USATrump chiese all'avvocato di mentire sui documenti top secret
SDA
4.10.2022 - 08:28
All'inizio del 2022, Donald Trump chiese a uno dei suoi avvocati di dire agli Archivi nazionali che i documenti portati via dalla Casa Bianca erano stati tutti riconsegnati. Lo rivela il Washington Post in esclusiva, citando persone vicine alla vicenda.
04.10.2022, 08:28
04.10.2022, 09:03
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L'avvocato rifiutò perché, riferiscono le fonti, non era convinto che fosse la verità. In effetti, il blitz dell'Fbi nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago ha rivelato che migliaia di carte, tra le quali centinaia classificate come top secret, non erano state riconsegnate dall'ex presidente.
L'avvocato di Trump, Alex Cannon, aveva svolto il ruolo di mediatore tra l'ex presidente e gli Archivi che per oltre un anno avevano cercato di riavere i documenti presidenziali originali, come previsto dalla legge.
Alla fine, dopo mesi di ostruzionismo da parte dei legali del tycoon, a gennaio di quest'anno sono state riconsegnate 15 scatole di carte che erano state portate in Florida.
Le fonti raccontano che sia stato lo stesso Trump a imballare i documenti. Quindi, l'ex presidente ha chiesto a Cannon di riferire agli Archivi che «tutto ciò che avevano chiesto» era stato riconsegnato. Ma l'avvocato, ex legale della Trump Organization che ha lavorato anche per la campagna e per il tycoon una volta eletto, si è opposto dicendo di non essere sicuro se nel resort di Mar-a-Lago ci fossero altre carte.