Bellinzona 19enne morta dopo il rave, Coira: «Intervento adeguato della polizia»

Swisstxt / Red

13.3.2023

Immagine simbolica.
Immagine simbolica.
KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER

Secondo il Consiglio di Stato retico, la Polizia cantonale dei Grigioni non sarebbe dovuta intervenire in modo diverso da quanto ha fatto al rave illegale alla diga della Roggiasca in cui si trovava la 19enne ticinese morta lo scorso novembre. Lo rende noto la RSI. 

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I fatti erano avvenuti il fine settimana del 26-27 novembre. Dopo la festa, alcuni partecipanti avevano lasciato la giovane all'ospedale San Giovanni di Bellinzona.

Il Consiglio di Stato grigionese si è espresso lunedì sulla questione, rispondendo a un'interpellanza della granconsigliera Eleonora Righetti, che è stata sottoscritta da circa altri 30 deputati. 

«Nessuna segnalazione»

«Siccome l'evento si stava svolgendo in modo pacifico, non era giunta alcuna richiesta da parte del comune, e non vi erano segnalati disturbi da parte della popolazione, da parte della polizia cantonale non vi era motivo per intervenire ulteriormente», ritiene Coira, che pensa anche che le basi giuridiche attualmente in vigore vadano bene, riporta l'emittente di Comano.

«Dopo la ricezione della notifica dell'ospedale di Bellinzona relativa al ricovero di una giovane donna priva di sensi» la polizia si è messa in moto e ha preso «tutte le misure di ricerca e investigative necessarie». Il procedimento penale in corso si basa su quest'ultime.

In generale il Governo pensa che «misure di educazione e sensibilizzazione, nonché la creazione di luoghi in cui i giovani possano incontrarsi indisturbati e legalmente e in cui sia a disposizione anche un'offerta di consulenza a bassa soglia che rafforzi la loro responsabilità, sono più sensati rispetto a ulteriori divieti».