I più letti del 2020Contro la banchisa: 40 anni fa Zurigo bruciava
Di David Eugster
30.5.2020
Quarant’anni fa, scoppiavano a Zurigo le rivolte dell’Opernhaus
Le proteste del movimento giovanile zurighese cominciano il 30 maggio 1980 con un corteo di «cadaveri culturali» dalla Bellevueplatz di Zurigo all’Opera. In questa foto, un manifestante passa davanti a una schiera di poliziotti.
Immagine: Keystone
I giovani esprimono il loro disappunto in merito ad alcune discussioni sullo sblocco di 60 milioni di franchi svizzeri per il rinnovamento dell’Opera, da cui però la cultura giovanile uscirebbe a mani vuote.
Immagine: Keystone
Il Centro autonomo della gioventù (AJZ), aperto ai giovani a partire dal giugno 1980, diventa il punto di convergenza del «movimento». Dopo una perquisizione e alcuni arresti, il centro viene chiuso nel settembre 1980, cosa che causa gravi disordini, oltre che l’occupazione dell’edificio.
Immagine: Keystone
Dopo una «manifestazione di Natale» del movimento giovanile sulla Bürkliplatz, alcuni giovani tentano di accedere all’edificio chiuso dell’AJZ, come mostra questa foto scattata il 24 dicembre 1980.
Immagine: Keystone
Operazione di polizia nella notte tra il 30 e il 31 maggio 1980. La polizia e i manifestanti si scontrano in una sorta di battaglia urbana intorno a Bellevueplatz. Si tratta della prima volta in cui la polizia utilizza dei proiettili di gomma, una novità per l’epoca.
Immagine: Keystone
In città la calma ritorna soltanto nel 1982. Bilancio: diverse centinaia di feriti sui due fronti, un poliziotto deceduto per un infarto, centinaia di arresti e di procedure penali, oltre a danni materiali che ammontano a diversi milioni di franchi.
Immagine: Keystone
Il 14 giugno 1980, un corteo di giovani manifestanti nudi accende gli animi. Queste immagini entrano nella storia svizzera.
Immagine: Keystone
Quarant’anni fa, scoppiavano a Zurigo le rivolte dell’Opernhaus
Le proteste del movimento giovanile zurighese cominciano il 30 maggio 1980 con un corteo di «cadaveri culturali» dalla Bellevueplatz di Zurigo all’Opera. In questa foto, un manifestante passa davanti a una schiera di poliziotti.
Immagine: Keystone
I giovani esprimono il loro disappunto in merito ad alcune discussioni sullo sblocco di 60 milioni di franchi svizzeri per il rinnovamento dell’Opera, da cui però la cultura giovanile uscirebbe a mani vuote.
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Il Centro autonomo della gioventù (AJZ), aperto ai giovani a partire dal giugno 1980, diventa il punto di convergenza del «movimento». Dopo una perquisizione e alcuni arresti, il centro viene chiuso nel settembre 1980, cosa che causa gravi disordini, oltre che l’occupazione dell’edificio.
Immagine: Keystone
Dopo una «manifestazione di Natale» del movimento giovanile sulla Bürkliplatz, alcuni giovani tentano di accedere all’edificio chiuso dell’AJZ, come mostra questa foto scattata il 24 dicembre 1980.
Immagine: Keystone
Operazione di polizia nella notte tra il 30 e il 31 maggio 1980. La polizia e i manifestanti si scontrano in una sorta di battaglia urbana intorno a Bellevueplatz. Si tratta della prima volta in cui la polizia utilizza dei proiettili di gomma, una novità per l’epoca.
Immagine: Keystone
In città la calma ritorna soltanto nel 1982. Bilancio: diverse centinaia di feriti sui due fronti, un poliziotto deceduto per un infarto, centinaia di arresti e di procedure penali, oltre a danni materiali che ammontano a diversi milioni di franchi.
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Il 14 giugno 1980, un corteo di giovani manifestanti nudi accende gli animi. Queste immagini entrano nella storia svizzera.
