Guerra in Ucraina Un missile russo si abbatte su Kupiansk, strage a una veglia funebre

SDA

5.10.2023 - 20:02

Una foto resa disponibile dal capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Andriy Yermak tramite Telegram mostra i soccorritori che lavorano sul posto dopo che i bombardamenti hanno colpito il villaggio di Groza, distretto di Kupiansk, nella regione ucraina di Kharkiv.
Una foto resa disponibile dal capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Andriy Yermak tramite Telegram mostra i soccorritori che lavorano sul posto dopo che i bombardamenti hanno colpito il villaggio di Groza, distretto di Kupiansk, nella regione ucraina di Kharkiv.
KEYSTONE

Una donna accovacciata a terra guarda verso il vuoto. È in ginocchio, sporca di polvere, vestita con un gilet rosso e una maglietta rosa a maniche lunghe. Attorno a lei sei corpi senza vita ricoperti di sangue e detriti. Nell'attacco russo su Groza, un villaggio nel distretto di Kupiansk che si trova nella regione di Kharkiv, sono morte almeno 51 persone. Tra queste anche un bambino di 6 anni.

Il missile, probabilmente un Iskander, ha colpito il negozio di alimentari e il bar dove una sessantina di ucraini si trovavano raccolti per la veglia funebre di un loro compaesano scomparso. Una crudele ironia della sorte.

O forse no, perché la precisione con cui il razzo si è abbattuto su quei luoghi pieni di civili ha fatto sorgere al ministro degli Interni Igor Klimenko il dubbio che le indicazioni per colpire siano arrivate proprio da un residente.

Un'ipotesi tutta da confermare, soprattutto in una comunità che contava circa 330 abitanti, dove ognuno conosceva il proprio vicino.

«Un attacco terroristico deliberato e brutale»

Groza piange le proprie vittime e prega per quelle sette persone portate fuori dalle macerie che ora lottano in bilico tra le vita e la morte in sala operatoria. Altre potrebbero essere ancora sepolte dai resti di quelli che, fino a ieri, erano luoghi di aggregazione che ora non esistono più.

«Si è trattato di un attacco terroristico deliberato, dimostrativo e brutale», ha tuonato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il primo a diffondere la notizia dell'accaduto. La rabbia e il dolore per questo nuovo atto criminale si aggiungono a quelli per le tante altre vittime incolpevoli e impotenti di questa guerra.

«I terroristi dovranno affrontare una rappresaglia. Una rappresaglia giusta e potente», è la promessa di vendetta del presidente ucraino.

Uno degli attacchi più letali sul territorio ucraino

La condanna è arrivata anche dalla Casa Bianca e dal segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, mentre la regione di Kharkiv ha annunciato tre giorni di lutto per quello che è stato «il crimine più sanguinoso dei russi nell'area dall'inizio dell'invasione su larga scala», ha ricordato il capo dell'amministrazione militare Oleg Syniehubov.

Ma non il più letale su tutto il territorio ucraino. La violenza cieca delle forze di Mosca si è scagliata contro i civili di tutto il Paese, spesso piombando dall'alto. Le oltre 300 persone sepolte sotto il teatro di Mariupol, la strage di civili alla stazione di Kramatorsk che tolse la vita a più di 10 bambini. L'orrore che ritorna alla memoria ogni qualvolta vengono colpiti i più indifesi.

Per questo Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha voluto postare senza censura le immagini della brutalità delle morti di Groza, «un promemoria per tutti coloro che sono disposti a sorridere e a stringere la mano al criminale di guerra Putin alle conferenze internazionali», ma anche un'annotazione per chi «posta meme e prende in giro gli ucraini».

Un popolo vessato dalla violenza

Un popolo vessato da oltre un anno e mezzo di guerra, dagli allarmi aerei e dai raid di droni e caccia. Ma anche dalle uccisioni arbitrarie, dalle violenze su donne e bambini. Dalla violazione dei diritti umani, come più volte segnalato dalle organizzazioni internazionali e come ricordato oggi anche dal comitato dei ministri del Consiglio d'Europa.

Una denuncia per i reati commessi dai russi nei territori ucraini temporaneamente controllati o occupati, tra cui la Repubblica autonoma di Crimea e la città di Sebastopoli, nella quale si evidenzia anche la preoccupazione per «le prove di uccisioni, ferimenti e abusi sessuali sui bambini e per la loro deportazione in Russia».

Dal 24 febbraio 2022, giorno dell'inizio dell'invasione russa, 1.214 bambini sono stati dichiarati scomparsi in Ucraina su un totale di 26.000, di cui 11.000 civili.