La terza notte di guerra in Ucraina ha visto le forze di Kiev resistere strenuamente agli attacchi russi giunti fin dentro le mura della capitale.
L'edificio residenziale colpito da un missile nella notte tra venerdì e sabato, che Mosca nega però di aver preso di mira, assicurando di puntare solo a infrastrutture militari.
I militari ucraini ispezionano l'area vicino a un veicolo carbonizzato dopo i combattimenti notturni a Kiev.
Ieri, venerdì, le strade di Kiev erano deserte.
Alcune zone residenziali di Kiev colpite dai bombardamenti.
La popolazione trova rifugio nella metropolitana.
I resti di un carro militare nelle strade di Kiev.
In questa foto, fornita dal Governo ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky parla alla nazione dal suo smartphone mostrando di essere nel centro di Kiev.
L'edificio residenziale colpito da un missile nella notte tra venerdì e sabato, che Mosca nega però di aver preso di mira, assicurando di puntare solo a infrastrutture militari.
I militari ucraini ispezionano l'area vicino a un veicolo carbonizzato dopo i combattimenti notturni a Kiev.
Ieri, venerdì, le strade di Kiev erano deserte.
Alcune zone residenziali di Kiev colpite dai bombardamenti.
La popolazione trova rifugio nella metropolitana.
I resti di un carro militare nelle strade di Kiev.
In questa foto, fornita dal Governo ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky parla alla nazione dal suo smartphone mostrando di essere nel centro di Kiev.
All'Onu, intanto, la Russia ha posto il veto sulla bozza di risoluzione che chiedeva il ritiro delle truppe: 11 i voti a favore e tre astensioni tra cui quella della Cina, che ha attivato il piano di evacuazione dei suoi connazionali ed esortato al dialogo tra Mosca e Kiev.
E mentre si fa strada l'ipotesi di una esclusione della Russia dal sistema Swift, S&P taglia i rating di entrambi i contendenti.
L'Ucraina resiste
Decine di esplosioni, raid aerei e colpi di mitragliatrici hanno seminato il panico anche la notte scorsa nella capitale ucraina e in altre località, mentre Interfax ha riferito di attacchi ucraini nel Donbass con vittime civili, denunciati anche dall'inviato russo all'Onu che ha accusato Kiev di usare i residenti come scudi umani.
Di fatto le forze di Mosca sono apparse sotto tiro nelle ultime ore, nonostante le posizioni guadagnate nei giorni precedenti e l'accerchiamento di importanti roccaforti, l'invio di una squadra speciale cecena e l'intervento di sabotatori in divisa ucraina.
«Stiamo fermando l'orda», annuncia all'alba il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino Oleksiy Danilov, assicurando che la situazione a Kiev è «sotto il controllo delle forze armate ucraine».
Zelensky non lascia il Paese
Il presidente Zelensky, che ieri sera aveva annunciato gli attacchi russi affermando che nella notte si sarebbe «deciso il destino dell'Ucraina», si è mostrato alla tv di Stato personalmente alla guida della resistenza.
E ha respinto una offerta di aiuto da parte degli Stati Uniti per lasciare la città, dove è braccato dai sabotatori russi, affermando: «La battaglia è qui, non voglio un passaggio», e chiedendo «munizioni».
Nella notte il presidente ucraino ha anche fatto sapere di avere parlato al telefono con l'omologo francese Emmanuel Macron che avrebbe assicurato il suo appoggio a sanzioni più aspre contro la Russia e Putin, tra cui l'esclusione dal sistema Swift.
Kiev sotto attacco durante la notte
Le forze russe hanno tentato nella notte, secondo quanto riferito dai media ucraini, di entrare a Kiev in ogni modo, anche con aerei e droni.
Scontri sono stati segnalati lungo una delle principali arterie della capitale, nel quartiere di Shulyavka, vicino allo Zoo di Kiev e vicino alla stazione della metropolitana Beresteiska, non lontana da una struttura militare ucraina.
Alla fine le forze armate ucraine hanno dichiarato di aver respinto gli attacchi. Diversi aerei russi, carichi di paracadutisti pronti a lanciarsi sulla capitale ucraina, sono stati abbattuti e la difesa aerea di Kiev ha fatto sapere di avere avuto la meglio anche nel secondo tentativo di attacco russo a una importante centrale elettrica, al porto di Mykolaiv e alla base navale di Ochakov, vicino al Mar Nero.
