Chiesa cattolica Abusi sessuali, il vescovo di Coira ammette: la Chiesa deve cambiare sistema

gf, ats

13.9.2023 - 11:26

Secondo le associazioni a sostegno delle vittime di abusi nella Chiesa, lo studio presentato oggi dall'Università di Zurigo (UZH) «conferma» l'insabbiamento da parte delle autorità cattoliche. 

Joseph Maria Bonnemain, Vescovo di Coira in una foto del 2021. 
Joseph Maria Bonnemain, Vescovo di Coira in una foto del 2021. 
KEYSTONE

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Esse chiedono che la nunziatura di Berna e il Vaticano rendano finalmente accessibili i loro archivi. Il vescovo di Coira, Joseph Bonnemain, dice di voler intervenire al riguardo.

«Oggi il Papa afferma di voler far luce su questa vicenda, ma si rifiuta ancora di consentire l'accesso agli archivi», ha denunciato martedì in una conferenza stampa presso l'UZH Jacques Nuoffer, presidente del gruppo romando SAPEC, che offre sostegno delle vittime di abusi nella Chiesa cattolica.

Nuoffer ha anche chiesto la creazione di un call center nazionale per le vittime, nonché uno studio quantitativo e maggiori risorse per la ricerca legale, psicologica e sociologica.

Ha inoltre invitato gli storici a prestare una maggiore attenzione ai casi delle regioni latine in relazione al progetto pilota presentato martedì.

«Occorre affrontare questo problema sistemico»

La responsabilità della Chiesa cattolica è «molto pesante», ha riconosciuto il vescovo di Coira, Mons. Bonnemain. «Abbiamo esitato per troppo tempo ad affrontare questo problema e abbiamo trattato ogni abuso come un caso isolato, invece di dare uno sguardo critico al sistema», ha asserito.

«Occorre finalmente affrontare questo problema sistemico, legato alle relazioni di potere, alla sessualità e all'immagine della donna. Dobbiamo anche migliorare la formazione dei sacerdoti».

Mons. Bonnemain, incaricato dalla Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) di indagare, ha dichiarato che interverrà presso il Papa, se occorrerà, affinché la nunziatura ceda.

Critiche da tutte le parti

In un comunicato stampa, l'Associazione svizzera dei liberi pensatori ha criticato il comportamento della Chiesa cattolica durante il periodo considerato dallo studio dell'UZH.

Si è anche espresso negativamente sullo Stato laico, accusandolo di aver «fallito» nella sua responsabilità di prevenire tali abusi e di sequestrare tutti i documenti necessari a tal proposito, specialmente considerando che conferisce «marchi di qualità» alle comunità religiose.

Ha inoltre chiesto di porre fine ai «privilegi legali» di cui godono quest'ultime.