Australian Open A Melbourne il fumo provoca ritiri e collassi: «Avevo paura di svenire»

fon

14.1.2020

L'aria di Melbourne è di pessima qualità.
L'aria di Melbourne è di pessima qualità.
Getty

Lunedì prossimo aprirà le danze il primo torneo stagionale del Grande Slam. Tuttavia gli incendi che stanno devastando le coste australiane stanno lasciando il segno anche a Melbourne, dove per i tennisti l'aria si sta facendo irrespirabile.

La disastrosa situazione ambientale che sta ormai mettendo in ginocchio il sud-est dell'Australia da oltre due settimane, dove secondo le stime attuali le fiamme hanno percorso oltre 11 milioni di ettari, devastando oltre 6'000 edifici, provocando più di 100'000 sfollati e addirittura 1 miliardo di animali morti oltre a 28 decessi di persone, si fa sentire anche a Melbourne. Città nella quale il prossimo lunedì è in programma l'inizio dell'Happy Slam (Slam felice ndr.), il primo appuntamento del Grande Slam stagionale, ma che quest'anno si giocherà, se si giocherà, in condizioni tutt'altro che felici.

Per ora a patire gli effetti del fumo sono i giocatori lontani dalle prime posizioni nel ranking ATP, costretti a sudare la partecipazione agli Australian Open tramite le qualificazioni. Nel corso della prima giornata le condizioni dell'aria hanno costretto gli organizzatori a sospendere i giochi, per poi riprendere nonostante «la qualità dell'aria molto scarsa».

Cancellati match di esibizione

Il match di esibizione in programma al Kooyong Classic di Melbourne fra Maria Sharapova e Laura Siegemund è invece stato interrotto e poi annullato. L’ex numero uno del tabellone e la sua avversaria hanno lottato contro il gran caldo e soprattutto il fumo, prima che la sfida è stata definitivamente cancellata sul punteggio di 5-5 nel secondo set. «Tutte e due le giocatrici stanno sentendo il fumo, quindi a questo punto fermeremo la partita», ha riferito l'arbitro ai media australiani al termine dell'incontro.

Jakupovic costretta al ritiro

Al primo turno delle qualificazioni la slovena Dalila Jakupovic è invece stata costretta al ritiro a causa di problemi respiratori, situazione che ha avvantaggiato l'elvetica Stefanie Vögele che ha passato il turno nonostante fosse in svantaggio (6-4 5-6).  La 28enne di Jesenice si è infatti bloccata, cadendo sulle ginocchia durante il Tie-Break del secondo set a causa di evidenti difficoltà respiratorie causate dall'aria intrinsa di fumo, ed è poi stata costretta al ritiro.

«Avevo davvero paura di svenire - ha riferito la slovena nella conferenza stampa post partita - non soffro di asma e non ho mai avuto problemi di respirazione. In realtà mi piace il caldo. Dopo l’intervento del fisio ho pensato che andasse meglio, ma gli scambi si sono allungati e io non riuscivo più a respirare e sono caduta a terra».

«Non è giusto che gli organizzatori ci abbiano chiesto di giocare in queste condizioni. Non è salutare per noi - ha poi concluso Dalila Jakupovic comprensibilmente amareggiata e delusa - ad essere sincera sono stata sorpresa della decisione. Pensavo non avremmo dovuto scendere in campo oggi, ma non abbiamo avuto molta scelta».

Un raccattapalle collassato

Durante il match fra lo sloveno Blaz Kavcic e il britannico Jay Clarke un giovane raccattapalle è addirittura collassato mentre si trovava ai bordi del campo ed è dovuto essere assistito immediatamente anche dagli stessi giocatori. 

Come stanno confermando anche le numerose testimonianze dei tennisti di primo piano che hanno raggiunto la terra dei canguri per acclimatarsi prima dell'avvio del torneo l'aria di Melbourne sembra essere decisamente pericolosa. Qui di seguito potete per esempio vedere una fotografia pubblicata nella notte da Stan Wawrinka, campione degli Australian Open nel 2014, dove il fumo nasconde la vista della città. Immaginate dover scendere in campo in queste condizioni...

La testimonianza di Stan Wawrinka.
La testimonianza di Stan Wawrinka.
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