Il dopo verdettoTra colpevolezza e fantasmi del passato, i sondaggi su Trump tremano
Philipp Dahm
7.6.2024
I primi sondaggi dopo il verdetto di colpevolezza di Donald Trump sono un «avvertimento» per il suo partito. Allo stesso tempo, i fantasmi del passato stanno raggiungendo il 77enne. E c'è la preoccupazione della prigione.
Philipp Dahm
07.06.2024, 06:00
07.06.2024, 06:06
Philipp Dahm
Hai fretta? blue News riassume per te
Gli ultimi sondaggi mostrano quanto la gente sia divisa sul verdetto di colpevolezza di Donald Trump.
La frase «rinchiudetela» era una delle preferite nei comizi elettorali di Trump. Ora sostiene di non aver mai pronunciato queste parole contro l'allora candidata alla presidenza Hillary Clinton.
Una volta il tycoon inveiva contro i democratici che volevano restituire il diritto di voto ai criminali condannati. Ora potrebbe non essere autorizzato a votare lui stesso.
Si temono rivolte nel caso in cui «The Donald» venga mandato in prigione. In questo contesto si teme che dietro le sbarre l'ex presidente non sarebbe in gardo di tenere la bocca cucita e che potrebbe quindi rivelare informazioni segrete.
Sua moglie Melania, che non si vede da mesi in pubblico, come sta affrontando l'intera vicenda?
Il verdetto di colpevolezza nel processo contro DonaldTrump continua a scalpore, malgrado sia passata una settimana.
Ecco cinque storie sull'argomento.
I primi sondaggi: è complicato
L'opinione pubblica americana non sembra ancora sapere esattamente cosa fare della sentenza. Secondo un sondaggio condotto da Ipsos per ABC News, il 47% ritiene che il processo contro l'ex presidente sia motivato politicamente. Il 38% la vede diversamente.
Allo stesso tempo però, la metà degli intervistati ha dichiarato che la condanna per 34 capi d'accusa è giustificata. Il 49% ritiene che Trump debba abbandonare la corsa alla Casa Binaca.
Tutto questo non influisce sul suo indice di popolarità: dopo il 33% di approvazione a marzo, ora ha il 32%.
Anche il Morning Consult ha condotto un sondaggio, secondo il quale JoeBiden è un punto avanti a Trump nel confronto diretto con il 45%. Nell'inchiesta il 49% degli elettori registrati in modo indipendente chiede che il repubblicano non si presenti alle elezioni. Nel complesso il 54% di tutti gli elettori concorda con il verdetto.
Focus sulle elezioni USA 2024
AP
Il 5 novembre gli Stati Uniti eleggono un nuovo presidente. Sarà Trump o Biden? Non solo il presidente, ma anche 35 seggi al Senato, l'intera Camera dei Rappresentanti e undici governatori saranno eletti. blue News segue la fase calda del duello per la Casa Bianca non solo con uno sguardo dalla Svizzera, ma anche con reportage direttamente dagli Stati Uniti.
Anche CBS News ha condotto un'indagine tra la popolazione: il 56% ritiene che il processo sia stato equo, mentre il 44% pensa che il procedimento giudiziario sia stato ingiusto.
Tra gli elettori democratici, il 96% ritiene che il processo sia stato equo, rispetto al 14% dei repubblicani e al 54% degli indipendenti. È stato giudicato ingiusto dal 4% dei democratici, dal 46% degli indipendenti e dall'85% dei repubblicani.
Per Forbes i risultati dei vari sondaggi sono un «segnale di allarme per i repubblicani».
«Rinchiudetela»? Trump dice di non averlo mai detto, ma...
Nella sua campagna elettorale del 2016 contro Hillary Clinton, ma anche quattro anni dopo contro Biden, Trump ha ripetutamente chiesto di rinchiudere l'ex First Lady degli Stati Uniti.
Ha anche preso pubblicamente di mira la «famiglia criminale di Biden».
