Medio Oriente Il ministro della difesa israeliano: «L'attacco all'Iran sarà letale, preciso e sorprendente»

SDA

9.10.2024 - 19:08

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della difesa dello Stato ebraico Yoav Gallant
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della difesa dello Stato ebraico Yoav Gallant
Keystone

«Il nostro attacco (all'Iran) sarà letale, preciso e soprattutto sorprendente, non capiranno cosa è successo e come». Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, come riporta Haaretz.

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Gallant ha parlato durante una visita all'Unità 9900 dell'intelligence delle Forze di difesa israeliane (Idf).

Il ministro della Difesa ha detto che l'attacco lanciato dall'Iran su Israele la settimana scorsa è stato «aggressivo, ma hanno fallito perché sono stati imprecisi». E dopo il raid le piste dell'aeronautica israeliana sono rimaste operative, non sono stati subiti danni agli aerei e non ci sono state vittime tra militari e civili.

Da parte sua, il premier Benyamin Netanyahu convocherà giovedì un gabinetto di sicurezza sull'Iran. Lo riferisce «Axios», ricordando che secondo la legge israeliana il primo ministro ha bisogno di un voto del gabinetto per un'azione militare significativa che potrebbe portare a una guerra totale con Teheran.

La rappresaglia israeliana, hanno detto dei funzionari, «sarà significativa e comprenderà probabilmente una combinazione di raid aerei contro obiettivi militari in Iran e attacchi sotto copertura, come quello che ha ucciso il leader di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran».

L'Iran vuole il nucleare

Dal canto loro, diversi deputati del Parlamento iraniano hanno chiesto in una lettera al Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran di rivedere la dottrina nazionale sulla Difesa che proibisce la costruzione o l'uso di armi nucleari, secondo quanto riportato dall'agenzia «Isna».

In Iran, le armi nucleari sono religiosamente proibiti («Haram») per via di una regola islamica («Fatwa») del leader Ali Khamenei, istituita dopo che gli Stati Uniti, i suoi alleati e l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) avevano sollevato la preoccupazione che le attività nucleari dell'Iran potessero portare alla fabbricazione di bombe atomiche.

«Oggi c'è bisogno di rivedere la dottrina, perché la questione è ora il fronte della resistenza, la cui speranza è riposta nell'Iran», si legge nella lettera, firmata da almeno 39 legislatori, i quali hanno poi aggiunto: «Secondo il Fiqh (la giurisprudenza islamica), una fatwa può essere cambiata, a seconda del tempo e del luogo, oppure può essere sostituita con una nuova».

Contatti USA-Israele

Intanto, la telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu è durata 50 minuti.

Lo riporta il sito «Ynet» ricordando che la conversazione è avvenuta a un mese e mezzo dall'ultimo contatto diretto tra i due leader.

Alla telefonata, conferma «Ynet», si è unita anche la vicepresidente e candidata alla Casa Bianca, Kamala Harris.

Nel frattempo, l'ufficio di Benyamin Netanyahu ha riferito che l'ex presidente americano Donald Trump ha telefonato al primo ministro israeliano la settimana scorsa per congratularsi per le sue azioni «determinate e potenti» contro Hezbollah. Lo riferiscono i media israeliani.

Anche il senatore repubblicano Lindsey Graham ha partecipato alla conversazione, aggiunge «Ynet».

I raid israeliani

Dal canto suo, l'aeronautica militare israeliana ha affermato di aver lanciato più di 1'100 attacchi aerei nel sud del Libano, in coordinamento con le forze di terra, nell'offensiva in corso contro Hezbollah lanciata il 30 settembre.

Lo riferisce l'Idf ripreso da «Times of Israel». L'esercito precisa che i raid sono stati compiuti da jet da combattimento, elicotteri d'attacco e droni, mentre gli obiettivi erano miliziani armati di Hezbollah, depositi di armi, tunnel, postazioni di osservazione.

Nel pomeriggio di mercoledì 9 ottobre, aerei da guerra israeliani hanno compiuto tre raid contro la periferia sud di Beirut, prendendo di mira obiettivi nelle vicinanze dello stadio Al-Rayah e di Haret Hreik. A riferirlo è l'agenzia di stampa libanese «Nna».

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