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A tutto Festival La terza sera di Sanremo la vincono Katia Follesa, i Duran Duran e Iva Zanicchi. Elettra Lamborghini imbarazzante
SDA
14.2.2025 - 03:05
La terza serata del festival è stata dominata dalla nostalgia con la musica dei Duran Duran e il premio alla carriera a Iva Zanicchi. Il buon umore lo ha portato la comica Katia Follesa. Fuori posto e al limite dell'imbarazzante in alcuni passaggi Elettra Lamborghini. Settembre vince tra le Nuove Proposte. La classifica dei 14 partecipanti di giovedì: Coma_Cose, Brunori Sas, Irama, Olly e Francesco Gabbani, non in ordine di piazzamento.

Carlo Conti con le tre co-conduttrici della terza serata.
Immagine: KEYSTONE

Apertura a tutto rock per la terza serata di Sanremo con Edoardo Bennato.
Immagine: KEYSTONE

Un'emozionata Miriam Leone viene accolta da Carlo Conti ai piedi della scala.
Immagine: KEYSTONE

Elettra Lamborghini fa il suo ingresso di bianco vestita.
Immagine: KEYSTONE

Il ciclone Katia Follesa porta energia e spensieratezza nella terza serata di Sanremo.
Immagine: KEYSTONE

Il regista Dario D'Ambrosi e gli attori del Teatro Patologico.
Immagine: KEYSTONE

Il cantante dei Duran Duran Simon Le Bon.
Immagine: KEYSTONE

Si rivede Victoria De Angelis, la bassista dei Maneskin, che ha suonato con i Duran Duran.
Immagine: KEYSTONE

Katia Follesa chiede e ottiene un bacio dal cantante dei Duran Duran Simon Le Bon. La comica s'è presentata con un cartello che citava l'omonimo film commedia del 1986. Lei: «Mi sposi?» Lui: «Avrei un problema con mia moglie...».
Immagine: KEYSTONE

I Duran Duran premiati 40 anni dopo la loro prima apparizione.
Immagine: KEYSTONE

Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini mostrano i loro splendidi vestiti.
Immagine: KEYSTONE

