Giustizia Spari in centro a Lugano durante la tentata rapina alla gioielleria, l'agente è stato prosciolto

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8.8.2024 - 11:31

Agenti sul posto dopo la tentata rapina.
Agenti sul posto dopo la tentata rapina.
Ti-Press

Non ci saranno conseguenze penali per i due colpi sparati dall’agente della polizia della Città di Lugano nella centrale Via Pessina a Lugano durante una rapina alla gioielleria. Lo riferisce la RSI.

Lo ha stabilito il Procuratore generale Andrea Pagani chiamato a far luce sull’uso dell’arma durante la tentata rapina a un negozio specializzato nella vendita di orologi.

Il magistrato ha decretato l’abbandono del procedimento in relazione alle ipotesi di reato di tentato omicidio intenzionale, tentate lesioni gravi ed esposizione a pericolo della vita altrui.

I due spari, secondo quanto comunicato giovedì dal Ministero pubblico, sono stati esaminati da Pagani in sede istrutturia in maniera separata.

Nel primo caso è legittima difesa

Nel primo caso , quando la rapina era in corso e tutti i 4 autori erano ancora all’interno del negozio, le immagini della videosorveglianza interna della gioielleria e le dichiarazioni dei protagonisti permettono «di ritenere perfettamente accertato che l’agente di polizia ha sparato dopo che uno dei rapinatori, con il dito sul grilletto, gli aveva puntato addosso una pistola da una distanza stimabile attorno al metro.».

«Era dunque in essere una minaccia ingiusta di un’aggressione imminente alla sua vita. Egli ha pertanto agito per legittima difesa esimente. Si precisa che il colpo è stato deviato da un vetro antiproiettile e che nessuno è rimasto ferito».

Il secondo colpo partito per inavvertenza

Con riferimento invece al secondo sparo, quello durante la colluttazione, è stato accertato che «il colpo è partito inavvertitamente nel contesto del corpo a corpo, quando il rapinatore ha alzato un braccio per ripararsi urtando con la mano la pistola impugnata e/o la mano dell’agente.».

«Questi non ha dunque agito con dolo (nemmeno eventuale) con la conseguenza che per questa seconda fattispecie non risultano adempiuti gli elementi soggettivi dei reati ipotizzati».

Anche gli addebiti di «lesioni colpose o di omicidio colposo» non possono essere presi in considerazione in quanto non ci sono stati né morti né feriti. poiché sono reati che non possono essere commessi nella forma del tentativo.

L’intervento dei poliziotti, ricordiamo, si è concluso con l’arresto dei quattro presunti autori del tentato colpo, due cittadini croati e due cittadini serbi.

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