Gravi accuse Un'autorità statunitense descrive la Svizzera come «l'aiutante di Putin»

red

6.5.2022

Immediata la reazione del presidente della Confederazione Ignazio Cassis.
Immediata la reazione del presidente della Confederazione Ignazio Cassis.
KEYSTONE/MARTIAL TREZZINI

Un'autorità statunitense solleva gravi accuse contro la Svizzera nell'ambito della guerra della Russia contro l'Ucraina.

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Nel corso di una conferenza stampa, i rappresentanti della Commissione di Helsinki, un'agenzia indipendente del Governo degli Stati Uniti, hanno sollevato gravi accuse contro la Svizzera. «È un aiutante di Vladimir Putin», è stato detto secondo un rapporto della SRF.

Stando al loro dire, il presidente russo e gli oligarchi a lui vicini hanno corrotto la magistratura elvetica.

Secondo il sito web della conferenza stampa, la Confederazione è «da tempo conosciuta come un paese di destinazione per criminali di guerra e cleptocrati» ed è «uno dei principali sostenitori del dittatore russo Vladimir Putin e dei suoi compari».

Cassis: «Respingiamo le insinuazioni inaccettabili»

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis è già intervenuto presso il segretario di Stato americano Antony Blinken per contestare tali accuse.

«Il Governo svizzero respinge con la massima fermezza le affermazioni della Commissione e lo abbiamo fatto sapere al Governo statunitense. Il presidente della Confederazione Cassis ha parlato al telefono con il segretario di Stato Blinken, esprimendo sorpresa e disappunto. La Svizzera sta applicando tutte le sanzioni decise dal Consiglio federale e dall’Unione Europea nei confronti della Russia, e nel confronto internazionale non abbiamo nulla da rimproverarci», ha dichiarato il portavoce del Consiglio federale André Simonazzi.

Cassis, stando poi a un comunicato stampa diffuso nella serata di giovedì sempre da Simonazzi, ha detto che «in vista dell'adozione da parte della Svizzera del regime di sanzioni dell'UE contro la Russia, siamo molto sorpresi. Respingiamo le insinuazioni politicamente inaccettabili e ci aspettiamo che le autorità statunitensi le correggano immediatamente».