USA 2024Da Musk a Gates, è pioggia di dollari sulla campagna per la Casa Bianca
SDA
2.11.2024 - 16:33
Pioggia di milioni per la Casa Bianca. Più di 100 miliardari hanno deciso di donare fondi, direttamente o indirettamente, a Kamala Harris e Donald Trump.
02.11.2024, 16:33
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Circa 100 miliardari hanno deciso di finanziare le campagne elettorali di Kamala Harris e Donald Trump.
La corsa alla Casa Bianca del 2024 potrebbe battere il record del 2020, quando si spesero 14,4 miliardi di dollari.
Alcuni dei donatori «paperoni» sono nomi conosciuti come Elon Musk, Bill Gates, e pure Mark Cuban.
C'è anche chi preferisce l'anonimato: si tratta di fondi conosciuti come «grey money», particolarmente usati sul finire della campagna.
Anche se l'ex presidente ha raccolto più di un miliardo da quando ha annunciato la sua candidatura, Harris ha un notevole vantaggio economico, soprattutto in termini di risorse finanziarie a disposizione per questi ultimi giorni di campagna.
Al momento tutto lascia immaginare che la corsa alla Casa Bianca del 2024 possa essere da record e superare quella del 2020, quando fra le presidenziali e il voto al Congresso furono spesi 14,4 miliardi di dollari, più del doppio del ciclo elettorale del 2016.
Il numero di finanziatori «paperoni» è aumentato
Nella politica americana i soldi hanno sempre avuto un ruolo importante, così come i miliardari hanno in molte occasioni cercato qualche ricompensa a Washington per il loro ruolo di finanziatori. Il primo governo di Dwight Eisenhower negli anni '50 era conosciuto per essere composto da «otto milionari e un idraulico».
Da allora i miliardari-attivisti sono aumentati. E questo perché ci sono più paperoni: sono aumentati del 38% da quando Trump è salito in carica nel 2016. Ma anche perché i ricchi sono sempre più ricchi e possono spendere a piacimento.
Da Elon Musk a Mark Cuban
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Un esempio è Elon Musk, l'uomo più ricco del pianeta che è sceso in campo, non solo finanziariamente, a sostegno di Trump. L'ex presidente può contare anche su Timothy Mellon, il rampollo di una delle più famose dinastie bancarie d'America che gli ha donato 197 milioni di dollari attraverso vari Super PAC, e Miriam Adelson, il cui contributo ammonta finora a 136 milioni.
Con Harris ci sono invece Bill Gates ma anche l'ex sindaco di New York Michael Bloomberg, divenuto il secondo maggiore finanziatore di questo ciclo elettorale alle spalle del filantropo George Soros. Si è aggiunto in quetsi giorni Mark Cuban, l'ex proprietario della squadra di basket dei Dallas Mavericks «convertito» a Kamala.
E chi preferisce restare anonimo
Nelle ultime battute della campagna elettorale, molti donatori preferiscono restare sconosciuti e per questo versano i fondi nelle cosiddette «dark-money organization», di solito associazioni no profit che non sono obbligate a comunicare i loro finanziatori.
Queste, a loro volta, donano poi ai Super PAC che hanno l'obbligo di dichiarare i donatori, garantendo di fatto l'anonimato a chi non vuole uscire allo scoperto.
Questi fondi, conosciuti come «grey money», sono particolarmente usati sul finire della campagna per cercare di influenzare una fetta di elettori indecisi che potrebbe fare la differenza.
Il «grey money» risulta particolarmente utile anche quando si vuole influenzare la campagna elettorale nemica o sostenere candidati terzi per sottrarre voti all'avversario.