Guerra in Ucraina Nancy Pelosi a Kiev: «Gli Stati Uniti stanno con voi»

SDA

1.5.2022 - 22:11

La presidente della Camera statunitense Nancy Pelosi ha mostrato una solidarietà «inequivocabile» degli Stati Uniti con l'Ucraina domenica durante una visita a sorpresa a Kiev, dove ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky. Intanto è proseguito lo sfollamento dei civili intrappolati nell'acciaieria di Azovstal, a Mariupol.

L'incontro di domenica tra Nancy Pelosy e Volodymyr Zelensky. 
L'incontro di domenica tra Nancy Pelosy e Volodymyr Zelensky. 
KEYSTONE/EPA/UKRAINIAN PRESIDENTIAL PRESS SERVICE SERVICE

«Gli Stati Uniti sono leader nel fornire un forte sostegno all'Ucraina nella lotta contro l'aggressione russa», ha twittato il presidente ucraino per accompagnare un video che lo mostra, accompagnato da guardie armate, mentre saluta Pelosi e una delegazione del Congresso degli Usa fuori dalla sede della presidenza a Kiev e poi in riunione con la delegazione statunitense.

«La nostra delegazione è venuta a Kiev per inviare un messaggio inequivocabile e chiaro al mondo: gli Stati Uniti stanno con l'Ucraina», indica un comunicato della delegazione stessa diramato dopo la visita, poi proseguita in Polonia.

«Un ulteriore sostegno degli Stati Uniti è in arrivo», sottolineano i parlamentari americani, assicurando che avrebbero «trasformato la forte richiesta di finanziamento del presidente Joe Biden in un pacchetto legislativo».

Biden ha chiesto al Congresso un colossale aumento di bilancio di 33 miliardi di dollari (32,2 miliardi di franchi), di cui 20 miliardi di dollari sono destinati alle forniture di armi, quasi sette volte di più delle impressionanti quantità di armi e munizioni già fornite all'Ucraina dall'invasione russa del 24 febbraio.

Zelensky ha accolto con favore i «segnali molto importanti» dati dagli Stati Uniti e da Biden, tra cui appunto il programma «Lend-Lease» per l'Ucraina, simile a quello istituito dagli Stati Uniti durante la Seconda Guerra mondiale per fornire ai paesi amici materiale bellico senza intervenire direttamente nel conflitto.

Questa visita è stata compiuta una settimana dopo il viaggio a Kiev del capo della diplomazia statunitense Antony Blinken e del segretario alla difesa Lloyd Austin. Durante il loro viaggio, i due ministri hanno annunciato il ritorno graduale di una presenza diplomatica statunitense in Ucraina e più di 700 milioni di dollari in aiuti aggiuntivi diretti e indiretti.

Sfollamento di civili dall'acciaieria Azovstal

Intanto è proseguito anche domenica lo sfollamento dei civili intrappolati nell'acciaieria di Azovstal, nella città ucraina assediata di Mariupol, grazie al corridoio umanitario coordinato dall'Onu. Secondo quanto ha riferito Zelensky, sono circa un centinaio le persone che si sono dirette verso Zaporizhzhia.

«È iniziata l'evacuazione dei civili da Azovstal. Il primo gruppo di circa 100 persone si sta già dirigendo verso l'area controllata. Domani li incontreremo a Zaporizhzhia. Grati al nostro team. Ora, insieme all'Onu, stanno lavorando allo sfollamento di altri civili dall'impianto», ha twittato il presidente. L'operazione è coordinata dall'Onu, dalla Croce Rossa e dalle forze russe e ucraine. Non sono stati rivelati ulteriori dettagli per motivi di sicurezza.

Il ministero della difesa russo ha confermato lo sfollamento, aggiungendo che le persone (80 e non 100 come indicato da Zelensky, stando al ministero del Cremlino) sono state consegnate ai rappresentanti dell'Onu e della Croce rossa, ha riferito l'agenzia di stampa non governativa russa Interfax. Lo sfollamento, sottolinea il ministero della difesa, riguarda «i civili che volevano partire per raggiungere il territorio controllato da Kiev».

È invece stato rinviato a lunedì, «per motivi di sicurezza», lo sfollamento dei civili che intendono lasciare Mariupol e che si trovano in parti della città al di fuori dell'acciaieria di Azovstal, ha annunciato il Consiglio comunale citato dall'agenzia di stampa Ukrainian Independent Information Agency (Unian). Lo sfollamento dovrebbe cominciare alle 8.00 del mattino da un'area vicina al centro commerciale Port City.

Il sindaco di Mariupol: «Uno dei peggiori genocidi»

Il complesso siderurgico di Azovstal è l'ultima resistenza delle forze ucraine a Mariupol dopo un assalto durato settimane da parte dell'esercito russo.

Diverse centinaia di soldati e civili ucraini sono rifugiati nel labirinto dei tunnel sotterranei, che risalgono all'era sovietica, e molti richiedono cure mediche.

Dal canto suo Vadym Boychenko, sindaco di Mariupol, afferma che l'esercito russo ha ucciso il doppio delle persone che furono massacrate dai nazisti durante la Seconda Guerra mondiale.

«Nell'arco di due anni, i nazisti uccisero circa 10'000 civili a Mariupol. Gli occupanti russi ne hanno uccisi 20'000 in due mesi. Oltre 40'000 persone sono state trasferite con la forza», ha detto il sindaco, citato dal Consiglio comunale. «È uno dei peggiori genocidi di una popolazione pacifica della storia moderna», ha aggiunto.

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