Guerra in Medio Orinete I timori di Biden e Obama sull'invasione di Gaza

SDA

24.10.2023 - 20:42

Aumenta la preoccupazione a Washington sulla mancanza da parte di Israele di «obiettivi militari raggiungibili» e sulla capacità dell'Israel Defence Force di lanciare un'operazione di terra a Gaza senza lasciare sul terreno migliaia di vittime civili. 

L'inquilino della Casa Bianca, qui in un'immagine d'archivio, non dorme sonni tranquilli.
L'inquilino della Casa Bianca, qui in un'immagine d'archivio, non dorme sonni tranquilli.
KEYSTONE/AP/Susan Walsh

Lo rivela il New York Times citando alti funzionari dell'amministrazione che hanno spiegato i timori di Biden e dei suoi consiglieri più stretti, preoccupati dal fatto che il dolore e la rabbia per gli atroci attentati di Hamas possano offuscare la lucidità degli israeliani con effetti devastanti per tutti.

Durante la sua visita in Israele, il presidente americano aveva ricordato come monito al gabinetto di guerra creato dal premier Benyamin Netanyahu le «disastrose» decisioni degli Stati Uniti di invadere l'Iraq e portare la guerra in Afghanistan dopo gli attentati dell'11 settembre.

«Non siate consumati dalla rabbia ma guardate con lucidità ai vostri obiettivi per non ripetere gli errori dell'America», era stato l'appello di Biden a Bibi.

Un attacco a Gaza va preparato con cura, ecco perché

Stavolta l'inquilino della Casa Bianca ha deciso di fare un passo ulteriore inviando una serie di consiglieri militari guidati dal generale pluridecorato dei Marine James Glynn, se pure ufficialmente Washington continui a ribadire che non c'è nessuna interferenza nei piani militari di Israele.

Nei suoi tanti colloqui con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, il capo del Pentagono Lloyd Austin ha sottolineato la necessità che le Forze di difesa israeliane (Idf) valutino con attenzione e preparino nei minimi dettagli un attacco a Gaza, dove Hamas ha costruito intricate reti di tunnel sotto aree densamente popolate e da oltre 15 anni si sta organizzando per una battaglia di strada.

Il segretario alla Difesa americano ha citato, in particolare, la complessa operazione per liberare la città irachena di Mosul dai jihadisti dell'Isis nel 2016 e nel 2017, quando egli era capo del comando centrale Usa, mettendo in guardia Gallant sulla difficoltà della «guerra urbana».

Il rischio, questo è stato il messaggio del Pentagono ad Israele, è non solo la perdita di migliaia di vite innocenti ma la disfatta.

Attaccare dal cielo o via terra con carri armati?

L'altra grande preoccupazione dell'amministrazione Biden è la mancanza di una strategia militare efficace per sradicare Hamas.

Per Washington, Israele deve decidere se cercare di eliminare i terroristi con attacchi aerei chirurgici combinati con incursioni mirate da parte di truppe speciali – come fecero i jet americani e i soldati iracheni e curdi a Mosul – o entrare a Gaza con i carri armati e fanteria, come fecero i marines e i soldati americani, insieme alle forze irachene e britanniche, a Falluja nel 2004.

Entrambe le tattiche comporteranno pesanti perdite ma un'operazione di terra potrebbe essere molto più cruenta per soldati e civili.

Si esprime anche Obama

Il timore che l'invasione di Gaza possa peggiorare la crisi umanitaria e, in ultima analisi, ritorcersi contro Israele è stato espresso anche da Barack Obama. «Il mondo sta guardando gli eventi e ogni strategia militare israeliana che ignori il costo umano gli si ritorcerà contro», ha affermato l'ex presidente statunitense su Medium.

«La decisione di tagliare il cibo, l'acqua e l'elettricità alla popolazione civile minaccia non solo di peggiorare la crisi umanitaria, ma potrebbe inasprire l'atteggiamento dei palestinesi per generazioni, erodere il sostegno globale a Israele, fare il gioco dei suoi nemici e mettere a rischio gli sforzi di lungo termine per raggiungere la pace e la stabilità nella regione», ha sottolineato Obama.

Ha poi osservato quindi che «è importante per tutti coloro che sostengono Israele in questo momento incoraggiarlo a seguire una strategia che metta fuori combattimento Hamas minimizzando allo stesso tempo le vittime civili».

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