GuerraSistemi di difesa aerea sviluppati in Svizzera saranno consegnati all'Ucraina
bt, ats
7.5.2023 - 17:19
L'azienda tedesca Rheinmetall, con sede a Zurigo, sta producendo in Italia armi sviluppate e testate in Svizzera, che saranno portate in Ucraina. In particolare, entro la fine dell'anno saranno consegnati due sistemi di difesa aerea dal valore di 183 milioni di franchi.
07.05.2023, 17:19
07.05.2023, 17:50
SDA
«Rheinmetall fornirà due sistemi Skynex all'Ucraina entro fine 2023», ha detto oggi, domenica, a Keystone-ATS il portavoce della società Oliver Hoffmann, confermando un articolo del domenicale Sonntagszeitung.
Essi sono stati sviluppati dalla Rheinmetall Air Defence, che ha la sua sede sociale a Zurigo.
Questi sistemi di difesa contraerea vengono fabbricati sul sito dell'azienda a Roma, dove è presente da sessant'anni, da dove poi verranno consegnati direttamente agli ucraini.
Come è possibile?
Come noto, la Svizzera proibisce l'esportazione di materiale bellico in direzione di Kiev, ma non il trasferimento di know-how, delle competenze, ad altri Paesi, come specifica l'articolo 7 dell'ordinanza in materia.
La maggior parte delle nazioni europee, Italia compresa, figura sulla lista. Attraverso questa disposizione si può quindi di fatto aggirare il divieto.
La Segreteria di Stato dell'economia (SECO) ha confermato a Keystone-ATS che Rheinmetall non ha bisogno di un'autorizzazione per questa precisa esportazione.
La vendita dall'Italia di sistemi di difesa aerea sviluppati nella Confederazione è infatti legale secondo la legge elvetica.
Due «No» nel recente passato
Stando alla Sonntagszeitung, due richieste per autorizzare l'esportazione dello stesso sistema sono state respinte in passato.
La Rheinmetall Air Defence di Zurigo voleva consegnarlo alla Thailandia nel 2017 e all'Egitto nel 2018. Al contrario, il via libera è stato concesso per la vendita, nel quadro dei Mondiali di calcio per proteggere gli stadi, al Qatar.
La notizia della futura consegna di questi dispositivi in Ucraina probabilmente riaprirà il dibattito in Svizzera sulle norme che regolano le esportazioni di armi elvetiche, portando argomenti a favore delle tesi di chi teme che esse abbiano come conseguenza un trasferimento della produzione all'estero.