USA 2024 Trump davanti alle elettrici: «sono il padre della fecondazione in vitro»

SDA

16.10.2024 - 21:37

Trump si è espresso durante un incontro con delle elettrici della Georgia ospitato da «Fox News».
Trump si è espresso durante un incontro con delle elettrici della Georgia ospitato da «Fox News».
KEYSTONE

Nell'ennesima giravolta di questa campagna elettorale, Donald Trump si è presentato ad un pubblico di sole donne come «il padre della fecondazione in vitro», mentre Kamala Harris ha accusato il rivale di essere «fascista »in un programma radiofonico.

«Siamo il partito della fecondazione in vitro, sono il padre della fecondazione in vitro», ha dichiarato l'ex presidente durante un incontro con le elettrici in Georgia ospitato da «Fox News» e incentrato proprio sui diritti delle donne.

Non è chiaro cosa intendesse dire esattamente Trump ma della procedura, diffusissima negli Stati Uniti, aveva parlato qualche mese fa promettendo di renderla gratuita in caso di rielezione alla Casa Bianca, una proposta che i democratici non hanno mai fatto.

Temi che dividono

Come  l'aborto, la fecondazione in vitro è un tema molto divisivo anche all'interno del partito repubblicano, soprattutto dopo che un tribunale dell'Alabama ha stabilito che gli embrioni congelati sono «bambini non ancora nati» e una persona potrebbe essere perseguita «per averli distrutti».

Il tycoon ha parlato anche di aborto, rivendicando di aver dato agli Stati la possibilità di legiferare in materia. «Abbiamo riportato la questione agli Stati, loro stanno legiferando in materia e alcuni anche in modo liberale», ha detto Trump.

Quando l'audience gli ha fatto notare che molti Stati hanno invece imposto dei divieti, il tycoon ha detto: «Cambieranno», senza fornire ulteriori spiegazioni.

L'immediata risposta di Harris

Harris, che dei diritti riproduttivi ha fatto il centro della sua campagna elettorale, ha subito replicato. «Di cosa sta parlando? I suoi divieti sull'aborto hanno già messo a repentaglio l'accesso alla procedura in diversi Stati e la sua agenda potrebbe porre fine del tutto alla fecondazione in vitro», ha attaccato la candidata democratica in un post su X.

La vicepresidente continua il suo tour negli Stati in bilico, dopo che in Pennsylvania è stata messa sulla graticola dall'anchor di «Fox News» Bret Baier.

Harris parteciperà ad un evento con oltre 100 repubblicani che la sostengono per parlare di «unità e patriottismo».

In un'intervista ad un popolare programma radiofonico di Detroit la democratica ha colpito duro il rivale repubblicano accusandolo di essere fascista ed ha assicurato che «vincerà».

Le combinazioni

Secondo un'analisi del «Wall Street Journal», nei tortuosi incastri del collegio elettorale, Harris parte avvantaggiata rispetto a Trump ma ha meno combinazioni possibili per vincere.

I due candidati devono raggiungere la soglia magica di 270 elettori su 538, 95 dei quali si trovano nei sette stati «battleground».

La vicepresidente parte da 225 voti considerati solidi o probabili per i dem, il tycoon conta invece su 218 voti. Ma Harris ha 25 combinazioni vincenti, l'ex presidente 32.

Gli sviluppi

Intanto, dopo il record di voti in Georgia nella prima giornata di voto anticipato, è partito l'early voting anche in Iowa, Kansas, Oregon, Rhode Island e Tennessee.

In Georgia - stato in bilico del Sud - è fallito il tentativo di Trump di cambiare la procedura di conteggio elettorale dopo che il giudice Robert McBurney di Atlanta ha bloccato un provvedimento che prevedeva lo spoglio manuale delle schede per le elezioni di novembre.

Secondo il magistrato, gli scrutatori non avrebbero ricevuto una formazione adeguata per gestirne milioni e il cambiamento avrebbe portato ad un «caos amministrativo».

Quanto alla raccolta fondi, la campagna repubblicana ha fatto sapere di aver ricevuto 145 milioni di dollari nel terzo trimestre del 2024. Il principale donatore del tycoon è sempre lui, Elon Musk, con quasi 75 milioni di dollari al super pac America Pac, che ha speso finora 96 milioni per Trump e 10 milioni per i candidati repubblicani in Congresso.

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