Guerra in Ucraina Altri droni su Mosca, è allarme a Zaporizhzhia

SDA

10.8.2023 - 20:10

Secondo la società ucraina Energoatom, l'impianto di Zaporizhzhia è "sull'orlo del blackout" dopo l'ennesimo taglio del collegamento alla linea principale ad alta tensione.
Secondo la società ucraina Energoatom, l'impianto di Zaporizhzhia è "sull'orlo del blackout" dopo l'ennesimo taglio del collegamento alla linea principale ad alta tensione.
Keystone

Il nuovo epicentro della guerra in Ucraina porta il nome della città nordorientale di Kupiansk, dove i vertici militari di Kiev ammettono «una situazione difficile» seppure «sotto controllo», mentre fanno i conti con un rinnovato vigore delle forze di Mosca.

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  • I vertici militari di Kiev ammettono «una situazione difficile» nella città nordorientale di Kupiansk.
  • Intanto, a sud torna l'allarme sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia: secondo la società ucraina Energoatom, l'impianto è «sull'orlo del blackout» dopo l'ennesimo taglio del collegamento alla linea principale ad alta tensione.
  • La guerra torna anche a minacciare Mosca: esplosioni hanno scosso all'alba Domodedovo, cittadina a 37 km a sud della capitale russa che ospita il principale scalo aeroportuale del traffico nazionale.

Se infatti la controffensiva ucraina prosegue a rilento, sul fronte nella regione di Kharkiv gli invasori concentrano i loro principali sforzi offensivi e rivendicano successi, con la conquista di cinque roccaforti e quattro punti di osservazione.

I bombardamenti sono costanti, tanto da spingere le autorità ucraine a ordinare l'evacuazione obbligatoria da 37 insediamenti nel distretto di Kupiansk, a meno di un anno dalla sua liberazione durante la controffensiva ucraina dell'estate 2022.

Preoccupazione per Zaporizhzhia

Intanto, a sud torna l'allarme sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia: secondo la società ucraina Energoatom, l'impianto è «sull'orlo del blackout» dopo l'ennesimo taglio del collegamento alla linea principale ad alta tensione. L'amministrazione filorussa della struttura ha poi denunciato una perdita di vapore dal reattore numero 4, dando ulteriore forza alle preoccupazioni.

Ma secondo gli esperti, al momento non c'è alcun rischio radioattivo nella centrale nucleare più grande d'Europa: il direttore del dipartimento per la Sicurezza nucleare dell'Enea, Alessandro Dodaro, ha spiegato all'ANSA che la fuoriuscita del vapore proviene da circuiti che non sono in contatto con il nocciolo del reattore.

Nessun pericolo imminente quindi per l'impianto, al centro di un braccio di ferro diplomatico sull'istituzione di una zona cuscinetto per scongiurare qualsiasi incidente, dalle conseguenze catastrofiche per tutta l'Europa.

Ma la zona continua a essere nel mirino dei russi: dopo i raid di mercoledì in cui sono morte tre persone, tra cui due giovani musiciste, in serata un nuovo attacco si è abbattuto sulla città di Zaporizhzhia, provocando almeno un morto e diversi feriti.

Esplosioni in Russia

Nel frattempo, la guerra torna a minacciare Mosca: esplosioni hanno scosso all'alba Domodedovo, cittadina a 37 km a sud della capitale russa che ospita il principale scalo aeroportuale del traffico nazionale.

Il ministero della Difesa russo ha detto di aver abbattuto nella notte 13 droni ucraini, 11 vicino alla Crimea e altri due diretti verso Mosca, mentre un nuovo attacco nella regione russa di Bryansk ha provocato un morto e due feriti, secondo il governatore Alexander Bogomaz.

Dall'altro lato del fronte, un «massiccio» attacco russo con droni si è abbattuto nell'ovest dell'Ucraina nella notte, distruggendo un deposito di petrolio nella regione di Rivne senza provocare vittime. Secondo l'aeronautica di Kiev, 7 Uav russi su 10 sono stati abbattuti, in un raid durato 5 ore.

Kiev si appoggia agli USA

Con la guerra che non vede tregua, Kiev fa affidamento sulle alleanze per ottenere un vantaggio sul terreno. Secondo fonti informate all'Associated Press, il presidente Usa Joe Biden chiederà al Congresso americano 13 miliardi di dollari per sostenere l'Ucraina, ma stavolta dovrà affrontare un sostegno in calo tra i legislatori Usa.

Lo spazio per la diplomazia resta stretto, e sembra muoversi solo sul fronte del grano: il ministero della Difesa turco ha infatti affermato che «proseguono i contatti con i funzionari delle Nazioni Unite, della Federazione Russa e dell'Ucraina in merito alla prosecuzione dell'Iniziativa sui cereali», mentre Kiev ha annunciato l'apertura di corridoi per navi mercantili civili nel Mar Nero, pur avvertendo del rischio di mine russe lungo le rotte. Di una soluzione mediata del conflitto non se ne parla invece, e aumentano le tensioni tra i due schieramenti.

Nell'Europa orientale, la Polonia ha annunciato che invierà fino a 10'000 soldati al confine con la Bielorussia, tra i timori di una possibile offensiva dell'alleato di Mosca e dei mercenari Wagner. «Avviciniamo l'esercito al confine per spaventare l'aggressore, in modo che non osi attaccarci», è la strategia di Varsavia illustrata dal ministro della Difesa, Mariusz Blaszczak.

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