Guerra in UcrainaZelensky: «Non sono sicuro Putin sia ancora vivo». È scontro con Mosca
SDA
19.1.2023 - 22:20
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky scatena un nuovo scontro con Mosca alimentando i dubbi sulle condizioni del suo acerrimo avversario Vladimir Putin, dopo le voci di una possibile malattia.
19.01.2023, 22:20
SDA
Non sono «del tutto sicuro» che il presidente russo «sia ancora vivo», ha affermato ieri Zelensky in videocollegamento al Forum economico mondiale (WEF) di Davos, mettendo in discussione che sia ancora lo zar a prendere le decisioni da Mosca.
«Chiaramente Zelensky preferirebbe che non esistessero né la Russia né Putin», ha reagito poco dopo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Ma «prima si rende conto che la Russia e Putin esistono ed esisteranno, meglio è per il suo paese».
«Non sono sicuro che il presidente russo, che a volte appare contro il chroma key, sia davvero lui», ha affermato Zelensky – secondo quanto riferiscono oggi i media ucraini – riferendosi alla tecnica di effetti visivi utilizzata per alterare lo sfondo intorno al soggetto di un video. Alcuni ritengono che Putin la utilizzi per i suoi impegni pubblici in televisione, per sembrare che stia visitando dei luoghi mentre in realtà si trova in un luogo sicuro.
Nuova benzina sul fuoco sulle condizione di salute di Putin
Le parole di Zelensky gettano benzina sul fuoco nel dibattito in merito alle condizioni del presidente russo, alimentato da alcune ultime decisioni prese dallo zar e giudicate inusuali rispetto al passato. Come quella di annullare la sua conferenza stampa di fine anno per la prima volta in 10 anni a dicembre, insieme al suo tradizionale discorso all'Assemblea federale.
E di certo non aiuta sapere che non saranno diffuse foto e video del tradizionale bagno nell'acqua gelata all'aperto realizzato da Putin in occasione dell'Epifania ortodossa. «Il presidente ha preso parte al bagno nella regione di Mosca», ha riferito Peskov, prima di aggiungere che non ci saranno immagini dell'evento, a differenza delle occasioni passate.
La riprova che al momento non c'è spazio per alcun dialogo
Il nuovo battibecco tra Mosca e Kiev è l'ennesima riprova che al momento non c'è spazio per alcun dialogo, mentre l'Ucraina fatica a riprendersi dalla tragedia dell'attacco al condominio a Dnipro e quella dell'elicottero caduto alle porte di Kiev, in cui è morto il ministro dell'interno ucraino e altre 13 persone. «Diverse teorie» sulle cause della tragedia del velivolo sono oggetto di indagine, ha ribadito Zelensky.
Intanto, proseguono i raid russi a Kherson e suona di nuovo l'allarme aereo in tutta l'Ucraina, mentre i mercenari del Gruppo Wagner rivendicano il controllo di Kleshcheyevka, a ridosso di Bakhmut, e Kiev riconosce il ritiro da Soledar.
Con il conflitto che non vede tregua all'orizzonte, l'Occidente fa quadrato su Kiev e il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev torna a evocare lo spettro della guerra nucleare, alla vigilia della riunione del gruppo di contatto nella base militare di Ramstein, in Germania. Perché, spiega, «la sconfitta di una potenza nucleare in una guerra convenzionale può provocare lo scoppio di una guerra» atomica.
E mentre arriva la condanna di Kiev e dell'Ue per il paragone tra Russia e Olocausto fatta ieri dal ministro degli esteri russo Lavrov, il Parlamento europeo approva la risoluzione per istituire un tribunale speciale contro Mosca. «Chiedo a tutti i nostri partner di sostenere tale corte», ha detto Zelensky. «La Russia deve essere ritenuta responsabile e la giustizia deve prevalere».