UcrainaLavrov al G20: «Il mondo sa che la guerra è provocata dagli Stati Uniti»
SDA
15.11.2022 - 13:16
Il presidente indonesiano Joko Widodo ha aperto il summit ricordando che il mondo non deve affrontare una nuova Guerra fredda e la minaccia nucleare. Duri gli interventi del presidente ucraino Volodimir Zelensky e del ministro della difesa russo Serghei Lavrorv.
15.11.2022, 13:16
15.11.2022, 14:17
SDA
Il presidente indonesiano Joko Widodo ha aperto il vertice del G20 a Bali. Con queste parole: «È un onore per l'Indonesia ospitare il vertice, capisco che abbiamo bisogno di sforzi enormi per essere in grado di sederci insieme in questa stanza».
«La collaborazione è necessaria per salvare il mondo. Essere responsabili significa mettere fine alla guerra, se la guerra non finisce sarà difficile prendere decisioni per le generazioni future: non dobbiamo permettere al mondo di cadere in una nuova Guerra fredda», ha detto.
L'invasione dell'Ucraina, giova ricordare, non è nell'agenda ufficiale del G20 ma domina comunque il summit, dopo oltre nove mesi di guerra con gravi conseguenze economiche per tutti e che fa vivere il Mondo sotto la minaccia dell'uso di armi atomiche.
Il presidente indonesiano ha insistito sulla responsabilità dei Paesi del G20 di fronte alla crisi: «Gli occhi di tutto il mondo sono puntati su di noi», ha insistito: «Non dobbiamo fallire».
Zelensky: «Una pace senza compromessi»
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del suo discorso ai leader del G20 ha detto che se la Russia non metterà in campo «azioni concrete» per arrivare alla pace significa che vuole «ingannare» il mondo e congelare la guerra.
Le indiscrezioni arrivano da una fonte informata sentita dall'agenzia italiana ANSA. Zelensky ha ribadito che all'Ucraina deve essere offerta la possibilità di una pace giusta, senza compromessi per la sua sovranità.
Davanti agli occhi di tutto il mondo la Russia ha trasformato la centrale nucleare di Zaporizhzhia «in una bomba radioattiva che può esplodere in qualsiasi momento», ha detto ancora Zelensky.
«Considero criminale anche solo la possibilità di un simile scenario», ha aggiunto. «Lo stesso vale per le folli minacce di armi nucleari a cui ricorrono i funzionari russi: vi prego di usare tutto il vostro potere per far sì che la Russia abbandoni le minacce nucleari», ha chiesto.
Cosa ha chiesto Zelensky?
Il presidente ucraino ha poi chiesto ai leader del G20 – che lui chiama G19 – di imporre un tetto ai prezzi degli idrocarburi esportati dalla Russia in risposta alla campagna di terrore scatenata contro le strutture energetiche ucraine, così da limitare la capacità di esportazione di Kiev.
«Se la Russia sta cercando di privare l'Ucraina, l'Europa e tutti i consumatori di energia nel mondo della prevedibilità e della stabilità dei prezzi, la risposta dovrebbe essere una limitazione forzata dei prezzi di esportazione per la Russia», avrebbe detto.
Lavrov: «Il mondo sa che la guerra è provocata dagli USA»
Alcune fonti della Casa Bianca a Bali intanto riferiscono che la dichiarazione finale del G20 dimostrerà che «la maggior parte» dei suoi membri condanna fermamente la guerra della Russia contro l'Ucraina. Emergerà, hanno detto fonti dell'amministrazione Biden ai giornalisti inviati in Indonesia, che la maggior parte dei membri del G20 considera «la guerra della Russia in Ucraina come la fonte principale di immense sofferenze economiche e umanitarie nel mondo».
A stretto giro di posta è arrivata la risposta del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Durante il suo discorso nessuno ha lasciato la sala. Nonostante le dichiarazioni degli Stati Uniti al vertice del G20, «altri Paesi sono sempre più convinti che il conflitto in Ucraina sia stato provocato da Washington» ha subito chiarito.
Secondo quanto riportato da Ria Novosti, Lavrov ha dichiarato: «Per quanto riguarda l'argomento ucraino, sia gli Stati Uniti che tutti i suoi alleati sono stati piuttosto aggressivi durante le discussioni di oggi, accusando la Russia, come si suol dire, di aggressione non provocata contro l'Ucraina. Ma altri Paesi sono convinti che l'aggressione sia stata provocata da loro».
Le proposte di Zelensky «non realistiche»
Le proposte presentate dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky al vertice del G20 per la pace in Ucraina sono «non realistiche e non adeguate», ha continuato il ministro degli Esteri russo.
La Russia vuole vedere «fatti concreti, e non parole» sull'influenza esercitata dall'Occidente su Zelensky perché accetti di negoziare, ha aggiunto Lavrov.
L'intervento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al G20 mostra che «non ascolta alcun consiglio degli occidentali sui negoziati con la Russia», ha sottolineato Lavrov nel suo discorso, aggiungendo che Zelensky ha dato prova di una «retorica russofobica e aggressiva».
Per rinnovare l'accordo sull'esportazione del grano ucraino sono poi necessarie garanzie che gli ucraini non utilizzeranno i canali riservati alle navi mercantili per condurre nuove azioni militari e che anche la Russia possa esportare il suo grano e i suoi fertilizzanti, ha detto ancora Lavrov.