USA 2024Sale la tensione, rush finale per Harris e Trump negli Stati in bilico
SDA
2.11.2024 - 21:48
Dal Wisconsin alla Georgia, dalla North Carolina alla Virginia. Gli ultimi tre giorni di campagna elettorale per Kamala Harris e Donald Trump saranno un frenetico zig-zag da uno Stato in bilico all'altro nel tentativo di convincere gli americani ad andare alle urne in massa il 5 novembre.
Più che mai lontani nelle loro due visioni per l'America, i due avversari si sono ritrovati pochi chilometri di distanza in North Carolina, dove non vince un democratico da 50 anni ma dove nel 2020 il tycoon ha battuto Joe Biden solo di un punto percentuale.
Anche il presidente è sceso in campo in questo ultimo weekend di campagna, nella sua Scranton, in Pennsylvania, accompagnato dalla nipote Natalie e circondato dallo zoccolo duro dei suoi sostenitori, i sindacalisti, in una sorta di addio alle armi per l'anziano commander-in-chief.
«Il corrotto Joe ha creato milioni di posti di lavoro finti», ha attaccato il tycoon a Gaston, ricordando i dati sull'occupazione usciti qualche giorno fa. «Sono i peggiori di sempre, un disastro», ha incalzato The Donald, che poi ha accusato la sua rivale di «non parlare mai di economia» ma di passare il tempo ad insultarlo.
«Riporterò in vita il sogno americano», ha assicurato il repubblicano che, nonostante continui a ostentare sicurezza, secondo persone a lui vicine sarebbe sempre più «ansioso e irrequieto» in vista del voto. «Tormenta il suo staff con telefonate all'alba o nel cuore della notte», ha riferito un funzionario della campagna ad Axios.
Harris si è soffermata sull'agenda economica
Nonostante quanto sostenuto dal suo rivale, anche Harris negli ultimi comizi si è voluta soffermare sulla sua agenda economica, forse l'unico argomento che appassiona davvero la maggior parte degli americani, ribadendo di voler «contenere» i prezzi dei generi alimentari e di prima necessità, dare incentivi da 25'000 dollari per l'acquisto della prima casa e sostenere la classe media.
Elezioni americane del 2024
Il 5 novembre l'America eleggerà un nuovo presidente. Non solo il presidente, ma anche 35 seggi del Senato, l'intera Camera dei Rappresentanti e undici governatori. blue News accompagnerà la fase calda del duello per la Casa Bianca non solo con uno sguardo dalla Svizzera, ma anche con reportage direttamente dagli Stati Uniti.
Patrick Semansky/AP/dpa
«Trump sta stilando la lista dei nemici, io quella delle cose da fare», ha insistito la vicepresidente in Georgia, un altro Stato cruciale per la conquista della Casa Bianca. Un messaggio classico della sua strategia ma che secondo alcuni osservatori è un po' fiacco in una corsa in cui l'avversario ha il coltello tra i denti.
Intanto il «New York Times» ha rivolto l'appello finale agli americani con una colonnina nella prima pagina del suo sito. «Conoscete già Donald Trump. Non è adatto ad essere il presidente, basta guardarlo, ascoltare chi lo conosce meglio. Ha cercato di sovvertire un'elezione e rimane una minaccia per la democrazia», ha scritto l'editorial board del quotidiano.
«Ha contribuito a rovesciare Roe (la sentenza che per mezzo secolo ha garantito il diritto all'interruzione di gravidanza negli USA prima che la corte suprema la cancellasse nel 2022, ndr), con conseguenze terribili. La corruzione e l'illegalità di Trump vanno oltre le elezioni: è tutta la sua etica. Mente senza limiti. Se sarà rieletto utilizzerà il governo per perseguire gli oppositori e attuare deportazioni di massa. Devasterà i poveri, la classe media e i datori di lavoro».
I democratici si preparano a una ripetizione dei fatti del 2020
E mentre la figlia dell'ex vicepresidente Dick Cheney, Liz, chiede all'ex capo di suo padre – George W. Bush – di esprimersi contro il tycoon e dare il sostegno ad Harris, i democratici stanno preparando un piano per rispondere ad un'eventuale dichiarazione di vittoria anticipata da parte di Trump come avvenne del 2020.
Secondo quanto riferito alla Reuters da funzionari della campagna e del partito, i democratici stanno mettendo appunto una strategia che prevede appelli alla «pazienza» e alla «calma» sulle principali piattaforme social e le maggiori reti televisive nel caso The Donald facesse qualche annuncio.
«Non appena Trump dichiarerà falsamente di aver vinto, noi saremo pronti ad andare in TV per dire la verità e ad attingere ad un'ampia rete di persone che possono usare la loro influenza per confutare le sue bugie», ha spiegato un alto funzionario del Comitato nazionale democratico.