Nuova causa Trump e Giuliani hanno venduto la grazia presidenziale? L'ex sindaco di New York accusato pure di molestie sessuali

Di Philipp Dahm / pab

16.5.2023

L'allora presidente Donald Trump e Rudy Giuliani nel novembre del 2016.
L'allora presidente Donald Trump e Rudy Giuliani nel novembre del 2016.
KEYSTONE

Rudy Giuliani sta affrontando un nuovo guaio legale: un'ex dipendente ha intentato una causa per molestie sessuali. La donna lo accusa anche di aver monetizzato la grazia presidenziale di Donald Trump.

Di Philipp Dahm / pab

Hai fretta? blue News riassume per te:

  • Noelle Dunphy ha intentato una causa contro Rudy Giuliani a New York il 15 maggio.
  • Giuliani avrebbe detto alla sua collaboratrice di vendere la grazia presidenziale per 2 milioni di dollari e di dividere il ricavato con Donald Trump.
  • Le avrebbe dato istruzioni di mentire all'FBI se fosse stata interrogata.
  • Dunphy allega anche messaggi di testo e registrazioni audio per diversi casi di molestie sessuali.
  • Una registrazione dimostrerebbe che Giuliani ha nascosto un milione di dollari a casa di un amico in modo che la sua ex moglie non ricevesse nulla. Costituirebbe pure un'evasione fiscale criminale.

Rudy Giuliani è immerso fino al collo in un pantano legale. Mentre Dominion Voting Systems ha raggiunto un accordo con l'emittente conservatrice statunitense Fox News, la causa per diffamazione intentata dal produttore di macchine per il voto contro Giuliani è ancora in corso perché quest'ultimo ha affermato che i dispositivi della Dominion hanno truccato le elezioni del 2020.

Ora è stata depositata presso la Corte Suprema di New York una nuova causa che sembra disporre di solidi elementi. Accusa non solo l'avvocato di gravi illeciti, ma anche il suo ex datore di lavoro: secondo la denuncia, Rudy Giuliani si sarebbe offerto di far ottenere agli interessati la grazia presidenziale per 2 milioni di dollari.

I proventi sarebbero stati divisi tra lui e la persona che li aveva emessi: l'allora presidente Donald Trump. Inoltre, Giuliani è accusato anche di molestie sessuali, evasione fiscale e istigazione a mentire all'FBI. L'accusato nega tutto.

«Posso fare la doccia con te?»

La querelante è Noelle Dunphy. Giuliani la assume come direttrice dello sviluppo commerciale (Director of Business Development) nel gennaio 2019. Dovrebbe ricevere uno stipendio annuale di 1 milione di dollari più le spese. Inoltre, il suo capo vuole sostenerla nella causa contro l'ex marito violento. Un'occasione come questa capita solo una volta nella vita, si legge nell'accusa.

Ma la realtà è diversa, dice il documento. Perché Giuliani confida presto a Dunphy d'averla desiderata fin dal primo incontro. Insomma per Dunphy, l'offerta di lavoro così allettante era solo «una farsa», motivata dal desiderio dell'ex sindaco di «avere un rapporto sessuale» con lei, tanto che gli abusi «sono iniziati subito».

Giuliani «ha messo in chiaro che soddisfare le sue esigenze sessuali» era un requisito del lavoro, accusa Dunphy rivelando che l'ex sindaco voleva «continuamente fare sesso» ed era «indifferente» al fatto che lei volesse o meno.

Scrive messaggi WhatsApp del tipo: «Posso fare la doccia con te?». Si lamenta del divorzio dalla terza moglie, i cui avvocati avrebbero controllato i movimenti del suo conto corrente.

Giuliani ha quindi spostato un milione di dollari presso un amico, in modo che l'ex moglie non ne venisse in possesso, secondo l'accusa. Si tratta anche di evasione fiscale, per la quale Dunphy cita registrazioni audio incriminanti. Anche i messaggi di testo sono elencati come prove.

«Ha detto che vendeva la grazia per 2 milioni di dollari»

Non ci sono prove di questo tipo per le accuse probabilmente più inquietanti: «Ha anche chiesto a Dunphy se conoscesse qualcuno che avesse bisogno di una grazia presidenziale. Le ha detto che stava vendendo la grazia presidenziale per 2 milioni di dollari, somma che avrebbe poi condiviso con il presidente Trump. Ha detto a Dunphy che poteva indirizzare a lui le persone che avevano bisogno della grazia».

E il 78enne avrebbe spiegato che questo non dovrebbe passare per i canali ufficiali perché l'ufficio preposto alle grazie deve conservare i documenti e mostrarli su richiesta. In una nota a piè di pagina si legge anche: «Le disse di non ‹ricordare nulla› se l'FBI l'avesse interrogata. Dovrebbe affermare di non conoscere Giuliani».

Questa - se vera - è una violazione della legge federale tanto quanto l'evasione fiscale, per la quale si suppone ci sia una registrazione audio. Può essere punita con una pena fino a 5 anni. La querelante avrebbe inoltre registrato altre conversazioni sgradevoli. Giuliani avrebbe detto che potrebbe «mettersi nei guai con i minori» se «hanno 16 anni, ma ne dimostrano 20».

Come nel film «Borat- Seguito di film cinema»

La 43enne vive in Florida e quando si è dovuta recare a New York per un appuntamento, l'accusato avrebbe insistito perché lei non andasse in hotel, ma fosse sua ospite. Quando lei gli chiese di lasciarla in pace, Giuliani sarebbe rimasto nella stanza e si sarebbe aperto i pantaloni, proprio come nel film «Borat - Seguito di film cinema».

Pantaloni abbassati nella stanza d'albergo: Rudy Giuliani come attore involontario nella satira del 2020 «Borat - Seguito di film cinema» (sequel di «Borat» del 2006).
Pantaloni abbassati nella stanza d'albergo: Rudy Giuliani come attore involontario nella satira del 2020 «Borat - Seguito di film cinema» (sequel di «Borat» del 2006).
20th Century Fox

Lui le avrebbe spinto la testa contro la pancia. Lei lo avrebbe poi soddisfatto oralmente contro la sua volontà. Durante le videoconferenze, lui le avrebbe chiesto regolarmente di spogliarsi. Spesso le videochiamate le conduceva dal letto, toccandosi sotto il lenzuolo.

L'ex sindaco di New York le avrebbe anche chiesto di lavorare nuda, o avvolta soltanto da una bandiera americana, che le avrebbe appositamente comperato.

Sostiene anche che Giuliani aveva l'abitudine di chiederle sesso orale mentre era al telefono con alcune persone, tra cui l'ex presidente Donald Trump.

La Dunphy è stata licenziata nel gennaio 2021, ma invece di 2 milioni di dollari, ne aveva guadagnati solo 12.000 nel periodo alle dipendenze di Giuliani. L'accusatrice chiede ora un risarcimento di 10 milioni di dollari. La donna testimonia anche che Giuliani le disse che il team di Trump avrebbe parlato di una «frode elettorale» e affermato che il tycoon aveva vinto le elezioni.