Jannik Sinner è il tennista del momento, un eroe nazionale in Italia, l'ultimo vincitore degli Australian Open. Il tennista 22enne ha al suo seguito sei tifosi davvero dediti e particolarissimi: i Carota Boys.
Il fandom, ovviamente, può assumere molte forme.
L'enciclopedia Treccani annovera questo neologismo a partire dal 2013: «Indica un insieme di persone unite dalla passione per un comune fenomeno, personaggio, oggetto. Il fenomeno emerge in maniera distintiva soprattutto negli ultimi due decenni del 20° secolo. Inizialmente legato a generi particolari della produzione culturale, come la fantascienza, il f. è ormai un fenomeno trasversale, perché legato ai più disparati prodotti culturali e non», in questo caso parliamo di sport. Per la precisione di sei ragazzi italiani che si vestono da carote.
Soprannominati infatti i Carota Boys, questi sei piemontesi tifano esclusivamente per l'attuale numero quattro del mondo di tennis maschile e vincitore degli ultimi Australian Open, l'italiano Jannik Sinner.
Sinner: «Stanno diventando più famosi di me»
Nati a maggio del 2023, dopo aver deciso per scherzo di comperare sei vestiti da carota, nell'ultimo anno sono diventati una presenza fissa nei tornei di tutto il mondo e non hanno mancato di fare capolino nemmeno a Melbourne, dove il loro beniamino ha battuto il russo Medvedev in finale.
Una vittoria anche loro e non solo per il 22enne che sostengono: i ragazzi hanno infatti completato il loro Grande Slam di tifosi partecipando a tutti i tornei più importanti per sostenere il loro idolo.
Lungo il percorso, niente di più facile, sono diventati uno dei fenomeni più visibili del tennis professionistico sugli spalti; i costumi arancioni brillanti sono facili bersagli per i cameraman.
Lo stesso Sinner, scherzando, ha detto che «stanno diventando più famosi di me». Il campione genuino li ha voluti conoscere, come si evince dalle loro parole in un'intervista a «LA7».
«Abbiamo avuto alcuni incontri con lui. Il primo è stato a New York, dove abbiamo scattato una foto di gruppo. Ma ora ci sentiamo regolarmente, perché abbiamo un gruppo WhatsApp tutti insieme».
Perché il costume da carota?
Il tutto ha avuto inizio alcuni anni fa, quando uno dei ragazzi ha visto il tennista altoatesino mangiare una carota - e non una banana - durante un cambio campo nel corso di una partita.
Per altri invece, il costume non sarebbe altro che un'allusione ai capelli rossi del giocatore.
L'idea è stata di Francesco, uno dei sei: «Qualche settimana prima del torneo Master 1000 di Roma, Francesco ha inviato al nostro gruppo WhatsApp questa idea di costume e sì, credo che alcuni di noi all'inizio non fossero molto convinti. Sembrava un poco ridicolo», ha commentato Lorenzo.
Idea che oggi li ha portati a essere popolari, tanto da diventare a loro volta un fenomeno che ha già un suo gruppo di fan.
Chi sono i Carota Boys?
«Siamo cresciuti insieme a Revello, in Piemonte, una cittadina di 4'000 abitanti», ha raccontato Alessandro, uno dei Carota Boys.
«Ci conosciamo dall'età di sei o sette anni. Ora abbiamo un'età compresa tra i 26 e i 29 anni. Abbiamo fatto le elementari, le medie e naturalmente le superiori tutti insieme: la nostra è una lunga amicizia. E forse è questo il segreto del successo: abbiamo lo stesso idolo e ci conosciamo molto bene».
«Tutti e sei giochiamo a tennis e guardiamo il tennis in TV da moltissimi anni. E naturalmente seguiamo Jannik da qualche tempo, e lo abbiamo visto giocare per la prima volta dal vivo a Monte Carlo nel 2021», ma l'idea del costume da carota è sbucata due anni più tardi.
Quattro di loro sono dei professionisti indipendenti, due invece no. Il gruppo di amici mette a disposizione tutti i giorni di vacanza disponibili per seguire il tennista italiano più vincente degli ultimi 48 anni.
Un qualche aiutino intanto inizia a farsi vedere. «Non riceviamo soldi, ma, per esempio, l'agenzia che organizza il viaggio dall'Italia per gli Australian Open ci ha procurato l'alloggio, il trasporto, il volo, l'albergo e il biglietto per il torneo a Melbourne. Una nota azienda italiana produttrice di caffè ci ha ospitato agli Open di Francia».
«Fare dei pronostici porta sfortuna»
Intervistati dalla CNN a dicembre dello scorso anno, uno dei ragazzi ha detto: «In Italia diciamo che porta sfortuna fare dei pronostici. Ma nella nostra mente, speriamo che il prossimo anno sia quello in cui Jannik vincerà un torneo del Grande Slam».
Eccoli accontentati. A Melbourne, il 28 gennaio, i sei tifosi vestiti da carote hanno festeggiato alla grande, tingendo il cielo australiano di arancione.