"I didn't say 'lock her up'" -- Trump, on Fox & Friends and facing possible jail time, tries to distance himself from the ubiquitous "lock her up" chants about Hillary Clinton at her rallies pic.twitter.com/r1YPIbOqkn
Il tycoon non ne vuole più sapere. Interrogato da Fox News, ha affermato che i suoi sostenitori stavano semplicemente cantando «Rinchiudetela». «Avrei potuto farlo, ma sentivo che sarebbe stata una cosa terribile da fare. E poi mi succede questo».
Subito dopo ribadisce: «Non ho detto "rinchiudetela"».
Ha «più o meno» sempre detto apertamente alla folla di rilassarsi. «Pensateci: rinchiudete la moglie di un presidente degli Stati Uniti».
Ma in verità Trump non è mai stato davvero così trattenuto: il video qui sopra mostra chiaramente che «Lock her up» (rinchiudetela, ndr) è stato un punto fermo della sua campagna elettorale sia nel 2016 che nel 2020.
La richiesta sul diritto di voto si trasforma in un boomerang
Dopo il processo di New York, Trump inciampa sulle dichiarazioni del 2016: l'allora candidato alla presidenza voleva togliere il diritto di voto alle persone che erano state condannate per un reato penale.
Il motivo era un'iniziativa dell'ex governatore della Virginia, che voleva restituire il diritto di voto ai detenuti rilasciati.
Per Trump si tratta di una frode, perché i democratici, stando alla sua visione del mondo, sapevano che i criminali avrebbero votato per Clinton.
«Hillary Clinton sta contando sul suo amico Terry McAuliffe(all'epoca governatore della Virginia, ndr) per sminuire i voti sia degli agenti delle forze dell'ordine che delle vittime della criminalità», ha dichiarato a MSNBC. «Stanno facendo votare alle elezioni in Virginia persone che non dovrebbero votare. Triste. Tristissimo».
Paura di rivolte e tradimento di segreti
Nell'intervista a «Fox News», Trump minaccia indirettamente di fare una rivolta se verrà condannato al carcere. Da un lato, dice che per lui andrebbe bene. E dall'altro: «Non credo che il pubblico lo accetterebbe». E ancora: «A un certo punto, la situazione si ribalterà».
Di chi è la colpa? «Tutto questo è stato fatto da Biden e dai suoi collaboratori», dice Trump. «È stato fatto da Washington. Nessuno ha mai visto una cosa del genere».
Tuttavia, Michael Cohen, l'ex avvocato di Trump che è apparso come testimone chiave nell'ultimo processo, non si aspetta che il giudice l'11 luglio condanni l'ex presidente alla prigione.
Cohen afferma che una condanna al carcere lo spaventerebbe. «Non per lui o per la sua sicurezza. È protetto dai servizi segreti. Mi preoccupo per loro, per tutti noi, per le nostre famiglie, per il popolo americano».
Il motivo: Trump continuerà a ricevere informazioni sulla sicurezza nazionale. È noto che non è in grado di mantenere un segreto. «La mia preoccupazione è che possa rivelare questi segreti in prigione», dice Cohen.
«E lo farà perché non gli importa. Se l'America si rivolta contro di lui, vuole vedere l'America bruciata».
E Melania? Che fine ha fatto?
«Ho una moglie meravigliosa che deve ascoltare queste cose tutto il tempo», ha detto Trump, che, eludendo la domanda su Fox News, si lamenta delle etichette «scivolose» che gli vengono affibbiate, proprio lui che è il primo a dare dei soprannomi.
E non gli è stato nemmeno permesso di difendersi, a causa dell'ordine del giudice di mettergli il bavaglio (gag order).
Il conduttore del late-night Jimmy Kimmel, ad esempio, lo ha recentemente definito «Don Whoreleone », una contrazione di Don Corleone de «Il Padrino» e della parola whore, che sta per prostituta.
«Ma che dire di Melania?» hanno chiesto i conduttori di Fox News. «Penso che sia molto difficile per lei, ma sta bene. Deve leggere tutta questa spazzatura».
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