Locarno Chiesti 4 anni per il pestaggio alla Rotonda: «Ben oltre la legittima difesa»

Swisstxt / red

17.4.2023 - 18:10

Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Immagine illustrativa/foto d'archivio.
Ti-Press

I quattro imputati in aula da lunedì mattina per il pestaggio della Rotonda hanno insistito sulla legittima difesa, ma per il procuratore pubblico Pablo Fäh, come riferisce la RSI, si è andati ben oltre. 

A Lugano si è aperto lunedì mattina il processo ai quattro giovani che lo scorso ottobre hanno partecipato a una rissa alla Rotonda di Locarno nella quale era stato ferito un 26enne dello Sri Lanka.

Gli imputati hanno tra i 22 e i 30 anni e in aula hanno fornito le loro spiegazioni sui fatti, che sono stati anche documentati da un video che lascia poco spazio ai dubbi.

L'accusa per il 30enne e uno dei due fratelli gemelli è di tentato omicidio intenzionale e il procuratore pubblico Pablo Fäh ha chiesto 4 anni e 6 mesi di detenzione.

Per gli altri due imputati sono stati chiesti due anni per il ticinese accusato di lesioni gravi e 9 mesi per l'altro gemello, per lesioni semplici, pena eventualmente sospesa per entrambi.

I quattro hanno sempre risposto con calma e determinazione, anche quando sono stati incalzati dal giudice Amos Pagnamenta, che ha voluto capire perché non se ne fossero andati, perché non hanno chiamato la polizia e se volessero dare una lezione al 26enne che li aveva importunati e in seguito minacciati con un coltello.

Perché non hanno chiamato la polizia?

I quattro, stando alla cronaca della RSI, hanno riferito che il richiedente l'asilo era alterato da alcol e forse da qualche sostanza.

In un primo tempo erano riusciti ad allontanarlo, ma poi è ritornato con fare – a loro dire – più aggressivo. Quando è spuntato il coltello si sono sentiti in pericolo e la loro reazione violenta, hanno detto, aveva come unico intento quello di disarmare il 26enne e fare in modo che si allontanasse. Gli sono stati lanciati sassi, è stato preso a pugni, calci e gli sono stati tirati dei colpi con uno skateboard tra spalle e testa.

Le risposte sul perché non abbiano chiamato la polizia sono diverse. Chi non voleva farsi sorprendere con uno spinello, chi non voleva rischiare di perdere il lavoro e chi non ha una risposta precisa e razionale. Tutti però negano di averlo colpito per dargli una lezione. Per loro insomma si è trattata di legittima difesa.

Il procutatore: «Ben oltre la legittima difesa»

La visione degli imputati non corrisponde a quella del procuratore pubblico che, in fase di requisitoria, ha fatto notare che se da un lato lo srilankese ha certamente provocato, dall'altra questo atteggiamento non è ancora un'aggressione.

Non è per difendersi che si va verso una persona che ti sfida, ha spiegato Fäh, sottolineando che i colpi alla testa potevano avere conseguenze letali. L'atteggiamento di alcuni di loro è stato spavaldo, nel video è evidente, ha poi aggiunto, «e una persona che è spaventata non si comporta così».

Durante queste parole, uno dei due fratelli ha iniziato a piangere. Gli altri ascoltavano con attenzione e a tratti con preoccupazione.

Questa aggressione, che era l'ultima di diverse, aveva spinto, come ricorda la RSI, il Municipio di Locarno e i sindaci della regione a puntare sugli operatori di prossimità. Il servizio, anche grazie a una convenzione con la fondazione Gabbiano, è stato molto potenziato.

Swisstxt / red