«State zitti» Djokovic aizza e poi striglia i tifosi britannici di Coppa Davis

bfi

24.11.2023

Novak Djokovic 
Novak Djokovic 
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Novak Djokovic si scontra con i tifosi britannici dopo aver portato la Serbia alla vittoria in Coppa Davis. Dopo aver già 'giocato' con loro nel corso dell'incontro, il numero uno del mondo li ammonisce nel corso della sua intervista post partita.

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Dopo Torino, e i tifosi italiani, nel giro di pochi giorni, è ancora scontro tra il numero 1 del tennis mondiale e i tifosi del tennis.

Novak Djokovic ha detto ai chiassosi tifosi britannici di «stare zitti» dopo aver condotto la Serbia alla vittoria per 2-0 nei quarti di finale di Coppa Davis a Malaga.

Il numero uno del mondo ha mostrato il suo fastidio nei confronti di una parte dei 5'000 tifosi britannici tappandosi l'orecchio e mandando baci ironici alla fine del primo set della sua vittoria per 6-4 6-4 su Cameron Norrie.

Al termine dell'incontro, prima di festeggiare con i suoi compagni di nazionale, Djoko si è ripetuto, anche se in maniera più composta.

Ma quando lo stesso gruppo di tifosi ha iniziato a suonare il tamburo durante l'intervista in campo, il serbo ha risposto: «Imparate a rispettare i giocatori, imparate a comportarvi bene». Poi ha chiosato: «State zitti, fate silenzio».

«Fate quello che volete, io risponderò»

In merito al suo battibecco con i tifosi, Djokovic ha poi dichiarato: «In Coppa Davis è normale che a volte i tifosi superino il limite ma, nella foga del momento, anche tu reagisci e dimostri che non accetti questo tipo di comportamento».

«Possono fare quello che vogliono, ma io risponderò. Stavo cercando di parlare e loro hanno iniziato di proposito a suonare la batteria per impedirmelo e hanno cercato di infastidirmi per tutta la partita. Alla fine abbiamo parlato un po'».

«In Coppa Davis si deve fare rumore»

Il capitano britannico Leon Smith, invece, si è rifiutato di criticare i sostenitori della sua squadra, dicendo: «Questa è una delle cose positive della Coppa Davis e della competizione a squadre: in realtà si deve fare rumore».