Ancelotti e la Federcalcio brasiliana erano d'accordo, ma poi il 7 dicembre è crollato tutto. Vi spieghiamo perché l'allenatore più vincente della Champions League è ancora a Madrid invece di essere ct della Seleção.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Carlo Ancelotti è tutt'ora allenatore del Real Madrid, finalista di Champions League e capolista de LaLiga.
- L'anno scorso c'è mancato davvero un soffio che l'italiano non prendesse le redini della Nazionale brasiliana.
Un vacuum di potere e il pressing asfissiante di tre uomini: e così Carlo Ancelotti, l'uomo che ha vinto quasi tutto, sia da giocatore che da allenatore, ha dovuto rinunciare - o solo rimandare - a un sogno: la panchina della Nazionale brasiliana.
ll manager italiano, che ha guidato Juventus, Milan, Chelsea, Paris Saint-Germain e Real Madrid in 28 anni di carriera da allenatore - unico tecnico a vincere quattro Champions League - non ha mai preso il comando di una squadra nazionale.
A febbraio dello scorso anno sembrava fosse arrivata l'opportunità di farlo. E quale maggior onore per Ancelotti se non guidare i Verdeoro e magari, addirittura, riportare la Coppa del Mondo nel Paese di Pelè, Zico, Romario, Socrates, Ronaldo, Ronaldinho e Neymar.
Non è andata così. Almeno non per ora.
Ma andiamo tappa per tappa nello spiegare la genesi di un matrimonio di gran lusso che non si è celebrato... per un soffio.
Le prime indiscrezioni
Siamo a febbraio del 2023 quando iniziano a circolare i primi rumor sull'interesse della Seleção per il coach italiano.
Inizialmente tutti smentiscono, fino ad aprile, quando in conferenza stampa lo stesso Ancelotti ammette la tentazione: «Il Brasile mi vuole, sono emozionato, ma voglio rispettare il mio contratto con il Real Madrid».
Le conferme d'interesse delle due parti e l'accordo
Circa sei mesi dopo anche la Federazione brasiliana fa sapere di avere intenzioni serie nei confronti del tecnico italiano.
A ottobre, secondo «Sportmediaset», i brasiliani e l'allora 63enne raggiungono un accordo, che sarebbe entrato in vigore a gennaio 2024. Sempre secondo il sito sportivo italiano, l'accordo tra gentiluomini non prevedeva penali in caso di rescissione.
Florentino Perez cercava già un sostituto
Intanto, a novembre, a Madrid c'è un presidente che scalpita: Florentino Perez vuole un nuovo allenatore. Xabi Alonso, Zinédine Zidane, Raul e Arbeloa non rispondono però, per motivi diversi, alla chiamata del numero 1 del Real.
Il trio convince il Presidentissimo
Intanto Calafat, Sanchez e Solari, azionisti del club più titolato d'Europa, cercano di convincere Perez che l'italiano è l'uomo giusto. Il presidente si convince.
La rimozione del presidente della Federcalcio brasiliana
Il 7 dicembre 2023 è il giorno di svolta dell'intera faccenda: la Corte di Giustizia di Rio rimuove il presidente della Federcalcio brasiliana Ednaldo Rodrigues.
Ancelotti aveva trattato con lui. Per alcuni giorni regna il caos, un vacuum di potere.
Ancelotti cede alle pressioni
Carlo sente tremare la terra sotto i piedi, mentre il Real continua il pressing per tenerselo stretto.
L'uomo di Reggiolo, con il sopracciglio sinistro probabilmente alzato, rompe così l'accordo con i sudamericani e il 29 dicembre il Real Madrid annuncia che il contratto con il tecnico italiano viene esteso fino a giugno 2026.
Rodrigues torna in carica, ma è troppo tardi
Ednaldo Rodrigues verrà reinstaurato quale presidente della Federcalcio brasiliana alcuni giorni dopo, il 4 gennaio 2024, ma Ancelotti oramai aveva firmato il suo prolungamento con i reali di Spagna.
«Se non sto sul campo non mi diverto»
In occasione della sua Lectio Doctoralis a Parma, in novembre, l'attuale allenatore del Real aveva detto: «Sono calmo, tranquillo, paziente. Molto paziente. E, soprattutto, ho la fortuna di essere sorretto da una grande passione per questo sport. Una passione che avevo a quindici anni e che ho ancora oggi. Se non sto sul campo, non mi diverto».
Chissà se l'occasione di guidare la Seleção si ripresenterà ancora. Ma, nel frattempo, c'è un campionato spagnolo e un'altra Champions League da conquistare che lo attendono.
Solo tre ct stranieri nella storia della Nazionale brasiliana
Nella lunga storia della Nazionale verdeoro di calcio, solo tre coach non avevano la nazionalità brasiliana: Ramon Platero, un argentino che guidò la Seleção per 19 giorni nel 1925, Flávio Costa Joreca, portoghese che per soli 3 giorni diresse il Brasile in occasione di una partita amichevole contro l'Uruguay nel 1944, e l'argentino Filpo Nunez, messo lì in panchina per un solo giorno nel 1965.
Dal 1914 a oggi sono 82 gli allenatori che hanno avuto l'onore di sedere sulla panchina del Brasile.
Mario Zagalo è colui che ha totalizzato più presenze, ben 126, conquistando la Coppa del Mondo nel 1970 insieme ai vari Pelé, Jairzinho, Tostao e Rivellino.