Votazioni cantonali Due chiari «sì» al passaggio di Moutier da Berna al Giura

hs, ats

22.9.2024 - 15:19

Lo scrutinio dovrebbe mettere la parola "fine" alla cosiddetta Questione giurassiana.
Lo scrutinio dovrebbe mettere la parola "fine" alla cosiddetta Questione giurassiana.
Keystone

I giurassiani e i bernesi hanno oggi detto chiaramente «sì» al trasferimento della città di Moutier dal canton Berna al Giura. I favorevoli sono stati rispettivamente il 72,9% e l'83,2%.

I votanti dei due cantoni si esprimevano contemporaneamente sul Concordato che stabilisce i termini e le condizioni per il passaggio di Moutier e dei suoi 7'400 abitanti al Canton Giura a partire dal 1° gennaio 2026, rendendola la seconda maggiore città del cantone. Lo scrutinio dovrebbe mettere la parola «fine» alla cosiddetta Questione giurassiana.

Le Camere federali dovranno ora approvare il decreto che modifica i territori dei due cantoni, un passo che è considerato una mera formalità e che è previsto per il 2025.

Nel Giura bernese il tasso d'approvazione è stato del 60,2%, ben al di sotto degli altri distretti bernesi che hanno tutti superato i quattro quinti, e nella stessa Moutier del 56,2%.

Nel Giura solo due comuni hanno rifiutato il Concordato: Bure nell'Ajoie con il 51% e Ederswiler, l'unico comune di lingua tedesca del cantone, con il 51,1%. Nel canton Berna - a parte 11 dei 25 comuni del Giura Bernese - si sono opposti soltanto tre piccoli comuni del distretto di Thun. La partecipazione al voto nel Giura si è attestata al 50,3%, a Berna al 42,6%.

Un capitolo che si voleva chiudere

Dopo una lunga lotta per l'indipendenza, la creazione del ventiseiesimo cantone della Svizzera fu ratificata nel settembre 1978 dal popolo svizzero e dai cantoni. Ma mentre il Giura storico era composto da 7 ex distretti (nel frattempo aboliti), solo tre accettarono di separarsi dal canton Berna.

L'ex distretto di Laufen (Laufental) scelse di unirsi a Basilea Campagna, mentre gli altri altri tre (Courtelary, La Neuveville e Moutier) rimasero nel canton Berna, formando la regione francofona e a maggioranza riformata del Giura bernese.

Il Concordato era stato approvato dal Gran consiglio bernese con 112 voti favorevoli, 19 contrari e 26 astensioni. Solo pochi parlamentari francofoni, dell'UDC e del PLR, avevano preso la parola per opporsi al testo. La stragrande maggioranza dei parlamentari di lingua tedesca era desiderosa di mettere la parola fine a una questione che si trascina da decenni.

Un'atmosfera di soddisfazione e sollievo

Da parte sua il Parlamento del Canton Giura aveva approvato il documento in seconda lettura con 53 voti favorevoli, 1 contrario e 5 astensioni. Durante i dibattiti, alcuni deputati dell'UDC avevano espresso la preoccupazione che l'arrivo di Moutier potesse mettere ulteriormente a dura prova le finanze del ventiseiesimo cantone della Svizzera. Entro il 2026, il canton Giura prevede infatti di investire 13 milioni di franchi per assumere personale in relazione al trasferimento.

Il 28 marzo 2021, la popolazione di Moutier - città presieduta da autorità autonomiste - aveva deciso con 2'114 voti contro 1'740 di aderire al Canton Giura. Tra le circa 300 persone (quasi tutte autonomiste) presenti oggi davanti all'Hôtel de la Gare per l'annuncio dei risultati, l'atmosfera era di soddisfazione e sollievo.

Gli abitanti più favorevoli al trasferimento, affiancati da numerosi simpatizzanti provenienti dal Giura, hanno intonato l'inno della Rauracienne (l'inno ufficiale del ventiseiesimo cantone della Svizzera) tra gli applausi e lo sventolio di una ventina di bandiere giurassiane.

Fine di tutte le dispute territoriali?

Il Concordato sancisce la fine di tutte le dispute territoriali tra i due cantoni. Questa valutazione non è però condivisa dal «Mouvement Autonomiste Jurassien» (MAJ) e dai «Béliers» («Arieti», gruppo separatista opposto ai «Sanglier», «Cinghiali», ndr.), che alla Fête du Peuple di giugno hanno ribadito che la Questione giurassiana non è finita, riferendosi al destino del villaggio di Belprahon, rimasto a Berna.

Oggi Pierre-André Comte, «volto» del MAJ, alla domanda se la lotta del movimento per la riunificazione è dunque finita, ha risposto che «nessuno può impedire a chicchessia di sognare e di lottare». «Il nostro movimento non si scioglie e mantiene i suoi statuti. Lavoreremo per rafforzare le relazioni intergiurassiane», ha spiegato Comte.

Quanto alla sorte dei piccoli comuni della «Couronne prévôtoise» (Belprahon, Corcelles, Crémines, Elay, Eschert, Grandval, Perrefitte e Roches), che restano sotto il controllo bernese, Comte ha detto di provare un senso di «fraternità attiva» nei confronti di Belprahon, che a suo avviso «non ha potuto esprimersi democraticamente».

In questo comune si voleva ripetere il voto del 2017 - nel quale gli aventi diritto rifiutarono con 121 voti a 114 il passaggio al Canton Giura - sostenendo che i cittadini non abbiano potuto scegliere con cognizione di causa per l'incertezza che regnava allora sulla validità della prima votazione di Moutier. Ma sia la Confederazione e che il Canton Berna si erano opposti a un secondo scrutinio.

Il contenuto del Concordato

Il Concordato regola con i suoi 36 articoli i punti principali relativi al cambio di affiliazione cantonale di Moutier, come la continuità amministrativa, educativa e giudiziaria. Definisce inoltre gli aspetti relativi all'ospedale cittadino.

Per evitare un periodo troppo lungo senza rappresentanza politica, il Concordato prevede la partecipazione della popolazione di Moutier alla vita politica del Giura già prima del trasferimento. I cittadini potranno partecipare alle elezioni cantonali giurassiane alla fine del 2025 e presentare le loro candidature per il Parlamento e il Governo.

Il documento prevede anche una ripartizione di beni. Il canton Giura riceverà 6,3 milioni di franchi di beni bernesi, ma dovrà pure pagare 14 milioni di franchi per rilevare le proprietà immobiliari e le foreste. Secondo le cifre provvisorie, il Giura dovrà così versare 7,7 milioni di franchi al canton Berna.

hs, ats