Immagine: Keystone
Nel 2020 abbiamo pubblicato molti articoli per ricordare anniversari di eventi che hanno fatto la storia svizzera e mondiale. Riproponiamo i più letti: i 40 anni della CNN e dei moti giovanili dell’Opernhaus di Zurigo, i 30 del tragico volo Alitalia 404 che si è schiantato vicino all'aeroporto di Kloten e del telescopio Hubble e i 10 del disastro ambientale causato dalla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon. Buone feste e buona (ri)lettura.
Il 30 maggio 1980 segna l’inizio di una grande rivolta, i moti giovanili dell’Opernhaus. Il movimento chiedeva più spazi per la cultura alternativa e in generale una città diversa. La sua eredità continua ancora oggi.
«Ich möchte ein Eisbär sein, am kalten Polar» («Vorrei essere un orso polare, nel freddo polare»), si sentiva spesso alla radio nel 1981. «Dann müsste ich nicht mehr schrei’n» («Allora non dovrò più urlare»), cantava una voce monotona al ritmo inarrestabile delle percussioni.
Con «Eisbär», il gruppo Grauzone ha creato il monumento più duraturo dei disordini che hanno tenuto la Svizzera con il fiato sospeso negli anni 1980. Partito da Zurigo, il movimento ha poi invaso diverse città svizzere con l'obiettivo principale di sciogliere la «banchisa» che circondava i centri urbani.
Le riviste degli indignati dell'epoca portavano dunque nomi come «Eisbrecher» («Rompi-ghiaccio») o «Tauchsüder» («Termoriscaldatore») e il quadro intitolato «Zürich Eiszeit» («L'era di ghiaccio di Zurigo») di Guiseppe Reichmuth troneggiava nelle case. Nel 1979, gruppi come TNT sognavano che Zurigo bruciasse finalmente per un po' di calore.
Come in un congelatore
All'epoca, l'atmosfera era effettivamente glaciale: alla fine degli anni 1970, lo slancio del movimento del 1968 era svanito definitivamente e i suoi ideali si erano infiltrati negli anni di crisi economica dopo il 1973.
Il gruppo Sperma, di cui anche Beat Schlatter ha fatto parte, cantava nel 1979: «d'Zyt vom Flower-Power Isch verbii/ Woodstock Isch scheisse gsii...» («Il profumo del Flower Power è sparito/ Woodstock, puzza di m***…). Il movimento punk aveva ammainato la sua bandiera: il nuovo slogan era «No Future!».
«Züri brännt!» («Zurigo brucia!») era uno degli slogan del movimento giovanile.
Per i giovani, la società era fissa e immobile, avevano l'impressione di vivere in un congelatore. Contrariamente alla rivolta del 1968, il movimento degli anni Ottanta non era composto principalmente da studenti universitari: è stato abbracciato anche da molti liceali e apprendisti che si sono ribellati contro le condizioni autoritarie nelle loro scuole e nelle imprese.
I testimoni dell'epoca descrivono una sorta di immobilismo fulminante, un'energia senza direzione e senza spazio per liberarsi.
La cultura alternativa era particolarmente in difficoltà a Zurigo. Un numero sempre maggiore di strutture che permettevano ai gruppi, sempre più numerosi, provenienti dai rifugi della protezione civile di salire sul palco venivano chiusi dalla polizia, principalmente perché coloro che li frequentavano fumavano erba.
Milioni per l’Opernhaus, niente per la cultura alternativa
Nello stesso periodo, la cultura d'élite raccoglieva milioni. In occasione di una votazione comunale nel 1977, era stato deciso che la Rote Fabrik, un ex sito industriale sul lago di Zurigo, sarebbe stata trasformata in un centro culturale. Ma il progetto continuava ad essere rinviato, mentre nel 1980 le autorità comunali stanziarono 60 milioni per il rinnovo dell’Opernhaus.
Il 30 maggio 1980, 200 persone protestarono contro questa disparità di trattamento davanti all’edificio dell’Opernhaus; poco dopo, la situazione finì per degenerare.
