Ticino Al via da subito la campagna di richiamo contro il Covid, Zanini: «Ora diventerà stagionale»

sam

4.10.2022

Presentata la campagna di vaccinazione di richiamo contro il Covid per l'autunno. La dose singola è gratuita e disponibile per tutte le persone dai 16 anni che hanno ricevuto l’ultima o che sono guarite da almeno quattro mesi. È possibile prenotare un appuntamento da subito in uno dei sei Centri cantonali o in una delle farmacie e degli studi medici che aderiscono alla campagna.

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4.10.2022

Il primo a prendere la parola è stato il consigliere di Stato Raffaele De Rosa, direttore del Dipartimento Sanità e Socialità (DSS), il quale ha subito esordito dicendo che la campagna di vaccinazione per l’autunno 2022 prenderà il via in Ticino martedì 11 ottobre e che le iscrizioni sono possibili da subito.

Il ministro ha sottolineato che in questi due anni e mezzo di pandemia abbiamo vissuto diverse fasi e che stiamo vivendo un certo rilassamento, anche se questa estate abbiamo vissuto una leggera fase di contagi, che però non si è fortunatamente tradotto in un aumento delle ospedalizzazioni.

De Rosa ha anche ricordato che ormai a livello nazionale sono state abbandonate tutte le misure di contenimento del virus, mentre a livello cantonale si è continuato a insistere sui gesti di protezione che ormai conosciamo.

«Il numero dei decorsi gravi, tutto sommato contenuto nei mesi scorsi, è in buona parte dovuto all’efficacia delle vaccinazioni», ha detto il responsabile del DSS, spiegando che ora quindi ci prepariamo a entrare nella nuova fase invernale, durante la quale è possibile ipotizzare un nuovo aumento dei casi con una circolazione più elevata del virus. «Una nuova fase che già si sta preannunciando, stando agli ultimi dati disponibili».

Aggiornata la lista delle persone a rischio

La pressione sul sistema sanitario potrebbe quindi aumentare di nuovo «ed è quindi indispensabile tornare ad alzare le barriere di protezione contro il virus, soprattutto per le fasce di popolazione con più alto rischio di decorso grave». Le persone a rischio, secondo le ultime indicazioni dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), sono le persone con più di 65 anni, quelle con malattie pregresse, le donne in gravidanza e le persone con trisomia 21.

Ma, ha ricordato De Rosa, è importante farsi vaccinare anche per chi è in contatto con persone a rischio. E qui l’appello del ministro al personale sanitario, anche e non solo per fungere da esempio per tutti.

Prima di passare la parola al suo collega di Governo, il direttore del DDS ha sottolineato che «la pandemia non è ancora finita e dovremo affrontare questa nuova fase autunnale e invernale con la necessaria flessibilità, così da intervenire tempestivamente qualora la pressione sul sistema sanitario dovesse di nuovo tornare a crescere, ricordandoci i gesti di protezione noti».

Gobbi: «Vogliamo tranquillizzare la popolazione, siamo pronti»

Nel suo intervento, il consigliere di Stato e direttore del Dipartimento delle istituzioni (DI) Norman Gobbi, ha affermato che ancora una volta ci troviamo in una situazione particolare, visto che nel 2022 la pandemia è ancora presente, mentre è in corso un conflitto bellico e c’è una potenziale crisi energetica in arrivo.

«L’obiettivo nostro, come istituzioni, è quello di tranquillizzare la popolazione, siccome in questi due anni e mezzo abbiamo fatto esperienza nella gestione della pandemia e anche la popolazione ha dovuto abituarsi a convivere con essa», ha sottolineato. Per questo le autorità sono ora pronte a fornire un richiamo vaccinale contro il Covid «con un’organizzazione che deve essere pronta ed efficace come finora».

Gobbi ha quindi spiegato che il Cantone ha messo allestito, assieme ai Comuni, delle organizzazioni delocalizzate per essere vicini alla popolazione, visto che il target principale è la popolazione a rischio, ossia quella che magari fa anche più fatica a muoversi. Verranno quindi aperti 6 centri con l’aiuto sempre dei militi della protezione civile.

Al via la campagna di vaccinazione «stagionale» contro il Covid

Dal canto suo, il farmacista cantonale Giovan Maria Zanini ha spiegato che oggi inizia non una nuova fase, ma una nuova campagna di vaccinazione: «Dal 4 gennaio 2021 fino a domenica sera abbiamo svolto la vaccinazione di base, con la somministrazione della prima e della seconda dose, e successivamente del richiamo, mentre dalla prossima settimana prende avvio quella che possiamo definire una campagna di vaccinazione stagionale contro il Covid».

Una campagna dunque «stagionale», che Zanini ritiene bisognerà ripetere almeno per qualche anno: quest’anno ancora con dei mezzi «straordinari», ma che al più presto dovrà rientrare nel sistema «ordinario», così come si fa per l’influenza.

