FMH La presidente Gilli: «La penuria di farmaci è un problema internazionale»

daoe, ats

4.2.2023 - 13:43

Secondo Yvonne Gilli, presidente della Federazione dei medici svizzeri (FMH), la scarsità di farmaci è da ricondurre agli stabilimenti di produzione. (Foto archivio)
Secondo Yvonne Gilli, presidente della Federazione dei medici svizzeri (FMH), la scarsità di farmaci è da ricondurre agli stabilimenti di produzione. (Foto archivio)
Keystone

«La scarsità di farmaci è un problema internazionale che richiede una soluzione globale ai massimi livelli». È quanto sostiene Yvonne Gilli, presidente della Federazione dei medici svizzeri (FMH).

daoe, ats

«Il problema di fondo è da ricondurre agli stabilimenti di produzione», ha dichiarato Gilli durante la trasmissione radiofonica «Samstagsrundschau» dell'emittente svizzero tedesca SRF.

«È nell'interesse di qualsiasi Paese europeo sapere dove vengono prodotti i medicinali. Anche la politica dei prezzi gioca un ruolo fondamentale», ha aggiunto.

In merito alla carenza di farmaci, stando a Gilli, l'associazione professionale dei medici «ha presentato delle proposte direttamente all'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP)».

Sul piano delle ricette, la presidente ha fatto riferimento alla buona condotta dei medici svizzeri, che si sono mostrati rigorosi nelle prescrizioni, in particolare di antibiotici, aggiungendo che da questo punto di vista il nostro Paese si è rivelato esemplare a livello mondiale.

Task force governativa

Mercoledì scorso, la scarsità di farmaci d'importanza vitale, percepibile ormai anche a livello ambulatoriale, ha spinto il Consiglio federale ad istituire una task force per valutare misure a breve termine volte a contrastare questo fenomeno «problematico».

L'idea di una task force si basa su valutazioni dell'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) che ha definito problematica la situazione dell'approvvigionamento di medicamenti d'importanza vitale.

L'AEP crede che la penuria di antibiotici a livello internazionale sia causata dalla pandemia di Covid e dalle strozzature nella produzione dei principi attivi dovute ai lockdown, soprattutto in Cina. Questo problema di dimensioni globali e l'attuale ondata di contagi, diffusa e prolungata, fanno sì che anche in Svizzera l'offerta non sia più un grado di coprire la domanda.

A differenza degli scorsi anni, i problemi di approvvigionamento riguardano sempre più spesso le formulazioni orali e quindi il settore ambulatoriale (farmacie, studi medici e cure a domicilio) e non solo gli ospedali.

Da diversi anni la disponibilità di medicamenti peggiora

Da oramai diversi anni, secondo il governo, la disponibilità di medicamenti continua a peggiorare. Come dimostrano le statistiche del Centro di notifica dell'AEP, i titolari dell'omologazione sono tenuti a segnalare eventuali penurie di medicamenti d'importanza vitale al Centro di notifica.

Dopo aver subìto una contrazione nei due anni di pandemia, nel 2022 il numero di segnalazioni sulla Piattaforma farmaci è aumentato di circa il 9% rispetto al 2019. Nel 2022 è stata presentata una cifra record di più di 150 richieste di ricorso alle scorte obbligatorie. In circa 120 casi, il mercato ha potuto essere rifornito con beni provenienti dalle scorte obbligatorie.

Inoltre, il numero crescente di farmaci ritirati dal mercato complica la loro sostituzione. A essere sempre più colpiti sono i prodotti soggetti a monopolio. In questo contesto l'AEP ha definito «fortemente sotto pressione» la situazione dell'approvvigionamento di agenti terapeutici e ha già ordinato la liberazione di scorte obbligatorie.