Medio Oriente Israele torna a colpire Beirut, mentre «è pronto il piano per l'Iran»

SDA

16.10.2024 - 21:55

L'esercito israeliano ha colpito Dahiyeh, sobborgo della capitale libanese Beirut.
L'esercito israeliano ha colpito Dahiyeh, sobborgo della capitale libanese Beirut.
KEYSTONE

È durata solo una settimana la pausa dei bombardamenti israeliani sul sud di Beirut, nonostante le rassicurazioni offerte a Joe Biden dal premier Benyamin Netanyahu nell'ultima conversazione telefonica di 7 giorni fa.

Dopo un messaggio del portavoce in lingua araba dell'esercito israeliano (Idf) che invitava i residenti a evacuare, i caccia hanno colpito di nuovo il sobborgo sud della capitale libanese Dahiyeh, baluardo di Hezbollah.

Alle 7:40 del mattino l'esercito ha reso noto di aver preso di mira un arsenale delle milizie sciite filoiraniane nascosto dentro un magazzino sotterraneo.

L'ultima volta che Israele aveva colpito la capitale libanese è stato giovedì scorso, quando due attacchi hanno ucciso 22 persone e distrutto interi edifici in un quartiere densamente popolato.

Il piano è pronto

Sul conflitto è intervenuto il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, avvertendo il segretario dell'Onu Antonio Guterres che Teheran è pronta a una risposta decisa se Israele attaccherà. Poi ha sottolineato la necessità di «porre fine agli attacchi in Libano».

Nel tour in Medio Oriente iniziato la scorsa settimana, Araghchi ha espresso indirettamente la preoccupazione di Teheran per l'attesa ritorsione chiedendo «un'azione collettiva da parte degli Stati regionali per fermare la macchina da guerra israeliana».

Ma secondo le fonti della «Cnn», il piano dell'Idf è ormai praticamente pronto e può scattare in qualsiasi momento.

Aiuti a Gaza «obbligati»

Israele intanto, pur non osservando gli impegni presi su Beirut con l'alleato statunitense, sembra aver preso molto sul serio la lettera del segretario di Stato Antony Blinken e della Difesa Lloyd Austin: aiuti immediati a Gaza o le forniture di missili saranno limitate.

In giornata, il Cogat (l'organismo del ministero della Difesa israeliano che supervisiona le attività in Cisgiordania e a Gaza) ha fatto sapere che «50 camion carichi di aiuti umanitari, tra cui cibo, acqua, forniture mediche e attrezzature per rifugi forniti dalla Giordania, sono stati trasferiti nel nord di Gaza attraverso il ponte di Allenby e il valico di Erez West».

Gli analisti israeliani hanno valutato che la lettera, «fatta trapelare sicuramente nel Paese e non da Washington», ha costretto Netanyahu a impegnarsi vigorosamente. Gli aiuti a Gaza sono infatti uno di quegli argomenti che potrebbero far procedere la richiesta di arresto per il premier e il ministro della Difesa israeliano.

Colpito un fornito arsenale

Nel mentre, sul fronte libanese, l'aeronautica è tornata a colpire Nabatiyeh, cittadina a sud di Beirut dove già nei giorni scorsi la zona del mercato era stata interamente distrutta. In mattinata, ha annunciato l'Idf, decine di obiettivi di Hezbollah sono stati attaccati, compresi edifici militari dell'unità d'élite paramilitare Radwan.

Fonti della sicurezza libanese affermano che il sindaco di Nabatiyeh e altri 15 sono rimasti uccisi nei raid che hanno centrato l'edificio amministrativo della città, con oltre 50 feriti.

Il canale tv «Channel 12» ha rivelato che dopo dieci giorni di intensi scontri, il battaglione 7012 della brigata Alexandroni dell'Idf ha fatto saltare in aria completamente ,con decine di tonnellate di esplosivo, il villaggio di Muhabbab.

Lì si era insediata la cosiddetta «fossa di Hezbollah», ovvero il centro della gestione dei combattimenti nel sud del Libano.

L'esercito ha trovato in tutte le case depositi di munizioni e dispositivi avanzati. Si tratta del più grande arsenale scoperto finora, con centinaia di cariche, mine anticarro, lanciatori, missili a spalla, bombe e così via. Dentro le abitazioni c'erano gli ingressi ai tunnel; decine di «terroristi» sono stati eliminati, ha sostenuto l'Idf.

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