Somministrate quasi 700'000 dosi di vaccino

Prima di passare alla presentazione vera e propria della nuova campagna di vaccinazione, il farmacista cantonale ha stilato un bilancio di quanto finora fatto. Sono state somministrate quasi 700'000 dosi, il grosso nei centri cantonali, anche se in totale il vaccino è stato offerto in ben 429 luoghi diversi (con anche altre 310 immunizzazioni a domicilio), a dimostrazione della capillarità dell’offerta proposta.

Le persone che in Ticino hanno ottenuto il vaccino sono quasi 260'000, vale a dire il 73,54%. Il tasso di adesione è stato elevatissimo tra le persone a rischio, ma anche quasi dell’80% tra la popolazione tra i 16 e i 64 anni. «Stando a uno studio, il nostro Cantone è stato il più rapido nel mettere a protezione i gruppi più a rischio», ha illustrato Zanini.

«Il richiamo ripristina la protezione iniziale del vaccino»

Passando alla nuova campagna, che inizia appunto oggi, il farmacista cantonale ha detto che ci troviamo in un contesto completamente diverso rispetto a quello con cui siamo stati confrontati all’inizio della pandemia.

Questo perché si stima che circa il 97% della popolazione possiede già gli anticorpi grazie alla vaccinazione oppure grazie alla guarigione dalla malattia (o a entrambi), ma anche perché le varianti in circolazione sono meno virulente. «Quindi il rischio di un decorso grave è minore per tutti. Ma comunque è ancora importante per le fasce di persone più vulnerabili».

Zanini ha inoltre spiegato che è dimostrato che l’efficacia del vaccino diminuisce con il tempo, soprattutto nella popolazione più a rischio: «Ma sappiamo che una dose di richiamo ripristina grossomodo la protezione iniziale». E, pure importante, il vaccino è ora stato «aggiornato», vale a dire adattato sia al virus originale che alla variante Omicron che sta girando in questo momento.

Per chi è raccomandato il secondo richiamo?

Per chi è maggiormente raccomandato il secondo richiamo del vaccino? Come detto in precedenza, gli esperti della Confederazione hanno stilato una nuova lista delle persone più a rischio, che ora non comprende più solo le persone con più di 65 anni e quelle con malattie pregresse, ma anche le donne in gravidanza e le persone con trisomia 21.

Ma è altresì raccomandato, ma con meno insistenza, per chi lavora nel sistema sanitario o è a contatto con persone a rischio. Ma anche tutte le altre persone hanno la facoltà di farsi vaccinare se lo desiderano o se ritengono necessario. «La vaccinazione non è invece raccomandata sotto i 16 anni», ha spiegato Zanini.

Gli obiettivi sono sempre gli stessi: «Ridurre il rischio di un decorso grave della malattia, mantenere la funzionalità degli ospedali, diminuire il numero di morti e le conseguenze a lungo termine, come il Long Covid».

I vaccini a disposizione

La vaccinazione «stagionale» verrà effettuata con i preparati di Pfizer e di Moderna: «Ed è ora irrilevante quale dei due è stato somministrato nella vaccinazione di base», ha illustrato il farmacista cantonale.

Attualmente è però disponibile solo Moderna, in attesa della nuova omologazione (che dovrebbe arrivare a breve) del vaccino di Pfizer.

Disponibile anche il vaccino proteico Novaxovid, che, anche se poco usato da noi, sembra riuscire a coprire uno spettro maggiore non essendo specifico per le varianti.

Ecco dove ci si può far vaccinare e come prenotarsi

L’ultimo a prendere la parola è stato Ryan Pedevilla, Capo della Sezione del militare e della protezione della popolazione, il quale ha spiegato che inizialmente il dispositivo messo in atto garantirà almeno 7'000 dosi di vaccino alla settimana, mentre successivamente l’offerta sarà modulata in base alle richieste.

Ci si può prenotare fin da subito sul consueto sito del Cantone e sarà possibile vaccinarsi in uno dei sei centri cantonali (Quartino, Ascona, Biasca, Tesserete, Lugano e Mendrisio) a partire dall’11 ottobre 2022.

Ma non solo: si sono messi a disposizione anche 120 farmacie e studi medici (l’elenco completo è consultabile sempre sulla pagina web del Cantone e gli appuntamenti andranno fissati contattando direttamente la struttura prescelta).

In aggiunta a queste possibilità, le autorità cantonali hanno informato che dall’11 ottobre al 6 novembre 2022 sarà nuovamente proposta la vaccinazione itinerante «on the road», con 23 tappe sparse sul territorio cantonale.

In questo caso, per aderire basta presentarsi durante le fasce orarie di attività della postazione mobile, senza bisogno di prendere appuntamento. In ogni caso è garantita la possibilità di fissare un appuntamento per una delle tappe della vaccinazione «on the road» tramite la hotline cantonale 0800 128 128.

Impennata di nuove infezioni

Giova ricordare che in Ticino la settimana scorsa si è registrata una vera e propria impennata di nuove infezioni da SARS-CoV-2, che sono passate sopra le 1.000 unità. Non succedeva dal 25 marzo.

Si sono registrati infatti ben 1’098 nuovi contagi, con un +61% rispetto alla settimana precedente, quando i casi erano 682.