Confessioni Clizia Incorvaia, nuora di Eleonora Giorgi, rompe il silenzio: «Le ho fatto una promessa»

Covermedia

16.3.2025 - 13:00

Clizia Incorvaia
Clizia Incorvaia

La moglie di Paolo Ciavarro rompe il silenzio a pochi giorni dalla morte dell'attrice, stroncata da un cancro al pancreas.

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«Ho fatto a mia suocera una promessa», a rivelarlo è Clizia Incorvaia, che torna a parlare a pochi giorni dalla morte di Eleonora Giorgi, mamma di suo marito Paolo Ciavarro.

L'attrice si è spenta il 3 marzo dopo una lunga battaglia contro un cancro al pancreas. Durante gli ultimi mesi di vita, quando aveva ormai capito che la malattia aveva preso il sopravvento, Eleonora è stata un esempio di grande forza e coraggio per la sua famiglia e per tutti coloro che stanno combattendo contro il cancro.

Intervistata da Gente, Clizia ha rivelato di aver promesso a Eleonora di tenere unita la famiglia e di mettere da parte rancori e futilità.

«L'ultima volta che ci siamo viste, consapevoli che il tempo messo a disposizione della vita si stava esaurendo, Eleonora mi ha detto: «Adesso ti passo il testimone, ora tocca a te gestire tutto. E' un bell'incarico, lo so». E ha aggiunto: «Cercate di non perdervi dietro cose futili, non sprecate istanti preziosi, coltivate ciò che vale davvero come la famiglia, l'amore, la gratitudine verso la vita. Concentratevi sulla felicità, siate felici!!"».

Quello tra Clizia ed Eleonora era molto di più di un semplice e formale rapporto tra nuora e suocera.

«Eleonora e io eravamo amiche, complici. Ha sempre tifato per me, sin dalla prima ora. Mi ripeteva che l'avevo incuriosita ancor prima che Paolo e io ci incontrassimo nella casa del GF Vip, nel 2020. Diceva che noi due avevamo affinità: la ricerca della bellezza, per esempio, in un libro, in un'opera d'arte, nel linguaggio, in un abito. E poi ci accomunava un certo candore di fondo, l'amore per la moda. Lei, infatti, mi incoraggiava a portare avanti questa mia grande passione».

«Mi infondeva calma e, con il suo fare materno e saggio, teneva a bada la mia parte più irruenta. Ha sempre cercato di proteggermi dal mio essere impetuosa, dall'accendermi per combattere contro i mulini vento, rischiando, ogni volta, di farmi male io. Mia suocera mi ha fatta crescere, mi ha offerto spunti per riflettere, migliorare. È stata un'ottima madre per i figli, Andrea e Paolo, una stupenda nonna per Gabry e una presenza preziosa per la mia Nina, tant'è che lei ha scelto in autonomia, di volerla salutare venendo al funerale».