TicinoSan Gottardo chiuso fino al 2024, quale impatto sul turismo?
SwissTXT / red
17.8.2023 - 16:56
Nel settore crescono le preoccupazioni. Il direttore del Dipartimento del territorio ticinese Claudio Zali si è espresso in merito: «Il senso principale di AlpTransit è stato quello di favorire il traffico merci e solo in seconda linea quello dei passeggeri».
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17.08.2023, 16:56
17.08.2023, 17:20
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Il direttore del Dipartimento del territorio, Claudio Zali, commenta ai microfoni della RSI la chiusura a tempo – per ora indeterminato – per i passeggeri del tunnel di base del San Gottardo in seguito all'incidente del 10 agosto: «Al di là del danno temporaneo, dei lavori di ripristino, fa perdere un po' di fiducia in questo mezzo di trasporto e questo non può fare bene al nostro turismo. Diciamo che ogni volta ci viene ricordato, anche nelle situazioni difficili, che il senso principale di Alp Transit è stato quello di favorire il traffico merci e solo in seconda linea quello dei passeggeri».
A subire il maggior contraccolpo sarà certamente il turismo di giornata, anche se, come spiega dal canto suo il direttore di Ticino Turismo, Simone Patelli, non bisogna parlare di isolamento: «Non dobbiamo essere così tragici da far sembrare il Ticino isolato dal resto della Svizzera. È raggiungibile, ci si impiega un po' di più, però l'offerta c'è, è completa. Sarà importante avere treni a sufficienza e dare un messaggio positivo verso il turista d'oltralpe».
Un moderato ottimismo
C'è moderato ottimismo in chi si appresta a organizzare un evento come la Festa federale della musica popolare, che porterà a Bellinzona tra il 21 e il 24 settembre, circa 80'000 persone.
«Pensiamo di poter offrire un prodotto di qualità tale per cui, probabilmente, anche farsi qualche mezz'ora in più di treno non sarà e non dovrà essere un problema», sottolinea il presidente del Comitato operativo, Andrea Bersani, che aggiunge: «Attualmente siamo moderatamente ottimisti. Ci sono comunque 250 gruppi musicali e 1'500 musicisti che saranno presenti. Ci sono le persone che hanno nel frattempo riservato presso le strutture alberghiere».
I numeri, al di là di ottimismo e pessimismo, si tireranno quando l'emergenza finirà e si capirà quanto il Ticino ha sofferto per una chiusura di cui davvero avrebbe fatto volentieri a meno.