Russia sotto attacco?Mosca: «Sconfitti gli incursori a Belgorod», ma la vicenda resta poco chiara
SDA
23.5.2023 - 21:21
Dopo una battaglia sul suo territorio durata 24 ore, la Russia ha annunciato di aver «liquidato» le forze che muovendo dal confine ucraino avevano compiuto un'incursione nella regione di Belgorod. «Nazionalisti ucraini» che volevano vendicare la sconfitta subita a Bakhmut, li ha definiti il ministero della Difesa di Mosca. Per Kiev, invece, erano partigiani russi che si battono contro il Cremlino.
23.05.2023, 21:21
23.05.2023, 22:18
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Dopo una battaglia sul suo territorio durata 24 ore, la Russia ha annunciato di aver «liquidato» le forze che muovendo dal confine ucraino avevano compiuto un'incursione nella regione di Belgorod.
Secondo Mosca si è trattato di «nazionalisti ucraini» che volevano vendicare la sconfitta subita a Bakhmut. Per Kiev, invece, erano partigiani russi che si battono contro il Cremlino.
Sul fronte diplomatico, invece, l'agenzia Tass ha annunciato che venerdì è atteso a Mosca il mediatore cinese Li Hui, dopo i colloqui avuti la settimana scorsa a Kiev.
Mosca ha reagito intanto al dibattito in Occidente sull'invio di caccia F-16 con la consueta divisione dei ruoli e dei toni. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov si è limitato a dire che anche questa fornitura «non potrà cambiare in modo fondamentale la situazione sul terreno» favorendo una vittoria di Kiev.
Mentre l'ex presidente Dmitry Medvedev, attuale vice capo del Consiglio di Sicurezza nazionale, ha avvertito che più distruttive diventano le armi messe a disposizione dell'Ucraina, «più diventa probabile un'apocalisse nucleare».
«La Russia sta passando momenti difficili, ma ciò porterà a un forte consolidamento», ha sintetizzato invece il presidente russo Vladimir Putin parlando ad una cerimonia per la consegna di onorificenze a personale del settore pubblico.
Cremlino «preoccupato» dopo l'incursione a Belgorod
Il Cremlino ad ogni modo si è detto «profondamente preoccupato» dall'incursione avvenuta nella regione di Belgorod, che secondo le autorità locali ha portato alla morte di un civile e al ferimento di altri 13, oltre che alla distruzione di una trentina di case e all'evacuazione temporanea di nove villaggi.
Ma sull'intera vicenda rimangono molti interrogativi. A partire dai «70 nemici» che le forze russe dicono di avere ucciso, senza tuttavia mostrare nemmeno uno dei corpi, come fanno notare alcuni utenti di Telegram.
E poi rimane aperta la questione di chi abbia compiuto la mini offensiva, nella quale, sempre secondo il ministero della Difesa russo, sono stati impiegati mortai, lanciarazzi multipli, droni e mezzi blindati.
Mentre le forze russe sono dovute intervenire anche con l'impiego dell'aviazione e dell'artiglieria.
La rivendicazione della Legione per la Libertà della Russia
Un gruppo di miliziani russi inquadrati nelle forze ucraine, la Legione per la Libertà della Russia, si è assunto la paternità dell'operazione affermando di averla attuata insieme ad un altro gruppo armato, il Corpo dei Volontari russi, di estrema destra.
Sul canale Telegram della Legione è stato diffuso martedì un audio in cui si afferma che sono stati raggiunti gli scopi dell'operazione, in particolare «dimostrare al popolo russo che è possibile la creazione di focolai di resistenza per una lotta di successo contro il regime di Putin».
Ma anche una nota giornalista dell'opposizione, Yulia Latynina, in un articolo per la testata indipendente Novaya Gazeta ha espresso più di un dubbio. «Se questa Legione esistesse davvero», ha scritto, già migliaia o forse decine di migliaia di russi si sarebbero arruolati nelle sue file, e l'incursione avrebbe visto la partecipazione di almeno 10'000 combattenti, che avrebbero potuto penetrare molto in profondità nel territorio russo.
Visita di Zelensky al fronte in Donetsk
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha intanto visitato le posizioni in prima linea del fronte di Vugledar-Marinka nel Donetsk per la Giornata del Corpo dei Marines, di cui ha annunciato un potenziamento con attrezzature e armi moderne.
Sul fronte diplomatico, invece, l'agenzia Tass ha annunciato che venerdì è atteso a Mosca il mediatore cinese Li Hui, dopo i colloqui avuti la settimana scorsa a Kiev.
E a confermare il rafforzamento dei legami tra Mosca e Pechino è stato l'arrivo in Cina del primo ministro russo Mikhail Mishustin, che a Shanghai ha presenziato a un business forum bilaterale con la partecipazione di ben 1200 dirigenti di imprese di Stato e private russe.
Mishustin rimarrà in Cina fino a mercoledì e ha anche in programma un incontro a Pechino con il presidente Xi Jinping.
Tensioni tra Russia e USA
Sempre più tesi si fanno invece i rapporti tra Russia e Usa. La Corte del distretto di Lefortovo a Mosca ha prolungato di tre mesi, fino al 30 agosto, l'arresto del giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, incarcerato alla fine di marzo con l'accusa di spionaggio.
«Liberatelo immediatamente, il giornalismo non è un crimine», è stata la richiesta perentoria del portavoce del Consiglio per sicurezza nazionale americana, John Kirby.