Medio Oriente Ecco il piano post-guerra presentato da Netanyahu per Gaza

SDA

23.2.2024 - 08:14

Nel piano Netanyahu non menziona l'Autorità palestinese.
Nel piano Netanyahu non menziona l'Autorità palestinese.
Keystone

Uno degli aspetti chiave del piano del governo del premier israeliano Benjamin Netanyhau per il dopoguerra a Gaza è la chiusura dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi.

Dopo aver ricordato il presunto coinvolgimento di 12 membri dell'agenzia nell'attacco terroristico del 7 ottobre, il piano afferma che Israele lavorerà per sostituirla con «organizzazioni umanitarie internazionali responsabili».

Il piano indica poi i principi nel breve termine, ovvero la continuazione della guerra fino al raggiungimento degli obiettivi: la distruzione della capacità militari e delle strutture di governo di Hamas e della Jihad islamica, il ritorno degli ostaggi e la rimozione di ogni minaccia di sicurezza da parte di Gaza.

L'esercito - come già annunciato in passato - manterrà la libertà di operare contro attività terroristiche in tutta l'enclave palestinese in modo da impedire il risorgere del terrorismo. Quest'ultimo è indicato dal piano come principio di medio termine.

Prevista anche - e quindi confermata - la creazione di una zona cuscinetto sul lato palestinese della Striscia con la precisazione che resterà in vigore «quanto richiesto dalle necessità di sicurezza».

Israele imporrà una «chiusura» al confine sud della Striscia

Israele - secondo il piano - imporrà una «chiusura» al confine sud della Striscia, quello con l'Egitto, per impedire le attività di contrabbando di armi e quindi del terrorismo, incluso il valico di Rafah. La «chiusura» sarà mantenuta «per quanto possibile con l'assistenza degli USA e in collaborazione con l'Egitto.

Nella fase intermedia, Israele manterrà il controllo di sicurezza "su tutta l'area a ovest della Giordania», da terra, aria e mare, «per prevenire il rafforzamento di elementi terroristici in Cisgiordania e a Gaza per contrastare le loro minacce».

La «completa smilitarizzazione» è legata «a quanto necessario per il mantenimento dell'ordine pubblico». Il punto che riguarda la creazione di una zona cuscinetto è foriero di contrasto con gli Usa che sostengono la necessità di mantenere l'integralità dell'attuale estensione della Striscia. Quello invece di «una chiusura» al confine sud della Striscia è avversato dall'Egitto, che ha parlato di una violazione degli accordi esistenti tra i due Paesi.

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