Un vice che crea polemiche Pubblicate le sorprendenti mail di Vance quando era contro Trump

SDA

28.7.2024 - 17:20

Amici delusi o sorpresi dalla svolta filo Trump di Usha e J.D Vance, ora vice del tycoon nella corsa per la Casa Bianca, hanno rivelato alcuni media americani le loro passate posizioni ostili al candidato presidenziale repubblicano.

Trump e Vance in una foto del 27 luglio. 
Trump e Vance in una foto del 27 luglio. 
KEYSTONE/AP Photo/Alex Brandon

Il Washington Post ha riferito che la moglie di Vance, stando ad un amico, rimase «profondamente allarmata dall'assalto al Capitol e dal ruolo di Trump» e che «fu in generale sconcertata da Trump sin dal primo momento della sua elezione».

Un ex amica e compagna di classe di Vance a Yale, Sofia Nelson, ora transgender, ha condiviso invece col New York Times circa 90 email e sms scambiati con l'attuale candidato vicepresidente repubblicano.

Il quotidiano ha pubblicano alcuni estratti, che confermano come Vance sia passato dall'essere un forte oppositore del tycoon al suo 'running mate'.

«Oltraggiato dalla retorica di Trump»

In una email del 2014, in seguito all'uccisione di Michael Brown, un diciottenne afroamericano da parte di un poliziotto bianco a Ferguson, Nelson suggerì l'idea che gli agenti indossassero delle bodycam.

Vance rispose in modo empatico, affermando: «Odio la polizia. Dato il numero di esperienze negative avute negli ultimi anni, non riesco a immaginare cosa possa capitale ad un afroamericano». E si lamentava che «il Partito Repubblicano non offre nulla di attraente quanto il demagogo».

Nel dicembre 2015 Nelson scrisse a Vance che un amico musulmano aveva detto che le donne che indossavano l'hijab non si sentivano più sicure nel fare cose semplici come andare al supermercato. L'amico ora senatore gli rispose dicendosi «oltraggiato dalla retorica di Trump», definendolo un demagogo».

A settembre 2016, Vance condivise con l'amica un pezzo scritto per il New York Times sul tema dei pregiudizi dopo l'infelice commento di Hillary Clinton sui fan di Trump paragonati ad un «branco di miserabili» «Quanto più i bianchi hanno voglia di votare per Trump, tanto più soffriranno i neri», commentò.

Non avrebbe voluto votare per Trump

Con l'avvicinarsi delle elezioni del 2016, Nelson gli confidò la sua intenzione di fare campagna per Hillary Clinton.

Vance, che all'epoca viveva in California, replicò che si considerava «fortunato di vivere in un posto in cui non devo votare per lei (dato che il margine sarebbe stato ampiamente a suo favore, ndr), perché so che non potrei mai sostenere Trump se importasse davvero».

Vance prevedeva la vittoria della Clinton e definì Trump un «disastro».

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