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Epidemia Coronavirus: l'esercito in aiuto ai Cantoni, due ambulanze al Ticino
ats
6.3.2020
A causa del diffondersi del coronavirus in Svizzera, il Consiglio federale ha deciso oggi, venerdì, di mettere il servizio d'appoggio dell'esercito a disposizione dei Cantoni per un periodo di tre settimane.
A tale riguardo, si legge in una nota governativa odierna, al Canton Ticino – l'unico Cantone ad aver chiesto aiuto – sono state attribuite due ambulanze e il personale necessario, ha spiegato il consigliere federale Alain Berset.
Il numero di persone messe a disposizione dell'esercito potrebbe arrivare fino a 800 unità, ha spiegato il ministro della sanità. Ad ogni modo, se tale misura dovesse essere prolungata, l'esecutivo sarebbe obbligato a redigere un messaggio per il Parlamento.
Duecento casi
Finora i casi positivi sono 180, ha indicato nel pomeriggio Koch. Altri 29 sospetti ancora in attesa di una conferma da parte del Centro nazionale di riferimento per le infezioni virali emergenti (CRIVE) di Ginevra.
Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha indicato all'agenzia Keystone-ATS che c'è un numero imprecisato di passeggeri elvetici sulla nave da crociera «Costa Fortuna» ferma al momento a Phuket, in Thailandia. Ancora incerto invece e se e quanti svizzeri sono sulla «Grand Princess» in California.
Il virus ha nel frattempo raggiunto anche Turgovia – una dottoressa 47enne – e Soletta (una 53enne), mentre il contatore rimane al momento a zero nei cantoni di Uri, Glarona, Sciaffusa, Obvaldo, Nidvaldo e Appenzello Interno. In Ticino ci sono stati due nuovi casi, registrati ieri sera in una casa anziani a Chiasso. Il totale a Sud delle Alpi è di 33 contagiati, ha indicato in conferenza stampa il medico cantonale Giorgio Merlani.
Le autorità ticinesi hanno vietato fino al 15 marzo le manifestazioni sul suolo cantonale, pubbliche o private, con più di 150 persone, ad esempio concerti, spettacoli, eventi sportivi e assemblee generali.
Datori di lavoro, più flessibilità
Tenuto conto che le autorità si attendono un incremento dei nuovi casi di coronavirus, il Consiglio federale ha deciso di emanare nuove misure di prevenzione dirette in particolare ai datori di lavoro, al fine di proteggere in particolare la salute dei soggetti più vulnerabili, ossia persone sopra i 65 anni oppure anche più giovani ma affette da patologie particolari (malattia cronica delle vie respiratorie, di ipertensione arteriosa, di diabete, di immunodepressione, di un’affezione cardiovascolare o cancro).
I datori di lavoro sono invitati a far rispettare le norme igieniche di base, come il lavaggio delle mani e, se ciò non è possibile in azienda, a fare in modo che i dipendenti non lavorino a stretto contatto. In questo senso, se possibile va favorito il telelavoro. Non si raccomanda invece di indossare una mascherina protettiva.
Se alcune di queste disposizioni non potessero essere applicate, il governo consiglia per le persone più rischio un eventuale trasferimento ad altre mansioni oppure la possibilità che venga concesso di restare a casa.
Certificato dopo 5 giorni
Per evitare di sovraccaricare le strutture sanitarie si chiede tolleranza nella richiesta del certificato medico, consentendo al personale di presentarlo non prima del quinto giorno di malattia.
Inoltre, per quanto possibile, deve essere consigliato ai collaboratori di evitare di viaggiare durante le ore di punta. I datori di lavoro sono invitati a concedere ai loro dipendenti orari di lavoro il più possibile flessibili per evitare di viaggiare quando i mezzi di trasporto sono affollati.
Manifestazioni, si decide il 13 marzo
Finora gli obiettivi principali nella lotta contro la propagazione del coronavirus erano individuare e curare tempestivamente le persone infettate, ricostruire le catene di trasmissione e prevenire ulteriori contagi.
Dato che durante le grandi manifestazioni il rischio di contagi, la cui tracciabilità non può essere garantita, è particolarmente elevato, il 28 febbraio il governo ha vietato le manifestazioni con oltre 1000 partecipanti fino al 15 marzo. Nella sua seduta del 13 marzo deciderà se prolungarlo.
In caso di prolungamento, il Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR) valuterà entro il 20 marzo, in accordo con il Dipartimento federale dell’interno (DFI), l’adozione di provvedimenti per attenuare le ripercussioni economiche.
Assemblee generali
In merito allo svolgimento di assemblee generali, il Consiglio federale ricorda che l’azionista ha la possibilità di farsi rappresentare. Le imprese interessate sono invitate a raccomandare ai propri azionisti di farsi rappresentare per ridurre il numero di partecipanti.
È anche possibile posticipare un’assemblea generale: il previsto termine di sei mesi per lo svolgimento è unicamente un termine ordinatorio. Anche le decisioni prese in occasione di un’assemblea generale posticipata sono valide.
Conseguenze economiche
Nella nota, l'esecutivo si dice consapevole delle ripercussioni che il coronavirus hanno per il mondo del lavoro e per la vita pubblica nel Paese. Il Consiglio federale valuta la possibilità di una compensazione degli eventuali casi di rigore. A tale riguardo, il DEFR sta conducendo discussioni a diversi livelli con rappresentanti dei Cantoni, dell’economia e delle parti sociali.
Il 5 marzo il DEFR ha convocato una tavola rotonda con rappresentanti dei Cantoni, delle parti sociali e delle associazioni dell’economia, durante la quale è stato deciso di analizzare costantemente i diversi provvedimenti con tutti gli attori coinvolti. Andranno per esempio valutate rapidamente possibili modalità per rendere meno burocratiche e più semplici le formalità relative alle indennità per lavoro ridotto.
Il DEFR ha inoltre istituito un gruppo di lavoro tecnico interdipartimentale incaricato di monitorare le ripercussioni economiche del coronavirus, valutare la necessità d’intervento da parte della Confederazione e coordinare eventuali ulteriori lavori.
Il 17 marzo verranno pubblicati gli ultimi aggiornamenti sulle previsioni congiunturali, in base ai quali la SECO elaborerà scenari sull’andamento dell’economia che contribuiranno a stimare le possibili conseguenze economiche del coronavirus in Svizzera.
Domande sul COVID-19?
È utile ricordare che, per tutte le informazioni sul COVID-19, la hotline cantonale ticinese è sempre in funzione dalle 7h00 alle 22h00 allo 0800 144 144. Il sito specifico che il Cantone ha aperto è consultabile in ogni momento cliccando qui.
La Hotline a livello federale risponde invece a tutte le domande 24 ore su 24 al numero +41 58 463 00 00. Il sito della Confederazione sul coronavirus COVID-19 invece è raggiungibile cliccando qui.
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