Strage di giovaniSale il bilancio dei morti nel rogo della discoteca nella Macedonia del Nord. Arrestate alcune persone
SDA
16.3.2025 - 20:34
Strage di giovani in una discoteca della Macedonia del Nord, dove sabato notte una serata di musica si è trasformata in un inferno di fiamme, con un tragico bilancio di almeno 59 morti e 150 feriti, tra cui alcuni molto gravi.
Persone in fila per accendere candele nella città di Kocani, nella Macedonia settentrionale, domenica 16 marzo 2025, in seguito all'incendio di un locale notturno avvenuto nelle prime ore di domenica.
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16.03.2025, 20:34
16.03.2025, 20:58
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Le fiamme si sono sviluppate verso le 3 mentre nel locale «Pulse» di Kocani, cittadina a un centinaio di km a est della capitale macedone Skopje, si esibiva la nota band locale dei Dnk, uno dei gruppi musicali più famosi e popolari nel Paese balcanico.
Un rogo innescato con ogni probabilità dalle scintille del materiale pirotecnico usato per gli effetti luminosi, con le fiamme che hanno travolto prima il tetto e subito dopo l'intero locale mentre il fumo denso non ha lasciato scampo alle centinaia di ragazze e ragazzi intenti a ballare e a divertirsi.
Addirittura presenti più di 1000 persone?
Secondo il ministro dell'Interno Pance Toshkovski, al momento della tragedia nel locale si trovavano circa 500 persone, quasi tutti giovani non oltre i 25 anni.
Tra le vittime e i feriti vi sarebbero anche numerosi minorenni, mentre sono tanti i genitori e parenti che sono alla ricerca dei propri figli, non sapendo se sono fra le vittime o nei diversi ospedali del Paese.
I biglietti venduti sarebbero stati solo 250. Affermazioni in contrasto con le notizie dei media locali che avevano parlato a più riprese di circa 1.500 persone presenti nella discoteca, un numero a dire il vero forse eccessivo per le dimensioni del locale che, secondo le prime indicazioni, registrerebbe numerose irregolarità e sarebbe stato sprovvisto delle più elementari misure di sicurezza.
Il locale non aveva la licenza
La società responsabile del locale «non aveva una licenza legale per operare», ha detto il ministro Toshkovski, alludendo a una falsa autorizzazione rilasciata dalle passate autorità.
Circostanza questa, ha osservato, «come tante altre cose accadute in passato in Macedonia del Nord, legata alla corruzione e alle tangenti».
Il ministro ha aggiunto che oltre 20 persone sono per ora sospettate di grave reato e vengono attualmente interrogate dagli inquirenti, alcune delle quali in ospedale dove sono state condotte per le ferite riportate.
Una foto aerea mostra il sito di una discoteca nella città di Kocani, nella Macedonia settentrionale, domenica 16 marzo 2025, a seguito di un incendio di vaste proporzioni che ha colpito la discoteca nelle prime ore di domenica.
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Diverse persone in manette
Sono stati arrestati, ha ancora detto Toshkovski, alcuni ex dirigenti del ministero dell'Economia, competente per il rilascio delle licenze, e un paio di responsabili della Direzione di intervento e soccorso, mentre ordini di cattura sono stati emessi per altre quattro persone che si sono rese irreperibili.
Stando ai media locali, da anni la discoteca operava in un vecchio stabile del tutto inadeguato, in passato adibito a magazzino per tappeti. La struttura, sempre secondo i media, disponeva di una sola piccola uscita-ingresso, una finestra sbarrata, ed era situata tra le case, in un vicolo stretto, e senza parcheggio.
Alcuni feriti saranno trasportati in Paesi vicini
Diversi Paesi vicini, insieme al cordoglio per le decine di giovani vittime, hanno offerto aiuti e assistenza alle autorità di Skopje, e il governo macedone ha annunciato che una ventina di feriti gravi saranno trasportati in ospedali di Bulgaria, Turchia, Grecia e Serbia.
Unanime il cordoglio della comunità internazionale per la tragedia alla discoteca di Kocani.
Profondo cordoglio anche da papa Francesco che ha inviato un telegramma a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, e dai vertici Ue: la presidente della commissione Ursula von del Leyen, il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, hanno espresso vicinanza e solidarietà con la dirigenza e il popolo macedone.