Iva Zanicchi sbarca al festival di Sanremo per ritirare il premio alla Carriera e sul palco lascia tutti a bocca aperta con un medley dei tre brani che le hanno regalato il titolo di artista donna con più vittorie in bacheca: «Non pensare a me» del 1967, «Zingara» del 1969, «Ciao cara come stai?» del 1974.
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Carlo Conti con le tre co-conduttrici della terza serata.
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Apertura a tutto rock per la terza serata di Sanremo con Edoardo Bennato.
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Un'emozionata Miriam Leone viene accolta da Carlo Conti ai piedi della scala.
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Elettra Lamborghini fa il suo ingresso di bianco vestita.
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Il ciclone Katia Follesa porta energia e spensieratezza nella terza serata di Sanremo.
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Il regista Dario D'Ambrosi e gli attori del Teatro Patologico.
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Il cantante dei Duran Duran Simon Le Bon.
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Si rivede Victoria De Angelis, la bassista dei Maneskin, che ha suonato con i Duran Duran.
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Katia Follesa chiede e ottiene un bacio dal cantante dei Duran Duran Simon Le Bon. La comica s'è presentata con un cartello che citava l'omonimo film commedia del 1986. Lei: «Mi sposi?» Lui: «Avrei un problema con mia moglie...».
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I Duran Duran premiati 40 anni dopo la loro prima apparizione.
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Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini mostrano i loro splendidi vestiti.
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Iva Zanicchi sbarca al festival di Sanremo per ritirare il premio alla Carriera e sul palco lascia tutti a bocca aperta con un medley dei tre brani che le hanno regalato il titolo di artista donna con più vittorie in bacheca: «Non pensare a me» del 1967, «Zingara» del 1969, «Ciao cara come stai?» del 1974.
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Carlo Conti con le tre co-conduttrici della terza serata.
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Carlo Conti con le tre co-conduttrici della terza serata.
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Apertura a tutto rock per la terza serata di Sanremo con Edoardo Bennato.
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Un'emozionata Miriam Leone viene accolta da Carlo Conti ai piedi della scala.
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Elettra Lamborghini fa il suo ingresso di bianco vestita.
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Il ciclone Katia Follesa porta energia e spensieratezza nella terza serata di Sanremo.
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Il regista Dario D'Ambrosi e gli attori del Teatro Patologico.
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Il cantante dei Duran Duran Simon Le Bon.
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Si rivede Victoria De Angelis, la bassista dei Maneskin, che ha suonato con i Duran Duran.
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Katia Follesa chiede e ottiene un bacio dal cantante dei Duran Duran Simon Le Bon. La comica s'è presentata con un cartello che citava l'omonimo film commedia del 1986. Lei: «Mi sposi?» Lui: «Avrei un problema con mia moglie...».
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I Duran Duran premiati 40 anni dopo la loro prima apparizione.
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Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini mostrano i loro splendidi vestiti.
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Iva Zanicchi sbarca al festival di Sanremo per ritirare il premio alla Carriera e sul palco lascia tutti a bocca aperta con un medley dei tre brani che le hanno regalato il titolo di artista donna con più vittorie in bacheca: «Non pensare a me» del 1967, «Zingara» del 1969, «Ciao cara come stai?» del 1974.
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Carlo Conti con le tre co-conduttrici della terza serata.
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Apertura a tutto rock per la terza serata di Sanremo con Edoardo Bennato.
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Un'emozionata Miriam Leone viene accolta da Carlo Conti ai piedi della scala.
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Elettra Lamborghini fa il suo ingresso di bianco vestita.