Le forze armate russe hanno colpito la notte scorsa «un totale di 821 obiettivi di infrastrutture militari ucraine, di cui 14 piste di atterraggio militari, 19 centri di controllo e nodi di comunicazione, 24 sistemi di difesa aerea missilistica S-300 e Osa, 48 stazioni radar», ha annunciato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov. Lo riporta la Tass.
La capitale resta sotto assedio
Continua l'assedio delle forze russe nella capitale ucraina Kiev: un edificio residenziale è stato colpito da un missile. Lo riferiscono i servizi di emergenza.
L'evacuazione dello stabile è tuttora in corso, ha precisato il servizio statale per le situazioni di emergenza, precisando che il missile ha colpito l'edificio tra il 18esimo e il 21esimo piano.
Secondo il Guardian il numero delle vittime è sconosciuto, mentre ci sarebbero dei feriti.
In precedenza era stata data un nuova allerta raid aerei, con la richiesta alla cittadinanza di correre nei rifugi. Si tratta dell'ennesimo allarme dopo una notte di forti combattimenti e il continuo ruggire delle esplosioni, che si sono udite sempre più vicine al centro della città.
Anche verso l'alba si sono sentiti dei colpi, forse di mortaio, provenire da est, nella zona dell'aeroporto di Zhulyany.
Un bambino nato nella metropolitana diventata rifugio
Hanno fatto il giro del mondo in poche ore le immagini della metropolitana di Kiev diventata rifugio per i residenti della capitale ucraina dall'inizio dell'operazione militare russa.
E nelle scorse ore proprio in quei cunicoli diventati riparo dalla guerra una donna avrebbe dato alla luce un bambino. La vicenda è stata raccontata da un gruppo aperto su Telegram, riferisce la Bbc.
Riconquistata la centrale idroelettrica di Kiev
Le forze ucraine hanno riconquistato la centrale idroelettrica di Kiev dopo un duro scontro con le forze russe, che in precedenza l'avevano occupata: lo ha reso noto il ministro dell'Energia, Herman Halushchenko, secondo quanto riporta The Kiev Independent. Il ministro ha aggiunto che il personale della centrale ha lasciato i rifugi ed è tornato al lavoro.
«L'Ucraina e il suo popolo fanno parte della nostra famiglia. Siamo al loro fianco e rafforziamo il nostro sostegno», ha intanto dichiarato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel dopo il colloquio telefonico con il presidente ucraino Zalensky.
«La violenza gratuita della Russia è inaccettabile e deve fermarsi. L'indiscriminato bombardamento dei civili è una violazione del diritto umanitario internazionale», ha aggiunto Michel.
I primi effetti delle sanzioni: bloccata una nave russa
Una nave commerciale che trasportava veicoli a San Pietroburgo, sospettata di appartenere a una compagnia russa presa di mira dalle sanzioni imposte dall'Ue contro Mosca, è stata dirottata a Boulogne-sur-Mer (Passo di Calais). Lo ha detto all'Afp la prefettura marittima.
La barca di 127 metri, intercettata dalla dogana al largo di Honfleur durante la notte da venerdì a sabato, è «fortemente sospettata di essere legata agli interessi russi presi di mira dalle sanzioni», ha precisato Véronique Magnin, responsabile regionale delle comunicazioni della prefettura marittima.
La Bbc – citando funzionari francesi – riferisce che la nave russa bloccata nella Manica si chiama Baltic Leader e trasportava auto. E' stata scortata al porto di Boulogne-Sur-Mer, nel nord della Francia», su «richiesta del governo francese perché sospettata di appartenere a una compagnia presa di mira dalle sanzioni» Ue contro Mosca. L'equipaggio a bordo del Baltic Leader ha «collaborato con le autorità francesi».
Colonne di rifugiati in Romania
Prosegue l'esodo di rifugiati ucraini verso la Romania, in particolare al valico di frontiera di Porubne-Siret, dove nella notte le tv locali parlavano di una coda lunga 15 km.
Oggi il ministero degli Esteri di Bucarest ha invitato la popolazione a usare anche altri valichi. È prevista per oggi una nuova ondata di arrivi.
Sono in particolare le famiglie ad abbandonare l'Ucraina: i media riportano molti di casi di uomini che accompagnano alla frontiera mogli e figli e tornano indietro per combattere contro i russi. Molti arrivano a piedi da località limitrofe. E sono accolti dalla popolazione con pasti caldi.
SDA