Medio Oriente Hezbollah non arretra, e minaccia la Galilea

SDA

16.10.2024 - 22:24

Il contrattacco libanese ha colpito di recente Majd al-Krum, città del nord di Israele.
Il contrattacco libanese ha colpito di recente Majd al-Krum, città del nord di Israele.
KEYSTONE

Hezbollah, parte integrante della società libanese nel sud, nella Bekaa e in diversi quartieri di Beirut, resiste ai tentativi di Israele di avanzare velocemente verso nord. E questo mentre la macchina da guerra israeliana continua a fare del Libano una nuova Gaza, radendo al suolo intere località e colpendo infrastrutture civili e religiose.

Dopo due settimane dall'inizio dell'aggressione nemica e un mese dopo gli attacchi con i cerca-persone, il partito armato libanese, ancora senza un successore del leader Hasan Nasrallah ucciso da Israele, tenta di ristabilire l'equilibrio di deterrenza.

E lo fa riuscendo a minacciare, con droni e missili, basi militari a Haifa, nel nord, e a Tel Aviv, nel centro dello Stato ebraico.

Come ha annunciato il numero due di Hezbollah, Naim Qassem, il movimento armato è passato a una nuova fase dello scontro col nemico, e considera tutto il territorio di Israele un possibile bersaglio.

Lungo il confine

L'esercito israeliano, che insiste nel definire Hezbollah «terrorista», nelle ultime ore ha sostenuto di aver catturato almeno tre combattenti di Hezbollah, mostrando in un video un presunto interrogatorio di uno di questi, e di aver individuato e distrutto alcuni tunnel e bunker sotterranei lungo la fascia frontaliera, a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi.

Hezbollah, dal canto suo, rivendica il ruolo di attore che resiste al «progetto coloniale sionista». E non ha finora confermato né smentito la cattura da parte del nemico di uno o più dei suoi soldati. Ma insiste nel riferire di intensi combattimenti «corpo a corpo» lungo il «bordo di confine».

Il settore centrale, a sud di Bint Jbeil, e quello orientale, a sud di Marjoyoun, della linea di demarcazione sono le trincee più infuocate di questi ultimi giorni.

Numeri incerti

Secondo il partito armato, negli scontri sono stati finora uccisi 28 militari israeliani e 132 sono stati feriti.

Si tratta di cifre che non possono essere verificate sul terreno in maniera indipendente, anche a causa della censura imposta dall'esercito israeliano, secondo cui dal 1 ottobre a oggi sono 16 i soldati uccisi e 93 i feriti. Per Israele, sono quasi 450 i «terroristi eliminati».

Hezbollah afferma inoltre di aver distrutto tre carri armati, usando dei razzi capaci di perforare la corazza blindata del Merkava o, comunque, di danneggiarne i cingolati. Anche per questo, finora, l'esercito israeliano è ricorso solo raramente ai carri armati.

Attacchi mordi-e-fuggi

Il territorio del sud del Libano, a parte alcune eccezioni lungo la via costiera che collega Capo Naqura al capoluogo di Tiro, è un'insieme di colline interrotte da valli, gole e anfratti.

In questo contesto e memori delle cocenti sconfitte dell'ultima guerra del 2006, quando numerosi Merkava furono distrutti da Hezbollah, le forze armate israeliane hanno finora preferito condurre operazioni mordi-e-fuggi.

Sfruttando la superiorità aerea e tecnologica e partendo dalle posizioni in Alta Galilea, l'esercito israeliano appare concentrato in questa fase nel tentativo di annientare una ad una le roccaforti più avanzate di Hezbollah, senza però rimanere a lungo in territorio libanese.

Anche perché i combattenti libanesi appaiono ancora capaci di comunicare a distanza tra loro, e di tenere attivi i collegamenti tra il fronte del sud e le retrovie.

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