo di sostenitori che ha scritto direttamente al presidente degli USA per chiedere l'ammissione del loro idolo al quarto e ultimo Grande Slam della stagione.
A schierarsi dalla parte di Nole c'è ora anche il gigante John Isner, il quale non può credere che il 21 volte vincitore del Grande Slam non potrà gareggiare a New York.
Dopo che un utente, su Twitter, ha chiesto se qualche tennista americano sta facendo pressione affinché Djokovic possa giocare agli US Open, Isner ha così risposto: «Sì. È una follia assoluta che non possa gareggiare per ora #scienza».
Sulla stessa linea si era già espresso anche il collega americano Tennis Sandgren in un tweet del 16 giugno scorso: «È vergognoso che l'USTA non si batta per un'esenzione per Novak. Non mi sorprende che il governo non abbia cambiato la sua politica arcaica. Io posso giocare ma lui no? Ridicolo».
Nonostante tutto Djokovic ha scritto su Instagram: «Mi sto preparando come se mi fosse permesso di gareggiare, mentre attendo di sapere se potrò viaggiare verso gli Stati Uniti. Incrocio le dita!».
L'allenatore di Andy Murray, Ivan Lendl, spera che la probabile assenza di Djokovic dai Grandi Slam a causa della suo stato di non vaccinato non decida il dibattito sul GOAT del tennis. «L'unica cosa che mi dispiace un po' è che la lotta sia in qualche modo influenzata dalla politica in questo momento, a causa della questione della vaccinazione».
Lo scorso anno Djokovic aveva raggiunto la finale degli US Open perdendo la sfida contro il russo Daniil Medvedev, vedendo andare in fumo proprio sul più bello la possibilità di realizzare un Grande Slam stagionale (lo scorso anno Nole si era imposto agli Australian Open, Roland Garros e Wimbledon ndr.).