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Il ciclone Katia Follesa porta energia e spensieratezza nella terza serata di Sanremo.
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Il regista Dario D'Ambrosi e gli attori del Teatro Patologico.
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Il cantante dei Duran Duran Simon Le Bon.
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Si rivede Victoria De Angelis, la bassista dei Maneskin, che ha suonato con i Duran Duran.
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Katia Follesa chiede e ottiene un bacio dal cantante dei Duran Duran Simon Le Bon. La comica s'è presentata con un cartello che citava l'omonimo film commedia del 1986. Lei: «Mi sposi?» Lui: «Avrei un problema con mia moglie...».
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I Duran Duran premiati 40 anni dopo la loro prima apparizione.
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Miriam Leone, Katia Follesa e Elettra Lamborghini mostrano i loro splendidi vestiti.
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Iva Zanicchi sbarca al festival di Sanremo per ritirare il premio alla Carriera e sul palco lascia tutti a bocca aperta con un medley dei tre brani che le hanno regalato il titolo di artista donna con più vittorie in bacheca: «Non pensare a me» del 1967, «Zingara» del 1969, «Ciao cara come stai?» del 1974.
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Carlo Conti con le tre co-conduttrici della terza serata.
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14.02.2025, 03:05
14.02.2025, 08:37
SDA
Hai fretta? blue News riassume per te
- La terza serata del Festival di Carlo Conti è stata contraddistinta da cinque grandi momenti: l'apertura con Edoardo Bennato, la mezz'ora del medley con i successi dei Duran Duran, il bambino prodigio che è un enciclopedia vivente su Sanremo, il premio alla carriera a Iva Zanicchi e presentazione del Teatro Patologico.
- La comica Katia Follesa ha assicurato tante e genuine risate al pubblico e anche al «marito» Simon Le Bon.
- L'attrice Miriam Leone, con la sua classe, ha promosso l'ultima sua fatica, la serie «Miss Fallaci» in modo impeccabile.
- L'influencer Elettra Lamborghini invece ha parlato poco e in malo modo. In un contesto di eleganza verbale la sua verve molto poco forbita è risultata fuori posto.
- Carlo Conti ha saputo magistralmente recuperare alcuni piccoli ritardi. Complici gli splendidi abiti ha dovuto svariate volte salire le scale per accompagnare le co-conduttrici nella loro discesa.
- Settembre vince tra le Nuove Proposte con il brano «Vertebre», superando in finale Alex Wyse, con «Rockstar».
- La nuova top five con i 14 concorrenti che si sono esibiti giovedì sera: Coma_Cose, Brunori Sas, Irama, Olly e Francesco Gabbani, non in ordine di piazzamento.
Nella Top 5 creata dai voti dai giornalisti e dal televoto delle 14 canzoni in gara ci sono, non in ordine di preferenze, quella dei Coma_Cose, quella di Brunori Sas, di Irama, di Olly e di Francesco Gabbani.
Secondo me tre nomi erano abbastanza prevedibili: Gabbani, Brunori Sas e i Coma_Cose, per bravura i primi due e per il ritmo coinvolgente degli altri.
Rispetto alla prima esibizione di martedì ho rivalutato Olly, che in questa cinquina ci sta. Non così Irama. Anche se la sua canzone m'è apparsa migliore di quando l'ho sentita la prima volta preferisco ancora Noemi. Degustibus.
Per gli altri, per ora, riconfermo il giudizio, hanno poco da dire, non c'è nessuno che mi ha fatto sussultare. Anzi.
Si comincia con Edoardo Bennato
Archiviata la seconda serata da 11,7 milioni di spettatori, con il 64.5% di share, (12,6 milioni di telespettatori e il 65.3% la prima) il Festival si apre con Edoardo Bennato: «Sono solo canzonette», il suo brano-manifesto che compie 45 anni.
«Nel 1980 abbiamo fatto 15 stadi», ricorda con orgoglio l'artista, che ha messo un nastro adesivo nero sulle scarpe per mascherarne la marca per evitare un nuovo caso John Travolta, accaduto l'anno scorso.
Prima della gara arriva Miriam Leone
Abito di velluto lungo, spalle scoperte e perle incastonate, capelli rossi sciolti e orecchini color smeraldo, Miriam Leone è la prima co-conduttrice a scendere le scale dell'Ariston.
La accoglie Conti che conduceva il concorso quando l'attrice nel 2008 fu incoronata Miss Italia. Ricordando il pathos di quei momenti, insieme si divertono a ripetere il fatidico annuncio: «Miriam Leone, per il te il festival di Sanremo inizia».
Più tardi nella serata sfoggia un immenso abito corolla rosso fiamma: «Il Comune di Sanremo lo ha approvato nel piano regolatore».
