A St. Moritz erano in programma due super-G, il secondo è stato anuullato, mentre il primo è stato sufficiente per permettere a Lindsey Vonn di tornare alla grande. Nonostante tutto le opinioni sul suo ritorno.
«È stata una manche comoda» e aveva ancora molte riserve, ha detto Lindsey Vonn dopo la sua prima gara di Coppa del Mondo dal febbraio 2019.
«Non volevo rischiare tanto, volevo finire». Ha ottenuto tutto ciò che voleva.
«So che posso essere ancora molto più veloce», ha detto l'ex regina della velocità americana. «Sto molto bene. Il ginocchio non è gonfio e non mi fa male. Non ci penso nemmeno, penso solo a sciare».
Colei che in carriera ha vinto 82 gare di Coppa del Mondo ha così avuto la conferma che la protesi parziale nel suo ginocchio destro funziona anche in modalità gara.
«Prenderò più rischi e scierò su linee più strette. I risultati arriveranno». Questo 14° posto non rende nervosa la concorrenza, non ancora, ha detto Vonn: «Non ora, ma più avanti, dopo qualche gara».
Si tratta indubbiamente di una rimonta spettacolare, a 40 anni: ne sono passati sei da quando fu costretta a ritirarsi a causa dell'usura fisica.
I pareri su questa folle impresa sono però discordanti.
Cosa dicono le colleghe?
Lara Gut-Behrami: «Tutto il mondo parla di Lindsey. Non ho nulla da aggiungere. Non è necessario che tutti aggiungano i loro due centesimi».
La ticinese, due giorni prima della gara, alla domanda su come si vede a 40 anni aveva coi risposto: «Spero di avere qualche figlio e di godermi la vita con mio marito».
Sofia Goggia: «Dopo tutti gli infortuni che abbiamo subito, è meraviglioso che siamo tornate entrambe qui».
Michelle Gisin, quindicesima: «Lindsey è arrivata davanti a me su un percorso tecnicamente difficile, tanto di cappello!».
Cornelia Hütter, la vincitrice: «L'età di Vonn non conta. A 80 anni avrà ancora le sue brillanti sensazioni sugli sci».
Federica Brignone: «È pazzesco dopo tante operazioni al ginocchio e cinque stagioni perse. D'altra parte, si vive una volta sola, e se è quello che si ama e si desidera di più e si sente di poterlo fare, perché no?».
Marta Bassino: «Un ritorno meraviglioso».
Esperti impressionati
Tina Weirather (esperta SRF ed ex sciatrice): «Tanto di cappello. Ha fatto delle curve di livello mondiale e allo stesso tempo ha ancora un margine».
Stefan Abplanalp (esperto SRF ed ex allenatore di Vonn) alla vigilia della gara: «Si vede che lo sci è la sua vita. Lindsey è una star nel suo paese, può essere vista agli Oscar o alla settimana della moda di New York. Non ha bisogno di sciare per essere sotto i riflettori. Torna perché ama questo sport più di ogni altra cosa al mondo. È fisicamente pronta e la sua forma fisica è ancora ai massimi livelli. Deve recuperare qualche chilometro di allenamento».
Nicole Schmidhofer (esperta ORF ed ex sciatrice): «Se avrà un numero di partenza migliore, sarà davvero dura per le altre ».
Felix Neureuther (esperto ARD): «Sono molto contento che sia tornata. È un grande ritorno. Lindsey ha affrontato la gara con attenzione. Senza il mezzo secondo di ritardo accumulato nella parte alta del percorso, sarebbe sesta o settima. Questo dimostra l'enorme potenziale che ha. La decisione di tornare è sua, quindi lasciamola fare. Godiamoci il piacere di guardarla».
Altri più negativi
Pirmin Zurbriggen (leggenda dello sci svizzero) alla vigilia della gara: «Non capisco. A un certo punto devi dire: ci sono altre persone più giovani qui, il mio tempo è finito. (...) Lindsey ha probabilmente sofferto del fatto di non essere più una campionessa celebrata. C'è il rischio che si rompa il ginocchio artificiale. E in modo tale da non essere in grado di fare sport correttamente per il resto della sua vita».
Sonja Nef (leggenda dello sci svizzero) alla vigilia della gara: «Non può essere così stupida».
Michaela Dorfmeister (ex sciatrice austriaca): «Dovrebbe andare da uno psicologo. La sua sete di riconoscimento è probabilmente enorme. (...) Tornare a gareggiare ora a 40 anni, dopo tutti questi gravi infortuni. Penso che sia estremamente pericoloso. Vuole forse uccidersi? Spero per lei che vada bene».