Guerra in Ucraina Russia: «L'aggiornamento sulla dottrina nucleare è un messaggio ai Paesi ostili»

SDA

26.9.2024 - 21:24

Militari russi che sparano sistemi di mortaio pesante da 120 mm verso posizioni ucraine in una località non divulgata.
Militari russi che sparano sistemi di mortaio pesante da 120 mm verso posizioni ucraine in una località non divulgata.
KEYSTONE/EPA/RUSSIAN DEFENCE MINISTRY PRESS

Un «segnale chiaro» inviato ai paesi occidentali sulle «conseguenze se parteciperanno ad un attacco al nostro paese con vari mezzi, e non necessariamente nucleari».

A scanso di equivoci, il Cremlino ha sottolineato che l'aggiornamento della dottrina nucleare russa è una messa in guardia legata alla possibilità che dall'Ucraina partano missili forniti dagli Stati Uniti e da altri paesi della NATO per colpire in profondità il territorio russo.

Se ciò possa veramente portare a una risposta nucleare di Mosca è tutto da vedere, anche perché il testo rimane per ora segreto. Ogni valutazione si può basare al momento solo sui commenti fatti ieri dal presidente Vladimir Putin in apertura di una riunione del Consiglio di Sicurezza nazionale in cui si è stato discusso l'argomento.

«Nella versione aggiornata del documento – ha detto il presidente – si propone di considerare un'aggressione contro la Russia da parte di uno Stato non nucleare, ma con la partecipazione o il sostegno di uno Stato nucleare, come un attacco congiunto.»

Anche se non sono citati esplicitamente, è chiaro il riferimento all'Ucraina e agli alleati occidentali dotati di testate atomiche, alle quali il presidente Volodymyr Zelensky chiede di usare i missili a lungo raggio da loro forniti per bombardare la Russia.

Dagli USA un nuovo pacchetto di aiuti da 8 miliardi di dollari

Del nuovo pacchetto di aiuti militari da 8 miliardi di dollari annunciato oggi dagli USA fanno parte munizioni a lungo raggio Joint Standoff Weapon (JSOW), bombe plananti lanciate da aerei con una gittata massima di 110 chilometri.

Ma non si parla dei missili balistici ATACMS, con un raggio d'azione tra i 140 e i 300 chilometri, già usati da Kiev in particolare sulla Crimea, annessa dalla Russia nel 2014.

Secondo il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, il messaggio è arrivato a destinazione. «I politici ragionevoli» in Occidente, ha detto, «hanno capito pienamente la serietà delle dichiarazioni di Putin, soprattutto quando si riferiscono ad una sfida senza precedenti provocata dal coinvolgimento diretto dei paesi occidentali, comprese le potenze nucleari, nel conflitto in Ucraina». Ma le reazioni da parte americana ed europea sono di condanna per quella che viene definita «l'irresponsabilità» del capo del Cremlino.

Dichiarazioni «totalmente irresponsabili»

Antony Blinken, segretario di Stato americano, ha bollato quelle di Putin come dichiarazioni «totalmente irresponsabili». «Questa non è la prima volta che Putin gioca d'azzardo con il suo arsenale nucleare», ha invece detto il portavoce dell'UE Peter Stano.

Bruxelles, ha aggiunto, sta «cercando di trasmettere questa posizione anche ad altri partner proprio per sottolineare alla comunità internazionale quanto sia sconsiderato e irresponsabile il comportamento che vediamo da parte di qualcuno che rappresenta un paese che è un membro permanente del Consiglio di sicurezza dell'ONU».

Peskov ha detto che la revisione della dottrina nucleare – che secondo Putin era in corso da un anno – si è resa necessaria per «la situazione della sicurezza che si sviluppa lungo i confini» russi. Quindi non solo quello con l'Ucraina, ma anche quello di 1'340 chilometri con la Finlandia, che è entrata nella NATO lo scorso anno e ha concluso con Washington un accordo che consente l'accesso di soldati americani a 15 basi e il dispiegamento di attrezzature militari statunitensi nel paese.

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