Novità sull'inchiesta Rapina a Lugano, si ipotizza un'operazione delle «Pink Panthers»

SwissTXT / red

20.7.2024 - 18:33

La via Pessina transennata dalla polizia (foto d'archivio).
La via Pessina transennata dalla polizia (foto d'archivio).
Ti-Press

Sono emerse importanti novità dall’inchiesta sulla rapina avvenuta in una gioielleria del centro a Lugano lo scorso 2 luglio in Via Pessina. Questa potrebbe essere opera dell’organizzazione criminale, conosciuta a livello internazionale come «Pink Panthers». Lo rende noto la RSI.

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È quanto ipotizzano gli inquirenti ticinesi, sulla scorta di forti indizi. Non si sa ancora se e come siano stati effettuati dei sopralluoghi. Quello che è certo è che i malviventi si erano preparati la via di fuga. Infatti dalle parti dell’Autosilo Motta, la sera prima avevano parcheggiato due scooter.

Inoltre, riporta la RSI, nella zona del Tassino la polizia è riuscita a recuperare il furgone con cui i criminali – armati di due pistole, entrambe cariche – sono arrivati il giorno dei fatti. Il veicolo era stato noleggiato in Italia.

I quattro autori si trovano rinchiusi alla Farera, dove dovranno rimanere almeno per i prossimi tre mesi. Secondo gli accertamenti svolti finora, si tratterebbe di due croati e due serbi (d’età compresa tra i 34 e i 38 anni). Uno di loro ha già precedenti specifici in Svizzera.

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