La discesa dalle scale si rivela complicata, urge l'intervento di Conti, che replicherà poi il gesto parecchie volte. «Colpa tua Carlo, hai voluto solo donne accanto a te stasera» lo rimprovera scherzosamente l'attrice.
Più tardi presenta in modo rapido, intenso, ma pacato la nuova serie TV «Miss Fallaci», centrata sugli anni giovanili della celebre giornalista Oriana. Le 8 puntate si basano anche su alcune memorie lasciate dalla scrittrice in giovane età.
Katia Follesa e il messaggio di «body positivity»
Katia Follesa fa Katia Follesa e, per fortuna di tutti, Conti compreso, punta sull'ironia.
Non proprio a suo agio con l'abito che indossa dice: «Carlo non scendo, non scendo», facendo ricordare per qualche secondo Teresa Mannino, che pronunciò più o meno la stessa frase l'anno scorso.
Follesa sparisce per pochi secondi e riappare con un bob di plastica rosso con il quale prova a scendere le scale: «Se devo morire mi devo divertire». Una volta arrivata sul palco ironizza sui tempi veloci di Carlo Conti: «Fai così anche con tua moglie? Le dici: *Dai che c'ho tre secondi!*». E col pubblico ride pure lui.
Poi arriva il suo inno alla body positivity: «Da mesi ho affrontato un percorso di remise en forme e ho fatto tantissima ginnastica: non c'è nessun segreto, quello che vedete è frutto di tanta costanza e soprattutto di tanto sport. Voglio salutare tutte le donne, le mie alleate che vogliono raggiungere un obiettivo e ci riescono», dice mentre si agita mettendo in mostra orgogliosamente le braccia a tendina.
Niente monologhi, nemmeno per lei
Poi, più tardi, tenta il monologhino, che in tempi di normalizzazione è vietato all'Ariston: «Carlo, almeno una bella lettera alla me bambina, alla me nonna, alla me chihuahua, fidati!». Ma non c'è nulla da fare, Conti è intransigente: «Quest'anno niente monologhi».
A voi non mancano? A me un pochino sì. Con la scorrevolezza e la velocità che Conti ha dato al tutto non se ne sente la mancanza, ma un pizzico di cattiveria ironica, di irriverenza se facesse capolino in maniera più strutturata di una semplice e sporadica battuta, non guasterebbe.
Sia come sia, è il festival della musica e quindi si va avanti con lei al centro. E quella che arriva scatena sentimenti buoni, ricordi sepolti da uno strato di polvere ultra trentennale, ma di ottima qualità: arrivano i Duran Duran.
Effetto nostalgia, i Duran Duran «spaccano»
Come era prevedibile, visto anche il minutaggio che è stato concesso loro da Conti, la serata è stata dominata dai Duran Duran e dal loro medley di successi che ha fatto ballare l'Ariston in un'ondata di nostalgia, di quella dal buon sapore che ci fa ripiombare negli anni '80.
I «Wild Boys» son tornati a 40 anni dal loro primo show a Sanremo, quando ad accoglierli sul palco fu Pippo Baudo, che anche stavolta, come la sera precedente è stato salutato da Conti.
Durante il medley suonano «Invisible», «Notorious», «Ordinary world», e per «Psycho killer» i britannici accolgono sul palco Victoria dei Maneskin: «We love this girl», dice Simon Le Bon.
Così ora tutto il mondo (o quasi), vista l'inattività della band con cui s'è fatta conoscere vincendo Sanremo, smetterà di porsi la domanda: «Ma che fine ha fatto? Ha ancora un lavoro?».
La proposta di matrimonio di Follesa a Le Bon
I segni del tempo sui membri della band sono evidenti, ma l'effetto nostalgia trascina tutto l'Ariston quando arriva, come 40 anni fa, il momento di «The Wild Boys».
Dalla platea spunta in abito da sposa Follesa: la gag – con tanto di cartello – si ispira al film «Sposerò Simon Le Bon» del 1986, simbolo di una generazione di ragazze pazze dei Duran Duran e della loro musica.
L'attrice fa la proposta di nozze al frontman che la bacia. Follesa esulta come una bambina in un negozio di giocattoli e da lì in poi quasi tutte le sue battute, così come gli scambi con Carlo Conti, avranno in sottofondo la «love story» con Simon Le Bon, che alla proposta ha risposto: «Potrei avere dei problemi con mia moglie» prima di, come abbiamo detto, baciare la comica. I richiami funzionano e fanno sorridere.
Il premio a Iva Zanicchi: «Meglio da viva che da morta»
Un posto speciale in questa serata spetta a Iva Zanicchi: 60 anni fa il debutto a Sanremo, 11 volte in gara e tre vittorie che la rendono l'artista più premiata al festival.
È tornata a 85 (!) anni per il premio alla carriera: «Meglio da viva che da morta», scherza con la sua solita verve graffiante.
La voce, con qualche comprensibile micro sbavatura, è quella dei bei tempi: potente, graffiante. Parte il medley e tutto l'Ariston e i «pantofolai» a casa cantano con lei. Infila «Non pensare a me» del 1967, «Zingara» del 1969, «Ciao cara come stai?» del 1974.
