Berna Nazionale: «Hamas è un'organizzazione terrorista, va vietata in Svizzera»

ats

11.12.2024 - 11:59

Anche il Consiglio nazionale vuole vietare il movimento islamista palestinese Hamas.
Anche il Consiglio nazionale vuole vietare il movimento islamista palestinese Hamas.
Keystone

Al pari del Consiglio degli Stati ieri, il Consiglio nazionale ha deciso oggi (168 voti a 6 e 14 astensioni) di vietare in Svizzera l'organizzazione islamista, considerata ormai terrorista, Hamas. Il dossier va in votazione finale.

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Unanime è stata, durante il dibattito, l'indignazione per quanto accaduto il 7 ottobre 2023, quando Hamas ha attacco i villaggi e i Kibbuz situati nei pressi della striscia di Gaza trucidando e violentando centinaia e centinaia di civili - come è stato ricordato in aula - e portando con sé 250 ostaggi, molti dei quali morti oppure ancora in cattività.

Si è trattato di uno choc che ha messo sotto gli occhi di tutti il carattere terrorista di questa organizzazione, si è sentito in aula, ciò che ha spinto le commissioni della politica di sicurezza a presentare due mozioni identiche per il divieto di questa organizzazione in Svizzera - divieto che vale almeno 5 anni -, «ormai completamente delegittimata», e la punibilità di tutti coloro che potrebbero cooperare con essa.

Benché Hamas non sia attiva nella Confederazione, quest'ultima persegue attraverso le sue azioni e i suoi obiettivi, come la distruzione di Israele, una politica contraria ai diritti umani e ai valori del nostro Paese, hanno dichiarato diversi consiglieri nazionali.

La sua presenza è un elemento destabilizzante che mette a rischio sia la sicurezza del Medio Oriente che la nostra. A tale riguardo, secondo alcuni deputati si deve evitare che la Svizzera diventi un rifugio per Hamas o che qualcuno possa approfittare della piazza finanziaria per sostenere questa organizzazione.

Diversi oratori hanno poi sostenuto che il divieto rappresenta anche un gesto nei confronti della comunità ebraica in Svizzera, che si sente insicura a causa dell'antisemitismo in crescita.

I dubbi della sinistra

Se sul fondo i gruppi si sono detti solidali con le vittime e gli ebrei residenti in Svizzera e d'accordo col divieto, il campo rosso-verde ha tentato, invano, di aggiungere alla legge contro Hamas alcune precisazioni.

In particolare, Fabian Molina (PS/ZH) e Fabien Fivaz (Verdi/NE) avrebbero voluto escludere esplicitamente dal campo di applicazione della legge, e quindi da ogni perseguimento penale, le attività condotte dalla Confederazione, dalle organizzazioni multilaterali e dalle ONG nell’interesse della promozione della pace, dell’applicazione del diritto umanitario, della cooperazione allo sviluppo, dei diritti dell’uomo e della sicurezza interna ed esterna della Svizzera.

Il timore espresso da Fivaz e Molina è che la legge possa intralciare o rendere più difficili simili attività, specie se Hamas dovesse rimanere al potere a Gaza. Per il campo rosso-verde è importante mantenere aperti i canali diplomatici affinché Berna possa offrire i buoni uffici per un cessate il fuoco e la risoluzione pacifica di questo conflitto basato sul principio dei due Stati (si è insistito parecchio a sinistra su questo aspetto, mentre qualcuno ha pure fatto notare che lo stato ebraico stia compiendo un genocidio a Gaza, n.d.r.).

Le rassicurazioni di Jans

Nel suo intervento, il «ministro» di giustizia e polizia, Beat Jans, ha ricordato che il divieto di Hamas rappresenta una risposta puntuale voluta dal parlamento nei confronti di un'organizzazione brutale, benché non vi sia stata una decisione analoga da parte della Nazioni Unite (finora in Svizzera sono vietate al Qaida e l'Isis come stabilito dalle Nazioni Unite).

Il divieto poggia sul Codice penale (articoli 260 e seguenti) che prevede anche eccezioni. In particolare, ha sottolineato il consigliere federale socialista, non costituiscono finanziamento di un atto terroristico tutti quegli atti volti a ripristinare la democrazia o lo stato di diritto, oppure permettere l'esercizio o il rispetto dei diritti umani.

Sollecitato da diversi deputati, Jans ha sostenuto che al momento contatti con Hamas non sono auspicabili. In futuro, tuttavia, ciò potrebbe, almeno teoricamente, accadere. Per Jans, insomma, la tradizione umanitaria ed eventuali sforzi politici per giungere a una soluzione politica rimarranno possibili anche con questa legge. Jans ha poi aggiunto che la legge consente in ogni caso ai gruppi o persone che potrebbero venir vietati di appellarsi ai tribunali.