Stati Uniti Biden tradisce la sua promessa: concede la grazia al figlio Hunter e scatena una bufera di critiche

SDA

2.12.2024 - 21:13

Joe Biden e suo figlio Hunter in una foto d'archivio dello scorso aprile.
Joe Biden e suo figlio Hunter in una foto d'archivio dello scorso aprile.
KEYSTONE

Family first, la famiglia prima di tutto: Joe Biden grazia lo scapestrato ma adorato figlio Hunter, infrangendo la ripetuta promessa di non farlo, e finisce in una bufera che lascerà molte macerie, macchiando anche la sua eredità politica.

Il presidente è stato attaccato non solo dai repubblicani e da Donald Trump, che ora ha una copertura politica per graziare gli assalitori del Capitol, ma anche da vari democratici.

E Mosca va a nozze: una «caricatura della democrazia», ha accusato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

Promessa infranta

Biden aveva promesso di non interferire nei processi del figlio – sullo sfondo di una vita tra alcol e droga – ed escluso eventuali provvedimenti di clemenza, sia quando era ancora il candidato democratico alla Casa Bianca sia quando si è ritirato dalla corsa.

Questo lunedì, con una mossa a sorpresa a 50 giorni dalla fine del suo mandato, ha invece firmato una grazia «piena e incondizionata» per Hunter, sostenendo che è stato perseguitato politicamente per colpire lui.

Una decisione presa nel weekend trascorso con tutta la famiglia (figlio compreso) a Nantucket per il Thanksgiving, e annunciata poco prima di partire per uno storico viaggio in Angola, che lo terrà lontano dalle polemiche di casa per qualche giorno, ma che rischia di essere oscurato proprio da questa mossa.

Le accuse a Hunter

La grazia, accettata al volo dal figlio, azzera i due processi istruiti da un procuratore speciale (nominato dal dipartimento di Giustizia dell'amministrazione Biden) e di cui in dicembre erano attese le sentenze, col rischio di più di qualche anno di carcere.

Il 12 del prossimo mese doveva chiudersi il processo in Delaware, dove era già stato ritenuto colpevole di aver acquistato illegalmente una pistola omettendo di dichiarare la sua dipendenza dagli stupefacenti.

Il 16, invece, era attesa la sentenza in California, dov'è stato accusato di aver evaso almeno 1,4 milioni di dollari di tasse tra il 2016 e il 2019, soldi spesi in «droga, escort, sex club, hotel di lusso e proprietà in affitto, auto costose, vestiti e altri oggetti di natura personale».Imputazioni, le ultime, per le quali Hunter aveva ammesso la propria colpevolezza confidando in una pena ridotta.

Protezione totale

Ma la grazia «piena e incondizionata» riguarda anche tutti i reati che «ha commesso o potrebbe aver commesso o a cui potrebbe aver preso parte nel periodo dal primo gennaio 2014 al dicembre 2024». Un'estensione senza precedenti (il doppio di quella concessa a Richard Nixon), con una data d'inizio non casuale: è l'anno in cui Hunter entrò nel cda della società energetica ucraina Burisma a 50 mila dollari al mese, mentre il padre era vicepresidente con delega per l'Ucraina. Una nomina finita nel mirino di Donald Trump e dei repubblicani.

Con questa grazia quindi il presidente ha voluto proteggere il figlio anche contro future nuove inchieste, da parte di una seconda amministrazione Trump che promette vendetta.

Non il primo, ma il primo a contraddirsi

Biden non è il primo presidente a graziare membri di famiglia.

Bill Clinton, per esempio, lo fece col fratellastro Roger, per una condanna per spaccio di cocaina. Lo stesso Donald Trump lo ha fatto con Charles Kushner (il padre del genero Jared), condannato nel 2004 per evasione fiscale, corruzione di testimoni e contributi illegali alla campagna elettorale e ora promosso addirittura ad ambasciatore a Parigi.

Il presidente uscente, però, aveva promesso di non farlo, mentre ora ha invocato gli stessi argomenti di Trump, peraltro contro il proprio ministero della Giustizia e in due processi dove la colpevolezza di Hunter era stata accertata da una giuria o ammessa dallo stesso imputato.

Tutti contro Biden

«La grazia concessa da Joe a Hunter include gli ostaggi del 6 gennaio che sono stati imprigionati per anni? Che abuso e errore giudiziario!», lo ha provocato il tycoon su Truth, che ora si sente ancora più legittimato a provvedimenti di clemenza nella vicenda dell'assalto al Congresso.

«Ipocrita», «bugiardo», lo hanno attaccato i repubblicani.

Malumore anche tra i democratici. «Sono deluso dal fatto che abbia messo la sua famiglia prima del Paese. Questo è un brutto precedente che potrebbe essere abusato dai presidenti successivi e che purtroppo rovinerà la sua reputazione», ha commentato il governatore del Colorado Jared Polis.

«Uno sbaglio. Questa non è stata un'azione penale motivata politicamente. Hunter ha commesso reati gravi ed è stato condannato da una giuria popolare», gli ha fatto eco il deputato Greg Stanton, ex sindaco di Phoenix.

SDA