Lo rivela uno studioMeno di un'assunzione su dieci concerne dipendenti di oltre 55 anni
hm, ats
28.11.2024 - 19:00
Tre quarti dei datori di lavoro in Svizzera si dicono disponibili ad assumere dipendenti di oltre 55 anni: in questa fascia d'età, che costituisce il 23% della popolazione attiva, avviene però solo l'8% di tutte le nuove assunzioni.
28.11.2024, 19:00
28.11.2024, 19:18
SDA
La sottorappresentazione dei dipendenti over 55 nei nuovi arrivi nelle aziende è probabilmente dovuta anche alla scarsa propensione di tali lavoratori a cambiare impiego, commentano gli specialisti della compagnia assicurativa Swiss Life, in uno studio relativo alla politica delle risorse umane nei confronti degli impiegati più anziani.
Per realizzarlo sono stati interpellati oltre 1000 responsabili del personale, membri della direzione e altri dirigenti.
Poco ricercati
La ricerca mette in luce come la fetta di popolazione fra i 55 e i 64 anni in Svizzera sia ancora ben integrati nel mercato del lavoro in termini di tasso di occupazione, nel confronto con altri paesi. Ma in caso di perdita dell'impiego per loro risulta spesso difficile ritrovare un punto d'appoggio nel mercato del lavoro.
Il 40% dei rappresentanti delle imprese ha dichiarato di essere generalmente ben disposto ad assumere over 55, un altro 38% potrebbe immaginare di farlo. Molto più bassa è la propensione a reclutare lavoratori di oltre 65 anni: 16% è decisamente pronto, il 28% potrebbe farlo.
«Molti datori di lavoro sono scettici sul fatto che i dipendenti più anziani siano in grado o disposti a continuare ad essere attivi professionalmente una volta raggiunta l'età della pensione», afferma Nadia Myohl, ricercatrice presso Swiss Life.
Solo il 29%, infatti, concorda con l'affermazione che la maggior parte dei salariati sarebbe in grado di lavorare fino a 66 o 67 anni.
Non si molla chi è qualificato
Circa la metà delle imprese ha difficoltà a trovare manodopera qualificata.
Sullo sfondo dell'invecchiamento demografico e dell'ondata di pensionamenti della generazione dei baby boomer, Swiss Life ha anche indagato per sapere se le aziende colpite dalla carenza di personale perseguono una politica delle risorse umane 55+ più attiva di altre.
«In effetti, i datori di lavoro che lamentano difficoltà di assunzione sono leggermente meno propensi a incoraggiare il pensionamento anticipato», spiega Myohl.
«Le stesse ditte non sono invece più orientate a incoraggiare le persone a continuare a lavorare oltre l'età pensionabile rispetto a quelle che non hanno alcuna o solo moderata difficoltà a trovare specialisti qualificati».
Potenziale non sfruttato
Il 22% delle aziende ha citato esplicitamente l'assunzione di dipendenti anziani come misura per coprire la domanda di personale, ma solo il 13% promuove l'impiego oltre l'età pensionabile a questo scopo.
Secondo Swiss Life, in questo campo si potrebbe ancora fare molto: le persone di età compresa tra i 55 e i 70 anni rappresentano un buon quinto del potenziale lavorativo non sfruttato del paese.