GuerraHacker russi pubblicano un testo di Berna su un possibile scambio di panzer con l'Ucraina
ot, ats
11.8.2023 - 11:27
Hacker russi hanno pubblicato un documento interno della Confederazione su un possibile scambio di blindati Piranha a favore dell'Ucraina. La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha confermato l'autenticità del documento a Keystone-ATS.
11.08.2023, 11:27
11.08.2023, 11:28
SDA
A essere stata trapelata è una convenzione linguistica sulle domande relative alla riesportazione di materiale bellico in relazione all'Ucraina. Giornali della testata Tamedia ne hanno dato notizia oggi.
Il documento era stato pubblicato sul canale di messaggi Telegram del gruppo di hacker russi Joker DPR mercoledì sera.
La SECO non ha ricevuto nessuna richiesta
Il foglio della SECO, in parte confidenziale, parla di possibili piani in relazione a uno scambio di panzer di fabbricazione svizzera per sostenere ulteriormente l'Ucraina nella guerra contro la Russia.
Secondo il documento, la Danimarca potrebbe fornire i Piranha a uno Stato baltico che a sua volta li invierebbe in Ucraina. Tuttavia, la SECO non ha ricevuto alcuna richiesta concreta per questa trattativa, ha dichiarato il suo portavoce a Keystone-ATS.
«Indiscrezioni? Nessun problema»
Secondo la Segreteria, il documento era stato messo a disposizione di uffici dell'Amministrazione federale e delle ambasciate all'estero come convenzione linguistica da usare in contesti esteri.
Il portavoce ha spiegato che l'indiscrezione non è problematica in termini di contenuto dato che è una versione risalente all'inizio del 2023 e che le informazioni in essa contenute erano già state pubblicate.
Documento passato dai 007 USA all'Ucraina?
Per il momento non è chiaro come il documento sia finito nelle mani degli hacker, i quali hanno affermato di aver trovato il documento svizzero in un'e-mail di un membro dell'esercito di Kiev. Gli ucraini, a loro volta, lo avevano ricevuto dai servizi segreti statunitensi.
La SECO ha aperto un'indagine. Il suo portavoce ha dichiarato che la questione è stata presa «molto seriamente».
Salzmann: «Molto preoccupante»
Il presidente della Commissione della politica di sicurezza del Consiglio degli Stati, Werner Salzmann (UDC), considera l'accaduto «molto preoccupante».
«Dimostra quanto la Svizzera sia vulnerabile agli attacchi informatici», ha detto alla Radiotelevisione svizzera di lingua tedesca (SRF).
Il «senatore» si è inoltre detto sorpreso anche in relazione al contenuto del materiale trapelato: «Avevamo sempre criticato il fatto che tali accordi di scambio fossero una violazione della neutralità».