Roger Federer si appresta a partecipare per la 21esima volta in carriera agli Australian Open, e nonostante la sua età avanzata risulta fra i favoriti alla vittoria finale.
«Prima di tutto sono un appassionato di questo sport e di quello che faccio. Mi piace allenarmi di più ora rispetto a quando ero più giovane», così ha iniziato un'intervista rilasciata ad un evento organizzato dal suo sponsor giapponese Uniqlo, King Roger.
«Viaggiare non mi crea problemi. Anzi, settimana scorsa ero eccitato mentre preparavo le valige - ha poi proseguito il sei volte vincitore dell'Happy Slam - mi sono chiesto se effettivamente ero contento di andare in Australia... e la risposta è stata immediata... sì, sono molto felice di volare a Melbourne. Per me è importante saperlo, perché effettivamente potrei tranquillamente decidere di rimanere a casa, ma per ora non è quello che voglio».
«Mi sento ancora in grande forma, anche per questo devo ringraziare il mio fantastico team. Senza di loro non avrei mai potuto sperare di poter giocare ancora a questi livelli all'età di 38 anni. Quando ero giovane, poco più che ventenne, speravo di poter giocare per molto tempo. Non è stata una decisione presa nel corso degli ultimi anni, è una cosa alla quale lavoriamo da tempo, da quando ho vinto i miei primi tornei importanti. Tutto è pianificato da molto, molto tempo», ha in seguito raccontato il basilese, visibilmente felice di tornare in campo in un torneo prestigioso dopo la pausa di dicembre consacrata prima alla tournée di esibizione in America latina e poi alle meritate vacanze con la famiglia.
«A 38 anni non dovrei essere io il favorito, o uno dei favoriti. Dovrebbe essere un atleta fra i 20 e i 30 anni. Fino a questo momento noi tre (Federer, Nadal e Djokovic ndr.) siamo riusciti a rimanere molto competitivi e a ritrovarci spesso negli stadi finali di numerosi tornei, è il massimo. Almeno per noi», ha poi commentato con un sorriso (quasi) sornione l'attuale numero 3 del ranking ATP alle spalle di Rafael Nadal e Novak Djokovic.
Vincere è bello, ma non è la motivazione primaria che spinge il vincitore di 20 tornei del Grande Slam ad estendere la sua brillante carriera, costellata da record e soddisfazioni. «Certo, sarebbe bello aggiungere nuovi trofei alla mia bacheca, ma per me la cosa più importante è che mi diverto a giocare a tennis. Amo questo sport. Spero di poter ancora giocare per un po’ e se dovessi riuscire a vincere ancora un torneo del Grande Slam sarebbe geniale, ma non è questo il motore che mi permette di continuare», ha infine concluso l'asso del tennis elvetico.