Ma l’ingresso di quella notte di sommossa nella storia svizzera è anche legato a Bob Marley: quella sera, la star del reggae teneva il suo unico concerto in Svizzera all'Hallenstadion. Dopo il concerto, centinaia di giovani si riversarono in Bellevueplatz e la Svizzera assistette ad un’inedita battaglia urbana.
Il movimento attaccò poi il deserto urbano di ghiaccio con sacchetti di vernice, graffiti, collage, azioni - ma anche con bombe Molotov e pietre.
La richiesta di un Centro autonomo della gioventù (AJZ), che aveva già scatenato le proteste del 1968, si ritrovò rapidamente al centro delle preoccupazioni.
Alla fine il progetto ebbe vita breve: nella primavera del 1982 l'AJZ viene demolito e nel luglio 1982 il servizio municipale degli spazi verdi semina erbacce sul sito dell'AJZ per 100.000 franchi. Molti di coloro che avevano riposto tutte le loro speranze nel movimento sprofondano nella rassegnazione: il problema del consumo di droga emerge proprio alla fine del movimento degli anni 1980.
Ma nonostante la frustrazione, niente è più come prima: Dada è tornato al potere a Zurigo per un breve periodo, la caccia al denaro e la ricerca dei sogni andavano ormai di pari passo. Molte istituzioni culturali di tutta la Svizzera devono la loro fondazione a questi eventi.
Una vivace cultura alternativa e un diverso approccio alla città sono rimasti: nei parchi, dove nutrire le anatre era un tempo un atto di trasgressione, le persone si stendo-no ormai mezze nude al sole.
Oggi, gli slogan spontanei dell'epoca, come «Freie Sicht aufs Mittelmeer» («Una vista libera sul Mediterraneo»), vengono ripresi dal marketing locale. Senza gli anni Ottanta l’affermazione della piccola città di Zurigo come centro dal respiro internazionale sarebbe stata del tutto impensabile.
Una militante Femen svela sul suo petto l'iscrizione «Fascismo, non un passo di più» durante una manifestazione davanti alla sede del partito di estrema destra spagnolo VOX a Madrid, Spagna. (30 aprile 2021)
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Un occhio inquisitore... In Nepal, il governo ha deciso di applicare, a partire dal 29 aprile 2021, restrizioni nella valle di Kathmandu poiché il numero di casi di Covid-19 continua ad aumentare.
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Dramma. Un ebreo ortodosso osserva alcuni oggetti personali abbandonati... Il più grande raduno in Israele dall'inizio della pandemia di Covid si è trasformato in un incubo. Un incidente ha fatto almeno 44 morti durante un pellegrinaggio ebraico ortodosso nel nord del paese. (30 aprile 2021)
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Impressionanti lavori: alcuni operai a lavoro, dopo una frana, per rendere nuovamente percorribile la ferrovia sulla riva destra del Reno, a Kestert, in Germania.