«L'ultima è quella che ha avuto meno successo, forse perché ero da sola, senza uomini» ironizza in conclusione prima di ringraziare il pubblico e Carlo Conti per il premio: «Me lo ricorderò per molto tempo ancora. Grazie.»
Cosa ci fa Elettra Lamborghini sul palco dell'Ariston?
Totalmente in bianco si presenta Elettra Lamborghini alla prima discesa della scala all'inizio della serata: «Questo palco mi mette paura!», grida con la voce da bambina e il fisico da pin-up.
«Ho scelto il bianco in onore tuo – dice a Carlo Conti – perché voglio favorire la tua abbronzatura». La battuta non fa particolarmente felice Conti e nemmeno il pubblico.
Si passa velocemente al resto. Che nel suo caso è poca cosa, salvo la sua bellezza estetica e gli abiti spettacolari che indossa con molta eleganza. La sua presenza non è un valore aggiunto per la serata, anzi. Da una ragazza che ha presentato molti reality ci si aspetterebbe una maggiore efficacia nell'esprimersi.
Un aneddoto che non fa ridere
Invece, quando racconta che scendendo la scala il suo pensiero è andato a quando nel «lontano» 2020 era in gara lei e che era la concorrente che si sarebbe esibita subito dopo Bugo e Morgan che litigarono sul palco, fallisce miseramente, ripetendo tre volte più o meno la stessa frase, senza riuscire a fare capire dove fosse la comicità dell'episodio che la stava facendo ancora sorridere cinque anni dopo.
Conti capendo che nessuno stava seguendo il filo del discorso dell'influencer riprende subito il controllo della situazione con un paio di battute e sistema quello che poteva essere, se si fosse allungato di qualche secondo, un momento imbarazzante.
Che però arriva poco dopo.
Ma ha capito su che palco si trovava?
Se ancora qualcuno aveva dubbi sul fatto che la Lamborghini non aveva capito bene dove si trovava, è bastato vedere il siparietto con il test sull'uomo ideale, fatto scherzosamente da Conti con le tre co-conduttrici.
L'influencer è partita «Ma il mio c'è già, eccolo» indicando suo marito e ha trascinato il presentatore in platea per presentarglielo, lasciandosi andare poi a commenti non proprio da Ariston.
Non che io voglia essere bacchettone, ma questo tipo di sproloqui in quel momento e in quel contesto erano davvero fuori posto. Certe cose le si possono dire, ma se lo si fa, lo si deve fare in una certa maniera, con ironia consapevole. Non è stato questo il caso.
Insomma Elettra, come prevedibile, aveva poco da dire e poco ha detto. E lo ha fatto pure male. Le ragioni per le quali Conti l'abbia voluta accanto restano ai più un mistero. Forse per attirare pubblico giovane e social? Probabilmente non lo sapremo mai.
Ma va bene anche così, perché ci sarà (forse) qualcuno a cui la sua «spontaneità» è piaciuta.
Settembre vince tra le nuove proposte
Settembre è il vincitore di Sanremo 2025 tra le Nuove Proposte. Napoletano, classe 2001, diverse esperienze TV alle spalle, con il brano «Vertebre» supera in finale Alex Wyse, che proponeva «Rockstar».
Settembre si aggiudica anche il Premio della Critica Mia Martini e quello della Sala Stampa Lucio Dalla.
Un 11enne è l'enciclopedia vivente del Festival
Il piccolo Samuele Parodi, 11 anni, conosce a memoria tutta la storia di Sanremo e lo dimostra rispondendo a domande fatte a caso, anche dal pubblico, per dimostrare che non sono state concordate prima.
La sua bravura e perfezione nelle risposte lascia tutti a bocca asciutta. Il suo talento viene premiato da Conti. Si merita quanto meno una presentazione ufficiale, quella di Massimo Ranieri, che introduce in maniera impeccabile con voce impostata e cartoncino chiamandolo «...un veterano del Festival».
Il cantante corre ad abbracciarlo affettuosamente e Conti, nel portarselo via dal palco esclama ridendo: «Una cosa è certa: ho trovato il conduttore del prossimo anno». C'è ancora un episodio che va citato.
Il Teatro Patologico, simbolo di inclusività
All'Ariston irrompe anche la forza del Teatro Patologico, l'inclusione che abbatte le barriere, l'arteterapia come cura delle disabilità fisiche e psichiche.
«Siamo un luogo magico, dice il fondatore, l'attore e regista Dario D'Ambrosi, perché aiutiamo e salviamo tantissimi ragazzi e così diamo speranza a milioni di famiglie, perché quando sta bene un ragazzo disabile stanno bene mamme, papà, fratelli, nonni, condomini, quartieri. È da qui che dobbiamo partire per migliorare la nostra società».
Un messaggio che a giugno approderà all'Onu e che si conclude con la gag della bomba: «Siamo più forti e più potenti di una bomba atomica: pensate alla Libia, alla Siria, non fanno altro che buttarsi bombe, dice uno degli attori, perché non hanno la forza di guardarsi negli occhi.»
«Noi questa forza qui ce l'abbiamo».
Il messaggio è lanciato. Speriamo che in tanti lo ascoltino.