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Questo bambino indiano sta facendo un test poiché presenta sintomi: la pandemia di coronavirus sta infuriando in India. Il numero di morti ha superato i 200.000 mercoledì 28 aprile, con più di 3.000 decessi segnalati per la prima volta in 24 ore, secondo i dati ufficiali. (29 aprile 2021)
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Orgogliosa del suo paese... Una donna sventola la bandiera cinese durante un raduno per osservare il lancio del modulo centrale Tianhe («Armonia celeste»), azionato da un razzo Lunga Marcia 5B, dal centro di lancio di Wenchang. La Cina ha lanciato il primo dei tre elementi della sua stazione spaziale, la «CSS», la cui costruzione richiederà fino alla fine del 2022 una decina di missioni. (29 aprile 2021)
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Chi vuole portarsi a casa un po' di Federer? I calzini che il campione di tennis ha indossato per il Qatar Open 2021 sono esposti alla casa d'aste Christie’s di Zurigo. I vecchi abiti dello sportivo sono stati messi in vendita. Il ricavato sarà interamente versato alla Fondazione Roger Federer, per l'educazione dei bambini. (27 aprile 2021)
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Bel colpo! Poliziotti indonesiani dispongono per terra il prodotto di un grosso sequestro in occasione di in una conferenza stampa presso la sede della polizia nazionale a Giacarta. La polizia indonesiana ha confiscato 2,5 tonnellate di metanfetamina in cristalli provenienti da una rete internazionale di narcotraffico operante in Medio Oriente, Malaysia e Indonesia. (28 aprile 2021)
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Totalmente autonomo! Un robot prepara una paella in occasione della sua presentazione a Malaga, in Spagna. Questo robot, creato congiuntamente dalle aziende Mimkook e Be robot 5, è in grado di cucinare una paella da solo, senza la supervisione di uno chef. (28 aprile 2021)
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I lavori di rimozione della neve sono ancora in corso in vista dell'apertura del passo dell'Oberalp tra Andermatt e Sedrun. (27 aprile 2021)
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Alcuni ciclisti si sono goduti il bel tempo primaverile lungo la strada del passo dell'Oberalp... ma anche la vista del paesaggio ancora innevato. (27 aprile 2021)
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Ben protetta... Una donna con una mascherina sul volto circola con il suo nutrito seguiti di cagnolini per le strade di Hanoi, in Vietnam. Il ministro della Sanità, Nguyen Thanh Long, ha recentemente messo in guardia contro un'eventuale quarta ondata di Covid-19, poiché la pandemia nei paesi vicini, Cambogia e Laos, si sta aggravando. (27 aprile 2021)
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La scultura «Der Manipulator» dell'artista svizzero Markus Meyle viene trasportata in volo al Guschakopf in vista dell'esposizione internazionale d'arte all'aperto «Bad Ragartz» a Bad Ragaz (San Gallo). (26 aprile 2021)
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La mostra riunirà 83 artisti di 16 paesi che presenteranno le loro opere a partire dall'8 maggio.
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Si torna a scuola! Questi bambini tornano in classe a Parigi dopo la chiusura prolungata della scuola a causa della pandemia di coronavirus. (26 aprile 2021)
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In Sassonia (Germania), sono stati accesi dei piccoli fuochi in questo vigneto nella speranza di proteggerlo dalle gelate tardive. (26 aprile 2021)
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L'quipaggio di SpaceX, da sinistra a destra, l'astronauta della NASA Megan McArthur, l'astronauta dell'Agenzia spaziale europea Thomas Pesquet, l'astronauta della NASA Shane Kimbrough e l'astronauta della Japan Aerospace Exploration Agency Akihiko Hoshide, lasciano l'Operations and Checkout Building per dirigersi verso la piattaforma di lancio, venerdì 23 aprile 2021, al Kennedy Space Center di Cape Canaveral, Florida. I quattro astronauti della SpaceX Crew dovrebbero partire questo venerdì alle 11:49, diretti alla Stazione Spaziale Internazionale per un soggiorno di sei mesi nell'orbita terrestre.
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La cancelliera tedesca Angela Merkel testimonierà questo venerdì, 23 aprile 2021, davanti alla commissione parlamentare d'inchiesta incaricata di fare luce sulla società di pagamento Wirecard, il cui crollo ha causato uno scandalo clamoroso in Germania. Angela Merkel dovrà spiegare perché ha elogiato l'ex fiore all'occhiello della tecnologica tedesca.
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Strana creatura: Kong Ning, artista e attivista ambientalista cinese, mostra per le strade della città la sua ultima collezione di abiti ispirati al tema «Abbraccia la terra» in occasione della Giornata della Terra a Pechino. (22 aprile 2021)
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Un thailandese in attesa di sottoporsi ad un test gratuito per il COVID-19 al fine di fermare la rapida diffusione della pandemia a Bangkok, in Thailandia. Il governo thailandese ha dichiarato Bangkok e altre province zone di massimo controllo e ha rafforzato le misure sanitarie per contenere il rapido aumento delle infezioni. (22 aprile 2021)